sabato 27 ottobre 2012

IL GIULLARE E' NUDO! Berlusconi, il re è nudo - Beppe Giulietti - Il Fatto Quotidiano

Berlusconi, il re è nudo - Beppe Giulietti - Il Fatto Quotidiano

Giulietti dice che il re è nudo e io aggiungo che il giullare è nudo!
Berlusconi, maestro di comunicazione, ci ha sempre offerto il suo corpo fisico, la sua voce, la postura del corpo, i suoi sorrisi rassicuranti  a rappresentare la sua proposta di potere politico insignificante ma proposto come salvifico, un potere primitivo ed elementare, distruttore di complessità, ma reso credibile proprio dalle sue abilità corporee messe al servizio della comunicazione televisiva apparente e magica, abilità basate sulla capacità di annullare le distanze e creare "identità simbiotiche con i suoi elettori e i suoi dipendenti-parlamentari-servi" con l' uso di risate, barzellette, slogan, strizzatine d' occhio, battute. L' ultima conferenza stampa ci rivela un Berlusconi appannato proprio nell' esercizio della sua maggiore abilità: la seduzione attraverso la telecamera con il suo corpo messo abilmente al servizio dei telespettatori. Ora l' espressione del viso è mummificata e alla telecamera non è più consentito eseguire primi piani, i gesti non sono più controllati perfettamente, nelle mani non c' è un foglio a simbolizzare il "contratto con gli italiani" ma c'è una penna "brandita"  e la voce tradisce tutta la messa in scena falsa e propagandistica con delle incrinature che rivelano l' incapacità a  colmare la distanza fra quello che viene detto e la realtà che è il suo contrario. Ogni aspetto giocoso è scomparso perchè il giullare è arrabbiato e la commistione pubblico/privato, rovina della politica, è messa a nudo in modo disarmante.    
Il giullare si arrabbia? Come affronta il declino? In generale con le metamorfosi,  il perfezionamento delle abilità comunicative o con la possibilità ulteriore di indossare maschere. Nel caso di Berlusconi sembra che tutte queste caratteristiche si siano esaurite.
Secondo la descrizione tradizionale il giullare, a volte, faticava a sostenere il suo ruolo di equilibrista sociale complementare al potere e si arrabbiava ricorrendo anche a invettive contro il potere che lo sosteneva grazie alla sua natura multipla:
  • Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta alle persone; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l'autore e l'attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all'uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpanca [cantastorie]; è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l'affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l'acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò e altro ancora. 

BASTA CON IL DICHIARAZIONISMO IGNORANTE

Il giorno 22 ottobre 2012 è stata emessa la sentenza, affidata al giudice monocratico Marco Billi, in seguito al processo in corso contro la commissione Grandi rischi che si riunì a l'Aquila il 31 marzo 2009. I componenti della commissione Grandi rischi sono stati considerati tutti colpevoli: di aver sottovalutato il pericolo, di aver fornito informazioni «imprecise e incomplete», di esser venuti meno ai loro doveri. Questa sentenza arriva a tre anni e mezzo dal terremoto che sconvolse L'Aquila e chiama a delle responsabilità precise gli scienziati che il 31 marzo del 2009, 5 giorni prima della scossa che distrusse la città e provocò 309 morti, parteciparono alla riunione della Commissione Grandi rischi, convocata appositamente dall'allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso per fare il punto della situazione e valutare le misure da mettere in atto in conseguenza dello sciame sismico che da giorni interessava la città. La  decisione "politica" che ne derivò fu quella di fare delle dichiarazioni pubbliche tese a rassicurare la popolazione convincendole della non pericolosità dello sciame scismico.  Molti media hanno fornito subito informazioni sbagliate facendo credere che i componenti della commissione Grandi rischi fossero stati condannati per non aver saputo prevedere il terremoto e pazienza, se i media non hanno capito subito lo spirito della sentenza,  ma non si può portare pazienza di fronte al dichiarazionismo ignorante dei politici e ne cito due: Corrado Clini e Gianfranco Fini.

Dichiarazione di Corrado Clini, ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, a margine dell' incontro grandi navi a Venezia:
  • Aspetto di leggere le motivazioni della sentenza dell’Aquila, se la condanna agli scienziati fosse perché non hanno dato una previsione esatta sarebbe una condanna come avvenne molto tempo fa con Galileo Galilei. E' incredibile pensare che si possano condannare degli scienziati che lavorano su tematiche molto incerte e probabilistiche. 
Dichiarazione di Gianfranco Fini:
  • E' una sentenza che sta facendo il giro del mondo
  • - ha aggiunto Fini a margine dell'incontro al Cefpas di Caltanissetta - e con tutto il rispetto per chi l'ha emessa, contrasta con un dato scientifico: è impossibile prevedere la gravità di un sisma». «Ne stanno parlando negli Stati Uniti e in Giappone. Mi auguro - ha concluso il presidente Fini - che venga corretta in secondo grado».
Tralascio il commento sulle dichiarazioni scomposte, non pertinenti, conformiste e azzardate di Fini a cui si potrebbe dire che, piuttosto di fare queste brutte figure, avrebbe potuto stare zitto in attesa di informarsi.
Le dichiarazione più scandalose sono quelle del ministro Clini incentrate nella impossibile similitudine, anche se dubitativa, fra il processo contro Galileo e il processo contro i componenti la commissione Grandi rischi.

Le colpe di Sallusti e il bavaglio - Marco Politi - Il Fatto Quotidiano

Le colpe di Sallusti e il bavaglio - Marco Politi - Il Fatto Quotidiano

venerdì 26 ottobre 2012

ESEMPI DI STATO EQUO E MORALE: Costi politica, bicamerale Affari regionali boccia il decreto sui tagli agli enti - Il Fatto Quotidiano

ESEMPI DI EQUITA'

-Consulta. Incostituzionali tagli a maxi-stipendi pubblico impiego. "Sono discriminatori" - Quotidiano Sanità
Il giorno 16 ottobre 2012 i media ci informano che la Consulta dichiara anticostituzionali i tagli ai maxi-stipendi pubblici perchè sono discriminatori: Consulta. Incostituzionali tagli a maxi-stipendi pubblico impiego. "Sono discriminatori" - Quotidiano Sanità -La sentenza fa riferimento ai tagli sulle retribuzioni superiori ai 90mila euro previsti per i soli dipendenti del pubblico impiego (compresa la sanità), dal Dl n. 78 del 2010. Sancita in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, per la Corte “il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio”- 

il giorno 25 ottobre 2012 i media ci informano che i tagli alle Regioni previsti dalla legge di stabilità, ancora in discussione, non sono legittimi perchè ledono il principio delle autonomie locali
ATTENZIONE: TUTTO CONFORME ALLA LEGGE!

ALTRI ESEMPI DI EQUITA'

-L' indicizzazione delle pensioni fino a 1400 euro lordi è bloccata fino alla fine del 2013
-Per quanto riguarda gli  esodati non si sa ancora il numero e come fare per tutelarli  
ATTENZIONE: TUTTO CONFORME ALLA LEGGE!

Tutto si può dire meno che le nostre classi dirigenti non si preoccupino dei Principi  di eguaglianza e di giustizia sociale e di agire secondo la legge e i casi sopraelencati ce lo dimostrano. Peccato però che questo Principio sia valido solo per i più ricchi e per le istituzioni ma non per i poveri i quali devono accettare tutto senza poter sollevare principi di legittimità o presunte discriminazioni. Per i poveri come funziona? Il monopolio del potere sui poveri consente che su di loro continuino tagli, tasse e blocchi di stipendio e pensioni. 
Come è giusto anche nei confronti dei poveri viene applicato il Principio di eguaglianza e giustizia sociale: tutto rigorosamente all' insegna del giusto principio classista.

IL FUTURO? 
LA PROSKINESIS

Ma il femminicidio è una dura realtà che va combattuta - Fabio Marcelli - Il Fatto Quotidiano

Ma il femminicidio è una dura realtà che va combattuta - Fabio Marcelli - Il Fatto Quotidiano

giovedì 25 ottobre 2012

BIAS DI CONFERMA: COMMENTO A: Femminicidio, nessun dubbio. Parla la cronaca - Nadia Somma e Mario De Maglie - Il Fatto Quotidiano


Commento questo post utilizzando  direttamente i miei commenti inviati al post di Nadia Somma e Mario De Maglie

Siete ammirevoli per la vostra volontà divulgativa ma volevo farvi riflettere su una cosa: occorre superare il bias che limita il superamento della contrapposizione. In generale tutti i commentatori fanno riferimento a bias di conferma che attingono alla legislazione paritaria ma non alla reazione che questa legislazione, in casi particolari, ha scatenato facendo perdurare sostanzialmente la "doppia morale" che era durata per secoli e tenendo in vita il simulacro dell' uomo virilizzato e della donna immaginata ma non reale. Questi stereotipi vengono tenuti in vita anche dalla politica, dalla società, dalla famiglia, dalla stampa e dai singoli. Il femminicidio si colloca nell' accettazione o nel rifiuto di un cambiamento verso condizioni civili più accettabile per donne e uomini: colmare questa distanza serve a vivere meglio, proporre un nuovo modello di umanità  e a salvare delle vite umane perchè tornare indietro non si può, rimanere nel limite è pericoloso e uccidere non conviene a nessuno. Inoltre perchè tanta resistenza per prendere in considerazione il termine femminicidio? Dovremo abituarci all' uso di termini che specificano dopo l' adozione di termini, considerati universali, ma che in realtà si riferivano all' uomo solamente. Il termine homo significa essere umano ma poi è passato a significare uomo e donna e la parola omicidio era neutra e significava uomo e donna che non sono esseri umani neutri. A chi giova contrapporsi a una riflessione evolutiva?  A me non provoca una reazione conflittuale  la riflessione intorno ai diritti dei padri, all' affido condiviso e non mi affido ai bias di conferma quando si parla di migliorare la vita delle persone e di salvare delle vite umane. Scusate ma io attingo alla mia materia: potrebbe essere utile fare una introduzione storica per decodificare i bias di conferma che riguardano il genere e il femminismo? Ma il post ha dei limiti mi rendo conto.
A un commentatore che mi chiedeva che cos' era il bias ho risposto grossolanamente pregiudizio ma poi ho aggiunto delle spiegazioni più accurate:

Non è corretto chiamarlo pregiudizio che è ben identificabile il bias di conferma  è un qualcosa di molto più sfumato: è proprio quello che accade con i commenti che si scatenano su questa rubrica  intorno al termine femminicidio. E' un modo di pensare  percorrendo strade conosciute ed è un fenomeno intellettuale inconscio e di difficile decodificazione perchè attiene al senso comune e alle certezze introiettate profondamente. Una persona riceve una informazione, in questo caso il femminicidio, che dovrebbe costringere a riflettere in modo nuovo ma per fare questo la persona deve fare propri dei dati che non appartengono al conoscibile tradizionale  allora invece di fare uno sforzo verso il nuovo preferisce attingere alle informazioni che conosce e a cui attribuisce maggiore credibilità selezionando informazioni considerate sicure a supporto delle proprie credenze e sminuendo quelle nuove. La nostra politica procede quotidianamente con il bias di conferma procedendo a negare l' evidenza con la proposta di credenze: il ruolo salvifico di Monti. l' italia sull' orlo del baratro, il liberismo come unica forma di economia...
In generale i commenti sono molto pesanti e fanno riferimento a stereotipi storici già consolidati e a una contrapposizione che attinge a mentalità maschiliste e misogine ormai  superate ma che risultano, spesso, offensivi e antistorici.
Per fare un esempio di bias di conferma riporto il commento di un lettore che non risulta offensivo anche se denso di stereotipi:
Mi ero ripromesso di non tornare più sull'argomento a causa dei commenti eliminati, molti più equilibrati e decisamente migliori degli articoli. Sono essi la vera ricchezza. Ed eccomi ancora qui. Per dire cosa? 
Che la donna è, metaforicamente e fisio - biologicamente parlando, riflesso del pianeta terra, di ciò che ai primordi gli antichi chiamavano Grande Madre. Lei è portatrice del seme e continuatrice della vita, dispensatrice d'amore e di vitale nutrimento. Riconosciuta tale similitudine, la donna, in tutte le sue figure, proprio come la Gran Madre Terra, è ora la più sfruttata e violentata. Le peggiori violenze le subisce e sopporta lei. E ciò perché sono saltati molti dei parametri che facevano del nostro sistema sociale e di coppia così come del nostro sistema solare, i migliori in assoluto. Le stagioni sono impazzite, mutamenti climatici atmosferici si fanno sempre più disastrosi, gli equilibri di quasi tutti gli ecosistemi saltano e si aggiungono a quelli già saltati. E la convivenza tra il pianeta e l'uomo e fra tutti gli esseri viventi va incontro, se non capiamo che dobbiamo esigere rispetto e rispettarci a vicenda fra noi così come dobbiamo rispettare l'ambiente, se continua la violenza, la stupidità, se l'intelligenza abdica e continua la prevaricazione e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e se ripetiamo e perpetuiamo gli errori di sempre, all'estinzione.
Ma il problema è trovare il lessico giusto, dire solicidio, maricidio, cielicidio, terricidio? Esempio di commento stereotipato
In conclusione la nostra psiche vede quello che vuole  vedere in base a conoscenze consolidate dentro cornici culturali sperimentate e il femminicidio non è ancora entrato dentro la cornice. Lorenza Cervellin


  • Nessuna donna nell'esecutivo della Bce Strasburgo protesta e boccia la nomina - Corriere.it

    Nessuna donna nell'esecutivo della Bce Strasburgo protesta e boccia la nomina - Corriere.it

    No more femminicidio: quando le parole contano - Monica Lanfranco - Il Fatto Quotidiano

    No more femminicidio: quando le parole contano - Monica Lanfranco - Il Fatto Quotidiano

    mercoledì 24 ottobre 2012

    Hiv, un terzo dei nuovi contagi colpisce le donne | La ventisettesima ora

    Hiv, un terzo dei nuovi contagi colpisce le donne | La ventisettesima ora

    Debito pubblico, ancora un record - Corriere.it

    Debito pubblico, ancora un record - Corriere.it

    QUALE FUTURO CI ASPETTA?

    Problematizzazione di due titoli odierni:

    1. Salva Sallusti, ora spunta la norma contro gli editori di libri-inchiesta - Il Fatto Quotidiano
    2. Napolitano difende rigore Monti: non vanificare scelte fatte - Corriere

    • Risulta incomprensibile come, da una sentenza giusta della magistratura, sul "caso Sallusti" si passa a studiare una legge ad personam che penalizzerà la libertà di stampa con il supporto della stessa stampa schierata, all' indomani della sentenza Sallusti, su posizioni di categoria sbandierate come posizioni di difesa della libertà di stampa.
    • Risulta incomprensibile la difesa del Presidente Napolitano, con parole che giungono dall' Olanda,  del rigore del premier Monti a danno dei cittadini più poveri senza dire una parola dell' equità e della crescita. In quale partito comunista ha militato il Presidente Napolitano prima di raggiungere posizioni di potere? Nel partito comunista che si batteva per i diritti dei più deboli o nel partito comunista centralista e stalinista che "sfruttava" i più deboli? Quale esito avrà questa alleanza fra un Presidente della Repubblica che dovrebbe garantire l' equità e la giustizia sociale ed un esponente degli ottimati il quale esprime una forma di potere naturalistico-pedagogica di ancien regime?
    Quale futuro ci aspetta con una ridotta libertà di stampa, con una evidente delegittimazione della magistratura, con la scomparsa della cultura e con forme di potere che ci tolgono dignità? Un potere capace di dismorfismo, polimorfismo e metamorfismo pur di mantenere il controllo sui poveri! 

    “Maledetta mafia”, la storia della prima testimone di giustizia in Italia - Il Fatto Quotidiano

    “Maledetta mafia”, la storia della prima testimone di giustizia in Italia - Il Fatto Quotidiano

    Grandi rischi, la scienza non c’entra. I sismologi “condannati” dalla politica - Il Fatto Quotidiano

    Grandi rischi, la scienza non c’entra. I sismologi “condannati” dalla politica - Il Fatto Quotidiano

    martedì 23 ottobre 2012

    Per la Sanità il problema sono i limiti economici (o degli economisti) - Ivan Cavicchi - Il Fatto Quotidiano

    Per la Sanità il problema sono i limiti economici (o degli economisti) - Ivan Cavicchi - Il Fatto Quotidiano

    Fornero ai giovani: «Sul lavoro non dovete essere schizzinosi». E si scatena la polemica - Corriere.it

    Fornero ai giovani: «Sul lavoro non dovete essere schizzinosi». E si scatena la polemica - Corriere.it

    Da quando i giovani non "servono" più per essere mandati in guerra o per la produzione taylorista ma servono per i lavori precari al limite della schiavitù, all' interno della globalizzazione ideologica la quale ha spostato masse normi di persone al "servizio" di qualunque cosa, è iniziata la loro delegittimazione: definiti, di volta in volta, fannulloni, bamboccioni, la peggiore  generazione, sfigati ed ora "schizzinosi". Schizzinoso non è una offesa ma può essere considerata una raccomandazione che qualunque genitore poteva fare a un figlio quando si apprestava, prima del periodo giuslavorista legittimante il precariato, a cercare lavoro: mi raccomando non essere schizzinoso, ricordati dell' importanza della gavetta, sono le frasi tipo che i genitori rivolgevano ai figli. Attualmente ben altre sono le raccomandazioni che i genitori dovrebbero fare ai figli che ancora cercano lavoro: mi raccomando guarda che non siamo più in democrazia per cui non parlare, accetta tutto e obbedisci poichè sarai trattato come uno schiavo o un servo ma tu non potrai ribellarti e appellarti alla dignità, allo statuto dei lavoratori e all' art. 3 della Costituzione perchè sono solo documenti formali, devitalizzati e privi di sostanza. 
    Allora come può il ministro Fornero rivolgere una raccomandazione così paternalista e antistorica ai giovani? Due sono possono essere le spiegazioni:
    1. perchè è completamente lontana dalla realtà e non sa che i mercato del lavoro è un luogo asfittico, morente e ingiusto
    2. conosce la realtà ma è sempre utile ingannare il popolo con la propaganda e l' uso di stereotipi e luoghi comuni  
    In entrambi i casi  la parola schizzinoso diventa un "termine paradosso" il quale rivela la drammaticità del mercato del lavoro e la lontananza dalla realtà del ministro Fornero. In questo caso la parola diventa nemesi, arma potente che demistifica, che toglie la maschera  rivela e conferma l' ennesimo inganno universale  a danno dei poveri. Lorenza Cervellin

    Se dietro ogni donna che “concilia” c’è una cassiera sull’orlo di una crisi di nervi | La ventisettesima ora

    Se dietro ogni donna che “concilia” c’è una cassiera sull’orlo di una crisi di nervi | La ventisettesima ora

    domenica 21 ottobre 2012

    STORIA DELLO STATO: PROBLEMATIZZAZIONE DELLA CRISI -Continuazione 18-


    Riflessione generale
    Nel saggio Sulle idee  Aristotele affrontava la difficoltà di individuare il rapporto fra le idee e le cose reali, riflessione  che Platone ed Eudosso avevano lasciato insoluta. Tutti pensavano che l' idea fosse “la forma superiore dell' intelligenza” ma ognuno la pensava diversamente sul nesso che intercorreva fra idea trascendente e realizzazione immanente. Platone pensava che idee e cose partecipassero fra di loro ma fossero separate, Eudosso pensava che ci fosse mescolanza mentre Aristotele individua il principio di tutte le cose nelle forme immanenti che si realizzano dalle idee. L' immanenza cioè le realizzazioni degli uomini era superiore alla pura trascendenza. Questo principio aristotelico, in campo politico, ci rimanda all' importanza dell' idea realizzabile e ci pone interrogativi sulle ideologie irrealizzabili. Nel Seicento Cartesio svilupperà al massimo l' idea dell' importanza del pensiero umano mettendo l' uomo al centro di tutto: Penso dunque sono. Dal dubbio scientifico Cartesio arriva alla certezza filosofica della superiorità dell' uomo sulle cose grazie al pensiero.
    Questa riflessione è particolarmente appropriata quando si parla di governo dello Stato, di realizzazioni politiche e di competenza delle classi dirigenti alla luce della "politica" attuale, la quale, vive di ideologie irrealizzabili e manca di idee da proporre ai cittadini.
    Il pensiero politico dell' uomo moderno costruisce delle idee: idea nobile di popolo, idea del bene comune e idea dell' interesse nazionale e in base a queste idee, la riflessione moderna, riguardo l' organizzazione politica e sociale costruisce un sistema di valori nuovo basati sull' eguaglianza, sulla giustizia sociale e sulla pace.
    La forma di potere politica moderna è stata pensata come potere dei cittadini realizzabile attraverso il Principio di rappresentanza: il cittadino, nel patto statale fondativo, autorizza la cessione del proprio potere, di cui avrebbe diritto per nascita, a un rappresentante che lo esercita in nome del Principio di Equilibrio finalizzato a garantire la sicurezza e a preservare i singoli dalla guerra. Il diritto civile primario: la preservazione della vita agisce come idea fondante delle nuove comunità europee.

    La strage delle donne

    La strage delle donne: 105 donne assassinate nel 2012, qui raccontiamo le donne uccise nelle relazioni di coppia

    sabato 20 ottobre 2012

    La mafia non esiste (nei programmi) - Nando dalla Chiesa - Il Fatto Quotidiano

    La mafia non esiste (nei programmi) - Nando dalla Chiesa - Il Fatto Quotidiano

    Femminicidio, cento vittime nel 2012: una donna uccisa ogni due giorni - Il Fatto Quotidiano

    Femminicidio, cento vittime nel 2012: una donna uccisa ogni due giorni - Il Fatto Quotidiano

    Incandidabilità, specchio per le allodole - Bruno Tinti - Il Fatto Quotidiano

    Incandidabilità, specchio per le allodole - Bruno Tinti - Il Fatto Quotidiano

    Legge anticorruzione, Piercamillo Davigo: “L’elenco di ciò che manca è infinito” - Il Fatto Quotidiano

    Legge anticorruzione, Piercamillo Davigo: “L’elenco di ciò che manca è infinito” - Il Fatto Quotidiano

    Mutilazioni genitali femminili. Terzi: “Calendarizzato un progetto di risoluzione all’Onu” - Quotidiano Sanità

    Mutilazioni genitali femminili. Terzi: “Calendarizzato un progetto di risoluzione all’Onu” - Quotidiano Sanità

    L’Aquila: inizia il processo per lo stupro avvenuto lo scorso febbraioIl Centro anti-violenza è parte civile | La ventisettesima ora

    L’Aquila: inizia il processo per lo stupro avvenuto lo scorso febbraioIl Centro anti-violenza è parte civile | La ventisettesima ora

    giovedì 18 ottobre 2012

    Gli uomini, le donne qualificate e la barzelletta del “non ce ne sono” | La ventisettesima ora

    Gli uomini, le donne qualificate e la barzelletta del “non ce ne sono” | La ventisettesima ora

    STORIA DELLO STATO: PROBLEMATIZZAZIONE DELLA CRISI DELLO STATO -Continuazione 17-


    Il patto o contratto fondativo delle comunità europee moderne è ambivalente e poggia su un paradosso: nasce con un patto non violento, un contratto ma autorizza la forza legittima dello stato. Nel periodo Moderno lo spazio pubblico è riempito dal potere politico il quale riesce a cooptare tutti gli spazi al di fuori del sovrano: società civile e poteri altri con l' inevitabile rinuncia dei cittadini al diritto di resistenza teorizzato da Kant il quale parla del potere dello stato come forza irresistibile. Come si è arrivati all' elaborazione di un potere così pervasivo?
    1. Limitando la libera ed evolutiva azione dell' uomo in modo coercitivo quando veniva vista come pericolosa per l' ordine che si andava costituendo anche con il ricorso ai rinchiudimenti
    2. con una proposta teorico-ideologica molto ben strutturata culturalmente, basata sulla tensione della linearità storica
    3. con la costruzione ideologica della superiorità del diritto formale sulla sostanza della capacità dell' uomo di creare civiltà
    4. con un progetto di potere che limitava e controllava la società e l' uomo
    Su tutto spicca l' abilità secolare tipica della cultura occidentale di rendere le proposte teoriche culturali e politiche come naturali.
    Quale spazio di resistenza rimane al cittadino?
    Storicamente l' uomo che ricercava una affermazione personale o voleva attivarsi in favore della comunità poteva agire in due modi:
    1. con la rivolta
    2. con la rivoluzione

    Risparmio, la beffa delle tasse I milionari pagano come i piccoli - Corriere.it

    Risparmio, la beffa delle tasse I milionari pagano come i piccoli - Corriere.it

    La moglie non lavora: farglielo pesare equivale a «maltrattarla» | La ventisettesima ora

    La moglie non lavora: farglielo pesare equivale a «maltrattarla» | La ventisettesima ora

    Mamma e papà? No, genitore 1 e 2 | La ventisettesima ora

    Mamma e papà? No, genitore 1 e 2 | La ventisettesima ora


    SALVIAMO LE PAROLE! Non si può portare complessità e diritti distruggendo parole, simboli e significati. E' utile arrivare ai cambiamenti con maturità e responsabilità senza disconoscere una cultura che ha portato civiltà. Detto questo: i diritti vanno estesi e la mentalità che ruota intorno alla "sacra famiglia" va modificata.
    A rappresentare questo commento al post della 27esima ora: Madonna di Edvard Munch, dipinto di fine Ottocento che già evocava realtà profondamente umane, tragiche e dolorose, evidenziate con una nuova immagine simbolica della Madonna raffigurata come una donna nella sua umanità per indurre una riflessione radicale fra umanità reale e umanità immaginata umanità imposta e umanità scelta.  La sua storia personale, con la perdita prematura di sua madre e una sorella più grande, così come intrecci complessi e insoddisfacente con le donne, gli ha fornito una fonte costante di motivi artistici concettualmente evocativi la realtà familiare e sociale. L' immagine del dipinto segnala il cambiamento reale ma anche il desiderio della tradizione perchè la donna dipinta si offre. Noi attualmente dovremmo essere così bravi da attuare il cambiamento, distaccandoci da una tradizione più ideale che umana, che nega la diversità, con consapevolezza e responsabilità, senza disconoscere il valore della Storia.
    Lorenza Cervellin

    Non togliamo l’innocenzaall’infanzia dei nostri figli | La ventisettesima ora

    Non togliamo l’innocenzaall’infanzia dei nostri figli | La ventisettesima ora


    E' sempre bene ricordare il diritto all' infanzia ma è altrettanto utile ricordare che, per i genitori lungimiranti, è di difficile realizzazione poichè i modelli omologanti,  provenienti essenzialmente dai media, propongono ai genitori un bambino consumatore, piccolo adulto, sessualizzato. Evocano una particolare tristezza i bambini "utilizzati" dagli adulti in televisione o nella pubblicità poichè, quando il corpo diventa visibile e a disposizione la perdita di sacralità è inevitabile. Non trasciniamoli nel nostro mondo di adulti nel quale devono essere accompagnati piano. Speriamo bene! Lorenza Cervellin

    mercoledì 17 ottobre 2012

    Decreto Balduzzi. La sintesi, articolo per articolo, del nuovo testo al voto di fiducia - Quotidiano Sanità

    Decreto Balduzzi. La sintesi, articolo per articolo, del nuovo testo al voto di fiducia - Quotidiano Sanità

    Il 20 settembre 2012 ho postato una intervista tratta da Quotidiano Sanità in cui il ministro illustrava il suo decreto. La volontà è quella di salvaguardare la qualità e continuare con la razionalizzazione. Ora pubblico la sintesi del decreto, con modifiche del testo, presentato al voto di fiducia.
    In sintesi: un ulteriore tentativo di salvare formalmente la sanità di Stato mantenendone il controllo e penalizzando il personale dipendente più debole della filiera. La razionalizzazione, non mirata, penalizza inevitabilmente anche gli utenti. Vengono introdotte alcune modifiche sulla selezione dei Direttori generali e cambiano alcune sigle. Non mi sembra venga intaccato il principio del potere monocratico a caduta delle Regioni e dei Direttori generali che si traduce in assenza di democraticità, distruzione di capitale umano e sociale,  svalutazione del merito e quindi, inefficienze.
    La vera emergenza delle "Aziende sanitarie" è la perdita di eticità avvenuta nel corso degli anni la quale  ha portato una "normalità pericolosa" basata sul modello politico centrale e regionale. Troppi sono gli interessi politici che si realizzano nel controllo della salute delle persone perchè la sanità possa realizzare i suoi obiettivi ottimali di cura ma è utile fare far credere che si può fare. Adesso siamo ancora fortunati perchè perdurano valori etici storici, non ancora distrutti, dall' offensiva politica di questi ultimi anni. Per quanto riguarda la medicina territoriale  aperta 24 ore è utile conoscere che questo servizio può prendere esempio dall' ambulatorio del Senato, che ha un medico e tre infermieri ed è effettivamente aperto 24 h al costo di "solo" ben 700mila euro l’anno”: le Asl prendano esempio! Lorenza Cervellin

    La rivincita di Julia, il dizionario aggiorna il significato di “misoginia” | La ventisettesima ora

    La rivincita di Julia, il dizionario aggiorna il significato di “misoginia” | La ventisettesima ora

    Lovelace Day, maratona su Wikipedia per le “quote rosa” della tecnologia - Il Fatto Quotidiano

    Lovelace Day, maratona su Wikipedia per le “quote rosa” della tecnologia - Il Fatto Quotidiano


    Augusta Ada Byron 1815-1852 unica figlia di lord Byron, sposa a  William King, Conte di Lovelace, ha scritto il primo algoritmo di un software individuando e prefigurando le basi concettuali della programmazione. Ada Augusta , unica discendente legittima del poeta, a sole 5 settimane dal parto, in seguito alla separazione dei genitori, chiesta dalla madre, viene affidata a quest' ultima la quale la avvia al' educazione scientifica, terrorizzata all’idea che la bambina potesse manifestare le medesime inclinazioni poetiche del suo tempestoso genitore. E in effetti, la piccola Ada si applicherà con passione alla matematica ma i progetti materni non avranno un successo completo: giovinetta, dichiarerà di aspirare ad una “scienza poetica” e tutto il suo pensiero analitico sarà intriso di immaginazione e punteggiato di metafore. Non si può pensare cosa avrebbe potuto fare se si fosse applicata con costanza alle materie scientifiche e non fosse nata in un secolo che vede il "trionfo del padre". I pochi che la ricordano la considerano la prima programmatrice di computer al mondo.

    «Ha creduto di essere diventato il capo» Ora Cl vuole il divorzio da Formigoni - Corriere.it

    «Ha creduto di essere diventato il capo» Ora Cl vuole il divorzio da Formigoni - Corriere.it

    Posto questo articolo del Corriere sul mio blog e lo inserisco a pieno titolo nel filone della riflessione storica sul potere contemporaneo, detenuto da una classe dirigente la quale, incapace di seguire la strada democratica, ha attinto, attraverso forme elementarizzate, a poteri presenti nella storia ma che, la riflessione democratica aveva sancito essere superati in base al metodo della linearità storica. Il potere di Formigoni si spiega come operazione ideologica la quale sotto apparenze formali democratiche ha realizzato, nella realtà, un potere di origine magica attraverso una doppia credenza: la credenza del cittadino basata sulla fiducia in un uomo che proveniva da un ambiente religioso considerato valoriale a priori e la credenza dello stesso Formigoni autoconvintosi di essere l' uomo salvifico della provvidenza, credenza che lo ha portato a perseguire un potere monocratico, elementare, autoreferenziale, clientelare e circolare attraverso un gruppo di uomini uniti dall' appartenenza in base a una comunanza d' interessi intrecciati e intreccianti pubblico e privato.  
    E' basilare fare anche  una riflessione sulla pericolosità dei  leader che nascono al di fuori del dibattito politico pubblico e al di fuori del campo normale delle relazioni sociali: i leader che emergono dallo scautismo e da movimenti tipo Comunione e liberazione, spesso, non si sono misurati con la complessità sociale e con le frustrazioni di una "carriera" regolare ma sono cresciuti al' interno di un Limbo sociale protetto che  li indirizza, senza competizione, verso un  potere guidato e supportato all' interno di una gerarchia sicura e in salita che li allontana dalla realtà. Penso che questo tipo di potere che non viene alimentato dall' esperienza della società comune e dalla ragione popolare laica sia pericoloso per la democrazia rappresentativa. Dobbiamo essere grati agli uomini di potere provenienti dai Gesuiti, notabilato religioso, associazionismo religioso i quali hanno portato civiltà ma ora è tempo di cambiare in quanto  la commistione fra potere pubblico, potere religioso e potere privato, in mancanza di trasparenza, hanno aperto al potere illegale che ha sovrastato e fagocitato ogni altro potere. 
    Volevo fare una ulteriore sottolineatura: la società civile italiana, parte della burocrazia, del S.S.N e dell' università vivono di efficienze e sostrati culturali storici che hanno resistito all' omologazione acritica ed è per questo che funzionano non certo per il potere espresso dalla classe dirigente attuale la quale invece ha inferto un colpo mortale alle efficienze raggiunte con la strutturazione del sistema valoriale seguito alla seconda guerra mondiale ma ormai destrutturato definitivamente. Quando Formigoni si appella, come giustificazione al suo potere, alla  buona organizzazione non si rende conto che è una buona organizzazione per tradizione basata sulla circolarità organizzazionale storica, nonostante l' azione devastante effettuata dal suo gruppo di potere e comunque soggetta all' analisi storica reale, non certo all' autodichiarazionismo. 
    Immagine tratta da: rossi-mantova.blogautore.repubblica.it Si tratta di una proposta fotografica di Formigoni in occasione dell' ultima campagna elettorale. E' una immagine che propone un potere laico con forme e linguaggio attinto alla religione. la sua vicenda politica si trasforma in missione religiosa volta al bene.

    Cyber bullismo e sexting/1: i segnali da non sottovalutare | La ventisettesima ora

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    martedì 16 ottobre 2012

    L’Europa del Nobel può (e deve) aiutare la battaglia delle donne arabe | La ventisettesima ora

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    Ddl anticorruzione, Anm: “Oggi è peggio di Tangentopoli. La responsabilità è politica” - Il Fatto Quotidiano

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    Lodo Longo - Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano

    Lodo Longo - Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano


    Hanno molto impressionato le dichiarazioni dell' avvocato e senatore Longo, rese alla trasmissione televisiva Report, il giorno 30 settembre in un servizio dedicato alla legge anticorruzione. La domanda a cui il servizio si proponeva di rispondere era: può un Parlamento che vede la presenza di molti politici indagati o condannati in via definitiva, proprio per reati oggetto della discussione, approvare una legge idonea a prevenire la corruzione? Inoltre: parlamentari che hanno degli evidenti conflitti d' interessi possono arrivare a discutere serenamente di una eventuale legge che li riguarda a causa della loro professione? Una delle interviste era rivolta all' avvocato senatore Pietro Longo, difensore collegialmente con l' avvocato Ghedini, anch' egli parlamentare, dell' ex Primo ministro Silvio Berlusconi, nei vari processi che vedono quest' ultimo protagonista.  Il dott. Travaglio è molto caustico ed ironico, com' è nel suo stile, nel descrivere una situazione paradossale: normalizzare la delinquenza all' interno del Parlamento italiano in base all' assioma che il parlamento rappresenta il popolo per cui, in base al Principio di rappresentanza, è giusto in Parlamento entrino anche i disonesti.

    I cento parlamentari condannati, imputati, indagati o prescritti - Il Fatto Quotidiano

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    Ospedale, summit «disertato» Polemiche sulla Regione - Corriere del Veneto

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    Consulta. Incostituzionali tagli a maxi-stipendi pubblico impiego. "Sono discriminatori" - Quotidiano Sanità

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    Cittadinanzattiva. Il Welfare che non c'è. Per anziani e malati cronici c'è solo la famiglia - Quotidiano Sanità

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    Contribuenti, i patti? Ve li cambio in corsa - Michele Carugi - Il Fatto Quotidiano

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    La guida alle nuove mini detrazioni Cosa cambia con la dichiarazione 2013 - Corriere.it

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    Ada Lovelace e quelle ragazze che si iscrivono a ingegneria tecnologica | La ventisettesima ora

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    La legge di stabilità stabilizza solo le disuguaglianze - Fabio Sabatini - Il Fatto Quotidiano

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    lunedì 15 ottobre 2012

    STORIA DELLO STATO: LA RIFLESSIONE SOCIOLOGICA SUL POTERE-Continuazione 16-

    Premessa storica
    Lo Stato è una costruzione politica che risale a circa 300 anni fa mentre la riflessione sull' uomo politico è molto recente e inizia con Max Weber, dopo la rottura dell' unità culturale europea avvenuta nel' Ottocento. Nella prima metà dell'  Ottocento, all' interno della ricerca della distruzione definitiva del mondo dei privilegi della nobiltà europea, al fine di favorire la realizzazione del Principio di Eguaglianza, arte e proletariato, contribuiscono a rompere l' unità culturale, politica, spirituale ed economica europea che si era sviluppata intorno al potere nobiliare. La Restaurazione del 1815 sarà una Restaurazione apparentemente nobiliare ma sostanzialmente borghese. Una volta raggiunti i propri obiettivi, essenzialmente economici, la borghesia, da forza innovatrice della società, si porta su posizioni conservatrici e, dal 1948, addirittura reazionarie, imponendo i nuovi valori positivistici che ruotano intorno a nuove ideologie imposte come valori forieri di una nuova cultura al servizio del nuovo ordine europeo: la fiducia nella tecnologia che si sarebbe sviluppata dalla cultura della produzione e della fabbrica. Il nuovo ordine borghese, dopo la destrutturazione dell' ordine culturale classico, e dopo l' iniziale forza innovatrice, sarà reazionario, paternalista ed essenzialmente senza cultura. Paradossalmente e fortunatamente questo nuovo ordine culturale e produttivo borghese sviluppa, a causa della sua meschinità e del suo cinismo, una risposta pressochè unitaria dell' arte in toto la quale, delusa dai nuovi valori borghesi, inizia a presidiare il percorso di civiltà e di evoluzione sociale interrotto dalla borghesia. Il proletariato, mai riconosciuto come realtà sociale, inizia ad avere consapevolezza politica e ad organizzarsi per liberarsi dalla nuova e più rigida doppia sudditanza alla piccola nobiltà e alla borghesia il cui potere ruota intorno alla produzione intensiva e ai nuovi valori utilitaristici dettati dalla “fabbrica”. Dopo i fatti della Comune di Parigi nel 1871 l'arte si fa avanguardia sociale e si politicizza come mai era successo in precedenza.
    Durante l'Ottocento l'arte e la cultura uropea vivono un periodo di forte dicotomia: da un lato devono celebrare i successi degli stati imperialisti e dall'altro c'è chi, attraverso l'arte, vuole esprimere l'angoscia di un Europa che poco a poco precipiterà verso la catastrofe della prima guerra mondiale alla quale si arriverà propri per inadeguatezza politica.













    La situazione politica italiana sarà emblematica per studiare l' incapacità delle classi dirigenti ad accompagnare e gestire la futura società liberale complessa. Gli sforzi politici saranno sempre tesi alla conservazione e alla semplificazione forzata in omaggio, più allo Stato di polizia che allo Stato per i cittadini. Nel 1861 la classe dirigente italiana è formata da un notabilato aristocratico e alto borghese chiuso e lontano dai cittadini, impegnato più a conservare i privilegi censuari che ad estendere diritti, un notabilato che considerava “pericolosa” l' emancipazione del popolo debole in base all' equazione positivistica povertà/delinquenza. Poteva questa classe dirigente italiana che gestiva il potere ancora in base a requisiti naturalistici (questo sarebbe stato un bene se accompagnati sostanzialmente dalla nuova cultura liberale) accompagnare l' evoluzione dello Stato verso la democrazia matura? Oggi possiamo dire di no.

    L'indigestione delle imposte - Corriere.it

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    La sindrome e le false tesiSe invece dei test si usano le supposizioni | La ventisettesima ora

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    domenica 14 ottobre 2012

    STORIA DELLO STATO: PROBLEMATIZZAZIONE POLITICO-MATEMATICA SUI SISTEMI ELETTORALI -Continuazione 15-


    Lo Stato moderno è una “invenzione” che risale a circa 300 anni mentre la riflessione scientifica sui sistemi elettorali democratici inizia dal Settecento ma si sviluppa nel corso del XX secolo. 
    Jean Antoine Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet,(1743-1794) studioso dei possibili sistemi elettorali di uno Stato liberale, sviluppa il metodo elettivo di Condorcet : un metodo di votazione a vincitore unico, attraverso il quale i votanti assegnano ai candidati una precisa posizione, in ordine di preferenza (1°, 2°, 3°, ...). Il metodo di votazione deve soddisfare il criterio di Condorcet ossia il vincitore sconfiggerebbe sempre ciascun altro candidato in un confronto a due (vincitore di Condorcet o Condorcet Winner ).In base all'ordine di preferenza si può stabilire il preferito e quindi il vincitore per ogni coppia di candidati (sono ammessi ordinamenti paritari, in caso di candidati fra cui si è indifferenti); l'ordinamento indica dunque anche il numero di vittorie nei confronti e il primo della lista è il vincitore di tutti i confronti e quindi il vincitore per il singolo votante. Ripetendo l'operazione per tutti i votanti e aggregando gli esiti si ottiene il vincitore dell'elezione. Il metodo di Condorcet può far vincere un candidato che non è la prima scelta di nessun votante: seleziona quindi il miglior candidato di compromesso, il meno sgradito a tutti. Vi sono circostanze in cui una elezione non ha un vincitore di Condorcet ed è lo stesso Condorcet a mostrare come la votazione a maggioranza, usata nella democrazia rappresentativa, può condurre a delle scelte ambigue. Questo limite della votazione a maggioranza viene definito: Paradosso di Condorcet ed esattamente Il Paradosso di Condorcet descrive il caso di un "pareggio multiplo" (ciclo della regola di maggioranza) e occorre risolvere questa ambiguità circolare. Nel Paradosso le preferenze collettive possono essere cicliche (cioè non transitive) anche se le preferenze dei votanti non lo sono individualmente. Questo è un paradosso perché significa che i desideri della maggioranza possono essere in conflitto gli uni con gli altri. Questo succede quando le maggioranze in conflitto sono ognuna composte di gruppi di individui differenti.
    Jean Charles de Borda, contemporaneo di Condorcet, riflette sugli studi di Condorcet e sviluppa un metodo elettivo alternativo al metodo studiato da Condorcet che si proponeva di risolvere il paradosso maggioritario, che Borda considerava equo ma difficile da metter in pratica. Borda propone un'altra procedura, detta Conteggio di Borda che consisteva nell'attribuire dei punti e fare la somma, la quale non ha questo difetto, un sistema di voto ponderato i cui primi impieghi sono molto antichi, poiché fu utilizzato dal Senato romano fino all'anno 105 e formalizzato da de Borda nel 1770.  Una polemica molto accesa oppose questi due studiosi, ciascuno dei quali difendeva il proprio metodo come il più equo.

    Blog di Beppe Grillo - Le elezioni e le regole del gioco

    Blog di Beppe Grillo - Le elezioni e le regole del gioco: >MTVideo>

    Napolitano (che non ci dorme la notte) e i partiti vogliono cambiare le regole del gioco elettorale durante il suo svolgimento Anzi, un attimo prima della fine della legislatura dopo aver ignorato la questione dal 2006. Gli obiettivi, palesi, sono due. Evitare che il MoVimento 5 Stelle, in caso di vittoria, vada al Governoa grazie all'attuale premio di maggioranza.

    Zambetti e l'ndrangheta? Con le nuove norme l'assessore lombardo se la caverebbe - Corriere.it

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    Dal bullismo alla violenza sessuale… Perché nessuno ha creduto a Chiara? | La ventisettesima ora

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    sabato 13 ottobre 2012

    Violenza sulle donne, “fallito il piano Carfagna. Ora Monti ci ascolti” - Il Fatto Quotidiano

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    STORIA DELLO STATO -Continuazione 14- ENCOMIO DI PERICLE AI CADUTI ATENIESI

    In una raccolta di scritti dedicati alla storia dello Stato non può mancare questo Discorso di Pericle agli ateniesi.

    TUCIDIDE, L’ENCOMIO DI PERICLE
    Premessa storica
    Siamo all’inizio della guerra del Peloponneso (431-404 a.C.)  ed Atene è al massimo della sua potenza, possibile grazie a una forma di potere, gestita da uomini di particolare valore, strutturata intorno ad abilità politiche, ricchezze personali e pubbliche e controllo militare in una società permeata di ideali basati sui concetti di onore e vergogna: un potere che si traduce in un vero e proprio imperialismo economico, politico e pedagogico ateniese. Questo tipo di potere della Polis ateniese si è strutturato intorno alla democrazia, tipo di potere di cui Pericle sarà protagonista ed artefice convinto negli anni  dal 443 al 430 in cui tenne strettamente in pugno le redini del governo democratico, ricoprendo più volte la carica di strategos, grazie alle sue indiscutibili abilità politiche supportate da una retorica propagandistica molto convincente. Un semplice voto dell'assemblea dei cittadini avrebbe potuto destituirlo ma ciò non accadde perchè Pericle riusci sempre a convincere i cittadini ateniesi della bontà dell' esercizio del suo potere. Secondo Tucidide (storico e avversario politico di Pericle) l' influenza di Pericle fu così grande che in realtà ad Atene si era instaurato un regime monarchico, aggiungiamo noi, sublimato nell' orgoglio collettivo di appartenere alla Polis democratica, una realtà politica, estetica, culturale ed economica che la Storia avrebbe decretato come assolutamente unica ed esemplificativa di tutti i modelli politici a venire. Come procedeva l' esercizio del potere di Pericle? Consolidando l' impero economico sul mare, esportando la democrazia, coinvolgendo sempre più cittadini nella politica attiva, (sempre in una logica di classe), ed estendendo l' entrata al teatro che era uno strumento educativo e pedagogico per il "progetto" ateniese di elaborazione di un modello pedagogico universale.
    Quale la critica rivolta a Pericle? Il suo potere personale, la sua politica "populista" e l' entrata in guerra avvenimenti che avrebbero condotto a corruzione la democrazia. Strenuo avversario e critico di questa politica imperialistica fu Tucidide, ostracizzato nel 443 a.C.. A partire da questa data Pericle non ebbe più avversari in grado di contrastarlo ed egli fu eletto stratego ogni anno fino alla morte avvenuta a causa della peste nel 429 a.C.. Mentre si consolidava l ' "impero ateniese, rifioriva architettonicamente anche la città di Atene con la realizzazione di splendide opere pubbliche, tra cui il Partenone. Con lo scoppio della guerra del Peloponneso, voluta da Pericle, e l'infierire della pestilenza ad Atene, l'influenza di Pericle vacillò: venne privato della carica, processato per peculato e condannato a pagare un'ammenda. Riuscì a riacquistare il favore della popolazione e a essere rieletto stratego poco prima della sua morte. La guerra del Peloponneso vede Atene e le sua coalizione composta da Polis democratiche contro la conservatrice e aristocratica Sparta. E' una guerra totale: per le risorse, per il territorio, per la supremazia culturale e per la democrazia contro il potere conservatore. La guerra del Pelopponeso sancì il declino di Atene.