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LA SVALUTAZIONE DEFINITIVA DEL MATERNO: LA COSIDDETTA LEGGE CIRINNA'. QUANDO IL DIRITTO CHE NON E' CULTURA PUO' DIVENTARE DISTRUZIONE.
Proprio per il fatto che il Diritto non è cultura ma tentativo di regolamentare l' esistente, la cosiddetta Legge Cirinnà nel suo art. più controverso, quello che riguarda la stepchild adoption: articolo 5, vale a dire l’estensione della responsabilità genitoriale
sul figlio del partner, conferma questa affermazione. Questo articolo permette l’adozione
cosiddetta “non legittimante” del figlio del o della partner. Nel
progetto di legge viene esclusa l’applicabilità dell’istituto
dell’adozione legittimante: per le coppie dello stesso sesso unite
civilmente non sarà possibile, quindi, adottare dei bambini che non
siano già figli di uno dei o delle componenti della coppia. E’ un
particolare tipo di adozione tale per cui, fra l’altro, chi adotta non
acquista diritti successori nei confronti dell’adottato, ma assume tutti
i doveri che incombono sul genitore nei riguardi del figlio.
E' utile dire
L' art. 5 della cosiddetta Legge Cirinnà può apparire innocuo mentre in realtà può aprire alla definitiva separazione fra gravidanza, maternità, possibilità di una sublimazione corporea e psichica della donna nella progettualità genitoriale, struttura parentale certa, irrilevanza fra relazionalità uomo- donna generatrice di responsabilità e progettualità, anche genitoriale. Tutti questi aspetti culturali hanno strutturato la nostra cultura occidentale incidendo sui processi e progetti di organizzazione sociale e politica e hanno dato forza a uomini e donne in iniziative personali portatrici di sviluppo e progresso.
Lettura di genere
Con questa legge sembra arrivare a compimento il disegno di estromissione del materno dalla donna iniziato con la teorizzazione platonica e aristotelica che considerava la donna un essere animale imperfetto, un maschio mancato. La femmina non ha la facoltà del progetto nascita ma offre solo la materia. Oreste uccide la madre Clitemnestra e Apollo difende il matricida adducendo l' argomento che Clitemnestra non era la madre ma solo la matrice: la madre è l' ospite. Oggi il corpo della donna è già un mezzo senza valore.
Lettura economicistica
Dall' Età Moderna l' uomo e la donna sono stati inseriti in sistemi di utilità economica. A questi sistemi di utilità era indispensabile la famiglia che doveva fornire figli per la manodopera e per la guerra. Pur in questa situazione l' uomo e la donna, con le loro iniziative personali e forti di legami familiari, sono stati in grado di produrre civiltà, sviluppo e progresso. Ora la Famiglia e gli uomini e le donne sono diventati irrilevanti alla nuova dittatura finanziaria. La globalizzazione socio-economica imposta fornirà manodopera a basso costo e le nascite saranno programmate in virtù delle nuove esigenze finanziarie. Uomini e donne senza parentela certa resi inutili, superflui e sempre più irrilevanti.
Per concludere
Gli interrogativi del legislatore dovrebbero essere questi:
- legiferare nella consapevolezza che questo articolo potrà destrutturare definitivamente la cultura millenaria esistente o scegliere la prudenza in attesa di approfondire l' argomento?
- il legislatore può tentare di fare coincidere, finalmente, Diritto, Cultura e centralità della vita umana e della persona?
Oggi dobbiamo essere consapevoli che l’estensione della responsabilità genitoriale
sul figlio del partner può aprire all' idea che, anche chi non è biologicamente predisposto, può essere titolare del diritto di generare indirettamente, idea che trasforma donna e bambino in mezzi per soddisfare desideri e non in fine. L' essere umano è bene che non diventi mai un mezzo!
E poi....Fino a che punto è giusto esaudire quello che è un pericoloso desiderio mimetico-romantico di imitare la famiglia annullando le differenze? Così facendo si distrugge umanità perchè il modello che si vuole imitare viene posto al di sopra delle singole esistenze.
In questo periodo nei media c' è un dibattito scomposto che non aiuta certo a riflettere adeguatamente sul tema. Ho sentito più volte la signora Myrta Merlino dire in favore della cosiddetta Legge Cirinnà: ma a me cosa tolgono? E' propro questo il punto! Non possiamo ragionare esclusivamente in modo egoistico ed individualistico assecondando quello che è un desiderio mimetico, ma lasciare spazio a considerazioni culturali generali e simboliche.
La distruzione storica della Madre e del materno
La distruzione della Madre e del materno inizia con la civiltà occidentale, nella Grecia Arcaica e Classica e sembra giungere a compimento oggi!
Platone, Timeo. La Madre è:
E poi....Fino a che punto è giusto esaudire quello che è un pericoloso desiderio mimetico-romantico di imitare la famiglia annullando le differenze? Così facendo si distrugge umanità perchè il modello che si vuole imitare viene posto al di sopra delle singole esistenze.
In questo periodo nei media c' è un dibattito scomposto che non aiuta certo a riflettere adeguatamente sul tema. Ho sentito più volte la signora Myrta Merlino dire in favore della cosiddetta Legge Cirinnà: ma a me cosa tolgono? E' propro questo il punto! Non possiamo ragionare esclusivamente in modo egoistico ed individualistico assecondando quello che è un desiderio mimetico, ma lasciare spazio a considerazioni culturali generali e simboliche.
La distruzione storica della Madre e del materno
La distruzione della Madre e del materno inizia con la civiltà occidentale, nella Grecia Arcaica e Classica e sembra giungere a compimento oggi!
Trilogia
dell’ Orestea (Agamennone, Coefore, Eumenidi), del 458
a.C. Oreste uccide la madre Clitemnestra e nel processo Apollo
difende il matricida giustificando il matricidio: Oreste non ha
ucciso la madre perchè la madre in quanto la madre è l' ospite e
poi la nutrice. Così facendo si spezza anche il legame e la funzione
materna fondatrice di moralità e solidarietà e si giustifica la
violenza connaturata ai legami familiari.
Accanto
a questa svalutazione del materno vi è il sogno maschile di generare
in proprio facendo a meno delle donne.
Quando
Medea si oppone all' abbandono di Giasone egli esprime il suo
pensiero:
Sarebbe
necessario che gli uomini generassero in altro modo i figli e che non
ci fosse la stirpe femminile !’,
afferma
coerentemente Giasone (vv. 573) verso la fine di Medea, documentando
così un errore del pensiero che porterà all' elaborazione dell' inferiorità morale ed intelettuale della donna iniziando a mettere in discussione anche la funzione materna. L’atteggiamento pauroso, timoroso ed ostile dell’uomo greco contro la
donna appare nell’etimologia stessa di Medea, ‘colei che sa, che
escogita, che sa trovare rimedi/pozioni magiche’, depositaria di
sapienza anche divina : il verbo è medomai, da cui anche ‘madre’.
Poi
Platone, Timeo. La Madre è:
- "concausa", per il fatto che la madre ha un ruolo secondario rispetto al padre;
- "causa necessaria";
- "ricettacolo delle forme" per il fatto che la materia è il luogo in cui vengono ricevute le forme
Aristotele,
Metafisica. Uomo, animale maggiormente compiuto, capace
di potenzialità, Principio e Causa mentre la femminina non ha le
facoltà della potenza, è impotente ma offre la materia è
impotente; la natura femminile dipende da una menomazione che le
rende deboli, imperfette e dipendenti per natura in quanto è un
maschio mancato, è menomata.
Oggi l' idea di Giasone trova realizzazione senza bisogno eliminare la stirpe femminile, "semplicemente" eliminando il materno! Lorenza Cervellin
venerdì 5 febbraio 2016
giovedì 4 febbraio 2016
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