venerdì 23 novembre 2012

RIFORMA/REAZIONE/REGRESSO

Il dizionario enciclopedico Treccani ci dice che la riforma indica decisamente un percorso storico migliorativo:

Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento, ecc., rispondente a varie necessità ma soprattutto a esigenze di rinnovamento e di adeguamento ai tempi, l’effetto, il risultato stesso di tale attività, cioè i cambiamenti che si sono operati, le modificazioni che si sono compiute: operare, introdurre una r., delle r.; r. sociali, economiche, politiche; riforme di struttura o strutturali, che incidono in profondità sulla situazione socio-economica, come la r. agraria o fondiaria (v. fondiario), la r. urbanistica, la r. scolastica, la r. sanitaria, la r. fiscale, ecc.; r. delle leggi, dei codici; r. della burocrazia; r. del calendario, come la r. giuliana e la r. gregoriana; r. dell’ortografia; r. dei costumi; una r. radicale, profonda o superficiale, parziale; r. graduali, progressive; l’età delle r., la seconda metà del Settecento, caratterizzata da una vasta e sistematica attività riformatrice di molti stati europei. Nella storia delle religioni, e in partic. in quella del cristianesimo, ogni movimento inteso a un profondo cambiamento religioso, morale, culturale e anche sociale e politico: la r. induistica del brahmanesimo; la r. degli ordini religiosi; la r. protestante (e assol., con iniziale maiuscola, la R., l’età della R., ecc.), il movimento che, nel sec. 16°, portò alla frattura, all’interno della cristianità, tra cattolici e riformati, cioè luterani, calvinisti, anglicani, ecc. 

Storicamente, il mondo occidentale attraverso il pensiero critico, riesce a dare luogo  a discorsi e ideologie molto potenti capaci di tradursi in cambiamenti culturali, sociali e politici in senso progressivo. Il percorso verso il progresso avviene sempre con conflitti avverso le forze reazionarie e conservatrici e si interrompe negli anni '80 del '900, quando le forze reazionarie e conservatrici prendono il potere proprio appropriandosi dl termine riforma la quale, da quel momento diventerà riconoscimento della reazione conservatrice e classista una particolare riforma che ridà forma a un nuovo, inedito strategico e controllato regresso il quale per demagogia si continua a chiamare riforma! Sfido chiunque a riconoscere elementi di progresso portatori di benessere ed equità nelle riforme del governo Monti.
A rappresentare il post una immagine che esemplifica la situazione sociale italiana dagli anni 80 in poi

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