domenica 25 novembre 2012

Giornata contro la violenza sulle donne: quest’anno il 25 novembre lo festeggiamo - Lorella Zanardo - Il Fatto Quotidiano

Giornata contro la violenza sulle donne: quest’anno il 25 novembre lo festeggiamo - Lorella Zanardo - Il Fatto Quotidiano

Perché gli uomini hanno tanta paura di noi? | La ventisettesima ora

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Il delitto che devono combattere anche gli uomini | La ventisettesima ora

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Violenza sulle donne. Il silenzio è rotto | La ventisettesima ora

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L’Osservatore RomanoL’uomo incapace di riconoscere l’emancipazione | La ventisettesima ora

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venerdì 23 novembre 2012

Violenza sulle donne, la mia lettera a uno sconosciuto - Laura Cleri - Il Fatto Quotidiano

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No More! femminicidioLo chiedono le donne al governo | La ventisettesima ora

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La Strage delle Donne

La Strage delle Donne

RIFORMA/REAZIONE/REGRESSO

Il dizionario enciclopedico Treccani ci dice che la riforma indica decisamente un percorso storico migliorativo:

Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento, ecc., rispondente a varie necessità ma soprattutto a esigenze di rinnovamento e di adeguamento ai tempi, l’effetto, il risultato stesso di tale attività, cioè i cambiamenti che si sono operati, le modificazioni che si sono compiute: operare, introdurre una r., delle r.; r. sociali, economiche, politiche; riforme di struttura o strutturali, che incidono in profondità sulla situazione socio-economica, come la r. agraria o fondiaria (v. fondiario), la r. urbanistica, la r. scolastica, la r. sanitaria, la r. fiscale, ecc.; r. delle leggi, dei codici; r. della burocrazia; r. del calendario, come la r. giuliana e la r. gregoriana; r. dell’ortografia; r. dei costumi; una r. radicale, profonda o superficiale, parziale; r. graduali, progressive; l’età delle r., la seconda metà del Settecento, caratterizzata da una vasta e sistematica attività riformatrice di molti stati europei. Nella storia delle religioni, e in partic. in quella del cristianesimo, ogni movimento inteso a un profondo cambiamento religioso, morale, culturale e anche sociale e politico: la r. induistica del brahmanesimo; la r. degli ordini religiosi; la r. protestante (e assol., con iniziale maiuscola, la R., l’età della R., ecc.), il movimento che, nel sec. 16°, portò alla frattura, all’interno della cristianità, tra cattolici e riformati, cioè luterani, calvinisti, anglicani, ecc. 

Storicamente, il mondo occidentale attraverso il pensiero critico, riesce a dare luogo  a discorsi e ideologie molto potenti capaci di tradursi in cambiamenti culturali, sociali e politici in senso progressivo. Il percorso verso il progresso avviene sempre con conflitti avverso le forze reazionarie e conservatrici e si interrompe negli anni '80 del '900, quando le forze reazionarie e conservatrici prendono il potere proprio appropriandosi dl termine riforma la quale, da quel momento diventerà riconoscimento della reazione conservatrice e classista una particolare riforma che ridà forma a un nuovo, inedito strategico e controllato regresso il quale per demagogia si continua a chiamare riforma! Sfido chiunque a riconoscere elementi di progresso portatori di benessere ed equità nelle riforme del governo Monti.
A rappresentare il post una immagine che esemplifica la situazione sociale italiana dagli anni 80 in poi

martedì 20 novembre 2012

L’Indice del terzo miliardo: far lavorare (di più e meglio) le donne, fa bene a tutti | La ventisettesima ora

L’Indice del terzo miliardo: far lavorare (di più e meglio) le donne, fa bene a tutti | La ventisettesima ora

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Sanità: “siamo abbandonati”. Il potere delle forbici - Ivan Cavicchi - Il Fatto Quotidiano

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Caritas, gli effetti della crisi: in dieci anni i ‘poveri cronici’ sono quadruplicati - Il Fatto Quotidiano

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Gaza-Israele: voci di donne dai due fronti | La ventisettesima ora

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La27ora a teatro con le Storie di violenza | La ventisettesima ora

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Nessuna donna nel board BceLettera aperta a Van Rompuy | La ventisettesima ora

Nessuna donna nel board BceLettera aperta a Van Rompuy | La ventisettesima ora

domenica 18 novembre 2012

Oncologia. Presentate dall’Artoi le linee guida sulla nutrizione  - Quotidiano Sanità

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Un anno di Governo Monti. Per la sanità più tagli che sviluppo: - 6,8 miliardi in tre anni - Quotidiano Sanità

Un anno di Governo Monti. Per la sanità più tagli che sviluppo: - 6,8 miliardi in tre anni - Quotidiano Sanità

L' ANTRO DI TROFONIO!

Mito greco: Trofonio, re di una piccola provincia ed illustre architetto, costruì con il fratello Agamede il tempio di Apollo a Delfi e successivamente, in seguito alla sua abilità fu incaricato, dal re Hyrieus, di costruire un edificio dove custodire le ricchezze reali, opera che lui eseguì aprendo anche un passaggio segreto il quale sarebbe tornato utile per rubare il tesoro. Hyrieus, mentre stavano rubando, se ne accorse e tese loro un'imboscata riuscendo a catturare  Agamede. Trofonio, non potendo  liberare il fratello e non volendo rischiare di essere riconosciuto per la somiglianza con lui, gli tagliò la testa per portarla via con sé, ma fu subito inghiottito dalle viscere della terra forse per punizione o forse accidentalmente. Anni dopo la Pizia, consultata per mettere fine a una terribile siccità, raccomandò agli uomini di rivolgersi a Trofonio e ne localizzò la dimora in un antro in fondo a un bosco. La risposta del re-architetto contribuì favorevolmente a risolvere la siccità e da quel momento, l'oracolo fu molto frequentato, anche se lo si poteva consultare solo dopo aver superato prove terribili: un seguito di vestiboli sotterranei e di grotte conduceva all'entrata di una spaventosa caverna, che si apriva come un oscura cavità, fredda e senza fine; il consultante vi discendeva tramite una scala che portava a un altro cunicolo con un'apertura molto stretta in cui egli si introduceva a fatica, i piedi in avanti, scivolando così precipitosamente fino in fondo all'antro. Al ritorno, veniva fatto risalire assai velocemente, la testa in giù e i piedi in alto, grazie a una macchina invisibile. Per tutto il tempo, egli teneva in mano dei dolci di miele, che gli impedivano di toccare la macchina e gli permettevano di placare i serpenti che infestavano quei luoghi. Il soggiorno nell'antro poteva durare un giorno e una notte: gli increduli non rivedevano più la luce del giorno, mentre i credenti a volte udivano l'oracolo e, ritornati alla superficie, venivano fatti sedere su un sedile chiamato Mnemosine (la dea della memoria) e raccontavano le terribili esperienze provate, da cui sarebbero rimasti colpiti per tutta la vita. Si diceva comunemente delle persone gravi e tristi: "ha consultato l'oracolo di Trofonio". 
Come tutti i miti, anche questo si propone di spiegare la realtà nella sua molteplicità: in questo caso l' ambivalenza della realtà; la caverna, nel tempo, sarà considerata luogo reale e simbolico di riparo e di salvezza  e luogo reale e simbolico di estremo pericolo, antro che precede l' accesso all' inferno e "luogo" di ignoranza.
In sintesi il mito di Trofonio si può interpretare in chiave  storico-culturale, psicologica e politica:
  • per Platone, il mondo della caverna è un luogo di ignoranza, di sofferenza e di punizione, in cui le anime degli uomini sono imprigionate come in una caverna dagli dei. "Immagina di vedere degli uomini" dice Platone in Repubblica (libro VII, 514 A - B) descrivendo il famoso mito, "rinchiusi in un'abitazione sotterranea a forma di caverna, che abbia l'ingresso aperto verso, estendentesi in tutta la sua ampiezza per tutta quanta la caverna; inoltre che si trovino qui fin da fanciulli con le gambe e con il collo in catene in maniera da dover star fermi e guardare solamente davanti a sé e che dietro di loro e più lontano arda una luce di fuoco…". Tale è la situazione degli uomini nel mondo, secondo Platone: la caverna è l'immagine di questo mondo, gli uomini intravedono solo ombre delle idee, cioè mere riproduzioni di una realtà superiore. La luce indiretta che rischiara le pareti della caverna viene da un Sole invisibile, ma indica la strada che l'anima deve seguire per raggiungere il bene e il vero: "l'ascesa e la contemplazione del mondo superiore equivalgono all'elevarsi dell'anima verso il mondo intellegibile". Il simbolismo platonico ha quindi un significato non soltanto cosmico ma anche etico e morale: la caverna e il proiettarsi delle ombre rappresentano il mondo sensibile dell'apparenza, da cui l'anima deve uscire per contemplare il vero mondo delle realtà, il mondo delle Idee
  • il complesso di Trofonio, che uccise il fratello per non essere riconosciuto colpevole, è il complesso delle persone che rinnegano il proprio passato per soffocare dentro di sé il senso di colpa; ma il passato inscritto nel fondo del loro essere non può essere cancellato e continua a tormentarli, sotto diverse forme (serpenti ecc.) finché non sono disposti ad accettarlo come parte integrante di se stessi. La caverna rappresenta l'esplorazione dell' io interiore, in particolare dell' io primitivo, rimosso nelle profondità dell'inconscio.
  • Noi cittadini siamo stati, durante la nostra storia recente, dentro l' antro di Trofonio e il nostro prossimo passaggio alle urne si presenta come il viaggio per uscirne, un viaggio che ci può portare la salvezza o la definitiva caduta all' inferno ma che, in ogni caso, ci lascerà colpiti per tutta la vita! 
Attenzione ai "serpenti" che incontreremo durante il viaggio: stanno risvegliandosi tutti, vecchi e nuovi: Montezemolo, Briatore, Samorì, Casini, Fini....
Lorenza Cervellin. Raffigurazione: Pietro Tavani, Disperazione

sabato 17 novembre 2012

ATTENZIONE AI NUOVI NOTABILI!

Dall' Unità d' Italia, la classe dirigente di origine piemontese-savoiarda aprì ai nuovi notabili italiani,  coloro che andarono a detenere, nell’Italia liberale di fine Ottocento e inizio Novecento, il potere politico ed economico, contando sulla particolare capacità di tessere reti clientelari che assicuravano loro il rinnovo del mandato parlamentare. Questi notabili non furono mai all' altezza del loro compito e non lavorarono mai per il bene comune mettendosi al servizio dello Stato e dei cittadini ma occuparono lo Stato e mortificarono i cittadini tenendoli in povertà e mandandoli in guerra senza riflettere adeguatamente. 
Chi erano i notabili che si appropriarono della politica?
Dopo l' esperienza politica della nobiltà ottocentesca piemontese, si aprì l' accesso al Governo ai grandi proprietari terrieri dell' Italia centrale e meridionale e agli industriali i quali esercitarono il potere mediando tra i diversi segmenti della borghesia rurale e urbana. L' esito più importante del notabilato italiano al potere fu la straordinaria e negativa commistione fra pubblico e privato e fra industria, politica, finanza, economia e stampa: un esito disastroso e devastante per la politica liberale, ieri e per la democrazia, oggi. Il notabilato discuteva della vita degli italiani e dello Stato al chiuso dei salotti, club, circoli, ambienti rigorosamente maschili ed elettivi e attraversa tutta la Storia italiana della quale decide le sorti rimanendo nell' ombra, al riparo della sua ricchezza gestendo il potere d' influenza, mediando con tutti i poteri presenti in Italia -anche quelli illegali- o governando direttamente. Quando, dopo il fascismo, l' Italia si riaffacciò alla vita democratica, il notabilato, egregiamente sopravvissuto alla dittatura, si riaffacciò sulla scena politica portando sempre istanze reazionarie e conservatrici. 
Qual' è la colpa storica del notabilato? 
Non aver mai creduto e voluto l' emancipazione vera del popolo, aver creduto più nella dottrina amorale capitalistica senza regole e nel profitto che nell' uomo. Al limite il notabilato ha esercitato una emancipazione paternalista e controllata con l' ambizione, ora riuscita, di monopolizzare la povertà ma fallendo tutti gli altri obiettivi politici legati alla capacità di gestire un potere responsabile e capace di portare un vero progresso basato sull' eguaglianza e sull' equità che sono i Principi fondamentali della Democrazia ma, che, per il notabilato sono dettagli marginali. Ora il notabilato combatte una battaglia campale perchè si vede sfuggire di mano tutti i poteri  e questi gruppi sono costretti a difendersi attraverso il monopolio della e sulla povertà e l'asservimento a gruppi finanziari sovranazionali e invisibili con la tessitura di contatti che non possono più chiamarsi  politica estera in quanto hanno l' unica preoccupazione del denaro.
I notabili in nome del potere e del profitto, storicamente, sono stati particolarmente attivi nella ricostruzione delle loro reti clientelari, tendendo a formare partiti per conto proprio o allinearsi con chi può tornare loro utile.
Ma allora i notabili hanno una struttura organizzata e compatta senza conflitti?
Assolutamente no: all' interno del notabilato ci sono conflitti interni anche distruttivi ma poi, con una capacità mostruosa, si riallineano per non perdere il potere perchè il potere è "roba" loro! 

Come agiscono i notabili?

I notabili continuano ad attuare il modello elitario rivisitato: 
  • sono prudenti, solidali e sobri ma non disdegnano frasi simpatiche e autocelebrazioni;
  • usano una retorica rassicurante: sul sito del Governo è presente lo scritto di Monti agli italiani con l' uso retorico di parole pesanti, materiali: credibilità, coesione, responsabilità, legalità, visione, sacrificio -da quando c' è Monti non abbiamo più sentito la parola percezione con la quale i politici mascheravano la realtà della crisi economica e della insicurezza del territorio-; 
  • si pronunciano raramente ma preferiscono stare in attesa per  vedere come va il vento per proporsi poi come persone salvifiche, anche infiltrandosi nei partiti "tradizionali";
  • il notabile ha una paura pazzesca di perdere il potere e la ricchezza ma si propone sempre con indifferenza riuscendo a convincere che si occupa della politica per salvare "il paese"
In questo momento i notabili, sono al governo e altri notabili si preparano per il potere: Montezemolo e Oliviero persone che hanno sempre dichiarato di non voler fare politica e non si sono mai espressi in modo critico verso le politiche distruttive del governo Berlusconi e devastanti del governo Monti, ora si propongono di "salvare il paese" dando la scalata al potere politico.  
Attenzione! In questo momento storico dare il potere ai notabili è percoloso ed è una regressione in continuità con la politica berlusconiana il fatto di far corrispondere il potere politico con il potere economico e sociale ma è il momento di sviluppare competenze politiche specifiche che nelle democrazie sono incentrate sull' uomo: non si può più continuare con la privatizzazione e il dilettantismo della politica che ha fin quì destabilizzato le istituzioni.
Lorenza Cervellin

Dolore pelvico. Ne soffrono 3,5 mln di donne in Italia. Fino a 10 anni per diagnosi corretta - Quotidiano Sanità

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Sanità in Europa. Allarme Ocse: “La spesa per la salute crolla per la prima volta in 40 anni”  - Quotidiano Sanità

Sanità in Europa. Allarme Ocse: “La spesa per la salute crolla per la prima volta in 40 anni”  - Quotidiano Sanità

venerdì 16 novembre 2012

Le domande indecenti sulle donne uccise | La ventisettesima ora

Le domande indecenti sulle donne uccise | La ventisettesima ora

LA PROBLEMATIZZAZIONE INADEGUATA DI CANCELLIERI SULLA VIOLENZA

In occasione dello sciopero europeo, in seguito all' evidente  inadeguatezza del potere di rendere efficaci e non violente le manifestazioni, in presenza di gruppi violenti i quali si fanno scudo e basano la loro azione annidandosi proprio nelle manifestazioni stesse, inizia il solito "dichiarazionismo" vuoto e formale, da parte della classe dirigente italiana, basato sulle espressioni di "solidarietà alle forze dell' ordine" come se i rappresentanti di "questo" Governo potessero dichiarare il contrario e dire che anche i poliziotti sono delle vittime di un potere inadeguato a gestire la complessità democratica! Ricordo che, in uno Stato/Repubblica, basato sulla Democrazia e la non violenza è normale solidarizzare con le vittime, però accertate!
I commenti riportati, in generale, riguardano la sicurezza di Roma, la condanna del post di Grillo e la discussione sulla violenza con l' obiettivo di giustificare la violenza di Stato semplicemente perchè violenza legittima e legittimata in quanto di Diritto e la violenza dei manifestanti come violenza da condannare a priori, senza approfondimento.

Particolare importanza rivestono le dichiarazioni del ministro dell' interno Cancellieri la quale condanna Grillo definendolo nuovo Masaniello per aver invitato tutti a "deporre le armi" per manifestare insieme  e poi si pronuncia sulla polemica incentrata sulla violenza evidente:
  1. Una foto è spesso l'effetto finale di qualcosa che magari si è svolto prima. Io porterei anche le foto del poliziotto cui hanno spaccato il casco in testa: foto per foto, parliamone.
  2. Ci sono state manifestazioni - ha ricordato Cancellieri - in tutta Italia, da nord al sud, con cortei che non hanno seguito i percorsi prestabiliti, ma sono andati altrove e dunque la situazione non era facile, se si guarda il panorama generale nazionale che era molto pesante". Poi, ha proseguito il ministro, tutto si può fare meglio, non lo metto in dubbio, ma vorrei che le cose venissero viste con serietà per quello che sono. E ha puntualizzato: Chi fa manifestazioni le faccia in maniera libera, ma secondo le disposizioni che vengono date: libertà di manifestare nel rispetto della libertà di tutti di vivere una vita serena ha spiegato la Cancellieri.
Chi glielo dice alla ministra Cancellieri che:
  1. la vita serena per i cittadini ormai è una utopia
  2. che non bisogna contare solo sulla legge che legittima il potere di violenza dello Stato per garantire la convivenza civile
  3. che è inutile ricorrere al meccanismo elementare di rimozione/proiezione deviando le proprie responsabilità per riversarle su Grillo?
Chi ricorda alla ministra Cancellieri che il patto fondativo delle comunità europee moderne nasce con un patto non violento ed autorizza la forza legittima dello Stato ma deve essere uno Stato di assoluto valore, percepibile attraverso la rettitudine dei politici, tale da essere superiore a qualunque altra istituzione nel suo compito principale di garantire la democrazia e il progresso per i cittadini, obiettivo che lo Stato italiano screditato, corrotto e incapace a causa della classe politica non è riuscito a perseguire? 
Chi ricorda alla ministra Cancellieri che, mentre lo Stato era assente, sono stati i cittadini a liberare l' Italia dal fascismo  esercitando, di fatto, il diritto di Resistenza e alla resistenza? Non si può, a seconda delle convenienze politiche, considerare il popolo e la ragione popolare come  una carta spendibile nell' economia democratica o come un comportamento da condannare a priori.
Chi dice alla Ministra Cancellieri che, con il lavoro di intelligence, si dovrebbe stanare, processare e condannare i violenti per proteggere i manifestanti pacifici garantendo un diritto?
Io credo che il Governo, in questo momento di transizione verso la povertà, debba avviare una riflessione e una problematizzazione seria sul potere e sul monopolio della violenza rispondendo alle seguenti domande:
Può uno Stato, retto da una classe politica screditata, continuare a esercitare il monopolio della e sulla violenza a danno dell' uomo povero e onesto come se fosse uno Stato di valore assoluto? 
Come si giustifica l' esercizio legittimo della violenza in presenza di condizioni sociali inique, povertà e assenza di democrazia?
Come pensa di rispondere il Governo alle inevitabili resistenze alla povertà e alla deprivazione di Stato da parte delle persone che, obbigatoriamente, reagiscono alle limitazioni dei Diritti e alla povertà?
Lo sa il Governo che lo Stato esiste perchè singoli uomini liberi e libere assemblee di uomini lo hanno teorizzato e formato, uomini  titolari e capaci di azioni progressiste: non è stato il contrario!: lo Stato è una costruzione dell' uomo per cui non può andare contro l' uomo libero onesto e responsabile mentre esercita un diritto! 
Lorenza Cervellin 
A rappresentare questo post: Giuseppe Cherubini, La disperazione dei popoli in guerra (aggiungo io, in pace)
   

Tagli alla sanità privata, rischia la metà dei centri - Corriere.it

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La beffa dei vitalizi regionali Resistono alla legge anti-Fiorito - Corriere.it

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L’effetto Malala non si ferma“Voglio fare la maestra” | La ventisettesima ora

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Tutti in fila per un abbraccio Anche gli uomini | La ventisettesima ora

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Coppie non sposate e mamme over 40Ecco i nuovi genitori | La ventisettesima ora

Coppie non sposate e mamme over 40Ecco i nuovi genitori | La ventisettesima ora

giovedì 15 novembre 2012

Procreazione assistita. Tribunale di Cagliari: "Sì alla diagnosi preimpianto". Sentenza storica - Quotidiano Sanità

Procreazione assistita. Tribunale di Cagliari: "Sì alla diagnosi preimpianto". Sentenza storica - Quotidiano Sanità

«Risanamento sia basato su tagli e non su tasse» - Corriere.it

«Risanamento sia basato su tagli e non su tasse» - Corriere.it

Blog di Beppe Grillo - Soldato blu

Blog di Beppe Grillo - Soldato blu

Come sempre Grillo ricorre all' uso del linguaggio paradossale, iperbolico e provocatorio per creare una suggestione e attivare una sensibilità politica nuova. In questo caso Grillo vuole evocare una riflessione critica che va al cuore del potere dello Stato nel momento in cui lo Stato esercita l' uso legittimo della sua forza attraverso la violenza protetta dal Diritto. Attualmente questo potere legittimo non viene esercitato verso nemici esterni per preservare i diritti dei cittadini e le prerogative dello Stato, ma per salvaguardare un potere politico e i suoi privilegi, un potere ormai definitivamente autosvalutato e autoscreditato del suo ruolo essenziale di istituzione valoriale superiore. 
Lo Stato, attraverso la polizia, esercita una violenza che, se pur legittima, risulta paradossale e contradditoria in quanto agita in nome di un potere nato per difendere e proteggere i cittadini e invece costretto, nella realtà, proprio a causa della sua perdita di potere, ceduto per incapacità a istituzioni pubbliche e private sovranazionali, a muovere contro popoli realmente minacciati nei loro diritti essenziali. Il passaggio del potere dallo Stato a entità immateriali e non visibili sovranazionali ha lasciato i cittadini in povertà e senza tutele e lo Stato esercita l' unico potere coercitivo che gli è rimasto contro i cittadini attraverso il monopolio della e sulla povertà.

E' evidente che il post di Grillo non è scritto contro gli agenti di polizia i quali devono fare il loro dovere ma contro l' inadeguatezza di chi rappresenta improvvidamente lo Stato e contro la violenza fra poveri.

Foto 1: tratta dalle manifestazioni del 14 novembre indette dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) contro l’austerità alla quale si aggiungono sia la protesta degli studenti medi e universitari contro il DDL ex Aprea, sia quella per non scordare la data della giornata internazionale per il Diritto allo Studio del 17 novembre. 
Foto 2: Nel 1898 la fragile economia italiana a causa di congiunture internazionali sfavorevoli e per una debolezza politica interna si trova a fronteggiare un forte rincaro del pane il quale porta alla disperazione i ceti sociali deboli e politicamente senza tutele e diritti che già pativano la fame e iniziano a protestare contro il caro vita. Gli scioperi e le agitazioni saranno repressi dovunque nel sangue; a Milano il generale Bava Beccaris, per ordine del "re buono" Umberto I, darà l'ordine di sparare sulla folla inerme provocando ufficialmente 80 morti. Per essere riusciuto a riportare l' ordine a cannonate, Bava Beccaris sarà decorato dal re.
Sulla carneficina perpetrata durante le quattro giornate di Milano (dal 6 al 9 maggio 1898) la storiografia riprende l'informazione governativa che indica in numero di 80 i morti nelle strade del capoluogo lombardo e 450 i feriti; altre fonti non riportano alcun numero limitandosi a scrivere di numerose morti, altre notizie parlano di centinaia di morti [trecento], per altri giornali dell'epoca il numero è di 500 e nel canto "furon mille i caduti innocenti, sotto il fuoco degli armati caini", che può anche essere solo una "licenza poetica".
Ieri come oggi/oggi come ieri: lo Stato vuole comunque il potere sul popolo e  vuole monopolizzare la povertà o la deprivazione relativa in funzione strategica.  Lorenza Cervellin

«Uccise e sepolte in casa. Un patto tra uomini» - Corriere.it

«Uccise e sepolte in casa. Un patto tra uomini» - Corriere.it

SEMPRE A FAVORE DELLA VITA -Da Erasmo da Rotterdam-

Minipost dedicato a chi sostiene che la sensibilità verso gli animali è una "moda" attuale e a chi è abituato a pensare che la vita dell' uomo sia disgiunta e superiore a quella "animale" !

A forza di sterminare animali, si capì che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo. Erasmo da Rotterdam
(Rotterdam, 1466/1469 – Basilea, 12 luglio 1536)

Citato in Bruna D'Aguì, Creaturismo. Le fondamenta del creato, Nuova Stampa, Cave (Roma), 2007, p. 211.

Sai che cos’è il Motech?Idee materne anticrisi | La ventisettesima ora

Sai che cos’è il Motech?Idee materne anticrisi | La ventisettesima ora

L’ultimo sms di Lea Garofalo:torno a Milano per ricominciare | La ventisettesima ora

L’ultimo sms di Lea Garofalo:torno a Milano per ricominciare | La ventisettesima ora

martedì 13 novembre 2012

GRILLO DISTRUTTORE O RIGENERATORE PROGETTUALE?

Il giorno 12 novembre 2012, nella trasmissione televisiva condotta da Lilli Gruber, 8 e Mezzo, sull' emittente La 7, erano ospiti il giornalista Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano e Bruno Vespa il quale commentava l' attualità politica e nel contempo presentava, nel solito tour rituale e promozionale televisivo, il suo ennesimo libro. Dichiaro subito la mia mancanza di stima per Bruno Vespa come giornalista e come scrittore: come giornalista ha compiuto l' inaccettabile “delitto” di avere, nei suoi scritti e nelle trasmissioni televisive, “normalizzato” il potere e la figura pubblica di Berlusconi che tutto era fuorchè “normale”; come scrittore ha compiuto l' inaccettabile “delitto” di scrivere libri che vengono definiti di interesse storico senza essere uno storico. Durante la trasmissione il giornalista Bruno Vespa ha definito, Grillo “un distruttore” e qui mi soffermo.
Questo aggettivo dimostra la totale incapacità di analisi politica e storica di Vespa, abituato a salire sempre sui carri dei vincitori e a rimanerci il più possibile. Ma cosa distrugge Grillo? Cosa è oggi la politica? Mi scuso per la metafora ma la politica oggi è un cancro incurabile, un mostro che si è autoriprodotto, seducendo gli elettori, e si è autodistrutto. Come è potuto accadere una cosa così grave? Forse, come tutte le cose umane, la politica, fallendo gli obiettivi democratici, basati sul' equaglianza, la giustizia sociale, la trasparenza e il dibattito pubblico critico, doveva arrivare a un epilogo.
A mio parere, per spiegare la politica di Grillo basata su un legittimo tentativo di governance dei cittadini, è sbagliato ricorrere sempre, alla categoria del “populismo” classico ricorrendo al paradigma: Grillo, Mussolini e Berlusconi perchè risulta una semplificazione inacettabile e antiscientifica prima di tutto perchè decontestualizzata e perchè non viene mai approfondita nella sua genesi. In generale il “populismo” presuppone la “seduzione” dell' elettore con il supporto della propaganda retorica e di “promesse salvifiche” che non si possono realizzare. Grillo non può essere quindi definito populista perchè tenta di dare potere ai cittadini nel tentativo di continuare la ricerca democratica in un sistema che è già andato in pezzi.
Storicamente erano identificabili 4 forme classiche, fonte di potere: ideologica con la produzione retorica anche dei media, economica mediante il controllo della riproduzione e produzione, militare e politica; attualmente questa forma di potere, con la commistione patologica, si è autodistrutta ed il potere è ormai sempre altrove e superiore agli Stati per cui al cittadino non resta che reagire o essere definitivamente schiacciato.
Questo tipo di potere: superiore, invisibile, occulto e distruttore ha reso vano quella che era la caratteristica millenaria che accompagnava il potere personificato: il carisma.
Il carisma era una qualità della personalità individuale che veniva e viene ancora oggi, in maniera minore, considerata in maniera straordinaria, ricettacolo di poteri straordinari, sovrumani e sopranaturali. Il carisma dell' eroismo magico e della soprannaturalità è stata, storicamente, la base del potere orientale, di casta, ma neanche noi occidentali abbiamo scherzato riuscendo ad ideare la forma di potere di origine divina e la taumatorgia dei re. Nel periodo Moderno il carisma è stato uno straordinario produttore di consenso per chi si proponeva con un ruolo salvifico rispetto a paure, che sono cambiate a seconda dei periodi storici, reali o immaginate: la paura degli operai, la paura dei contadini, la paura delle donne, la paura dei comunisti, la paura dei fascisti, la paura degli ebrei, la paura degli stranieri, la paura degli omosessuali, la paura della fragilità umana e la paura della povertà a cui si associava la promessa/proposta di risolvere queste paure riportando il benessere e la felicità. Durante il potere di Berlusconi, in assenza totale di qualità, la maggiore produttrice di carisma è stata la televisione la quale ha prodotto un carisma vuoto e magico basato esclusivamente sulla capacità di apparire in maniera omologata e aggressiva per cui ha ragione Grillo quando consiglia ai rappresentanti del suo Movimento di non apparire in televisione. Se si vuole costruire il nuovo è utile allontanarsi da ciò è stato responsabile e distruttore di complessità democratica, ammantandosi di normalità rassicurante e Grillo, attraverso il suo linguaggio, basato su iperboli paradossali, a volte su volgarità (discutibili), tenta di indicare una strada nuova e percorribile, un esperimento politico che, in questo momento storico, può essere un progetto rigeneratore di fiducia. Lorenza Cervellin
A rappresentare questo post Piet Mondrian: l' essenziale in contrapposizione all' orgia politico-televisiva.   

venerdì 9 novembre 2012

Choosy? Bankitalia smentisce la Fornero: “Il 25% dei laureati si adatta” - Il Fatto Quotidiano

Choosy? Bankitalia smentisce la Fornero: “Il 25% dei laureati si adatta” - Il Fatto Quotidiano

Davvero dobbiamo esultare del “non riconoscimento” post provetta? | La ventisettesima ora

Davvero dobbiamo esultare del “non riconoscimento” post provetta? | La ventisettesima ora

STORIA DELLO STATO: INFLUENZA DEL MILLENARISMO SULLA POLITICA MODERNA E CONTEMPORANEA -Continuazione 19-
Premessa
Storicamente noi viviamo, diversamente da tutti i periodi storici precedenti, nella società dell' incertezza, dell' insicurezza e della paura con la convinzione, in generale errata, di vivere nella migliore società possibile. Attualmente, in corrispondenza della crisi dello Stato e della crisi economica, ci vengono molti dubbi sul fatto che quello che abbiamo costruito sia il migliore dei mondi possibili allora è utile analizzare quali sono gli strumenti metafisici cui abbiamo attinto per arrivare a questa conclusione e se possibile continuare a costruire civiltà senza distruggere umanità come è sempre successo nella Storia.
La linearità storica verso l' evoluzione continua e progressiva è una costruzione degli uomini, una riflessione laica e positivista che attinge però a strumenti che appartengono al dominio della religione anche se noi non li sappiamo riconoscere. Il Millenarismo è una costruzione culturale religiosa, passata alla politica la cui influenza perdura ancora oggi anche se non la sappiamo riconoscere. Qual' è oggi l' utilità di riflettere sul Millenarismo? A mio parere è un obbligo perchè il millenarismo, che lo vogliamo o no, è presente e i politici attingono continuamente la loro propaganda a temi millenaristici portandoci verso l' utopia e non verso il possibile realizzabile. E' giunto il momento di fare quello che è possibile fare, quello che è giusto fare, quello che risulta ragionevole salvando tutto l' universo di senso prodotto dall' uomo.
Ci sono stati degli storici che hanno studiato le paure occidentali pervenute all' uomo dal Medioevo e dal Rinascimento, occultate dallo stato Moderno, ma presenti fino ai nostri giorni per cui diventa interessante ricercare le radici culturali che contrastano le paure. La cultura occidentale ha elaborato una costruzione politica laica ma ne siamo proprio sicuri? Siamo riusciti a realizzare una distanza reale consapevole e inconsapevole dalle strutture ideologiche provenienti dal mondo religioso? Noi non ce ne rendiamo conto ma molti temi di origine religiosa sono presenti ancora oggi nei sostrati delle idee politiche e se non vengono riconosciuti ci portano verso l' inciviltà attraverso una nuova irrazionalità magica. Se invece le sappiamo riconoscere e ne valutiamo serenamente l' importanza, all' interno di una riflessione generale che ci riconcilia con le paure invece di allontanarle, possiamo pensare di procedere verso gradi di civiltà più elevati.
Due esempi complementari di paura elementare e di soluzione elementare presenti a livello universale nella politica occidentale:
  1. i pilastri della presa di potere di Berlusconi poggiavano sulla grande paura del comunismo
  2. i pilastri del potere di Monti poggiano sull' immagine del “ruolo salvifico”

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mercoledì 7 novembre 2012

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