sabato 17 novembre 2012

ATTENZIONE AI NUOVI NOTABILI!

Dall' Unità d' Italia, la classe dirigente di origine piemontese-savoiarda aprì ai nuovi notabili italiani,  coloro che andarono a detenere, nell’Italia liberale di fine Ottocento e inizio Novecento, il potere politico ed economico, contando sulla particolare capacità di tessere reti clientelari che assicuravano loro il rinnovo del mandato parlamentare. Questi notabili non furono mai all' altezza del loro compito e non lavorarono mai per il bene comune mettendosi al servizio dello Stato e dei cittadini ma occuparono lo Stato e mortificarono i cittadini tenendoli in povertà e mandandoli in guerra senza riflettere adeguatamente. 
Chi erano i notabili che si appropriarono della politica?
Dopo l' esperienza politica della nobiltà ottocentesca piemontese, si aprì l' accesso al Governo ai grandi proprietari terrieri dell' Italia centrale e meridionale e agli industriali i quali esercitarono il potere mediando tra i diversi segmenti della borghesia rurale e urbana. L' esito più importante del notabilato italiano al potere fu la straordinaria e negativa commistione fra pubblico e privato e fra industria, politica, finanza, economia e stampa: un esito disastroso e devastante per la politica liberale, ieri e per la democrazia, oggi. Il notabilato discuteva della vita degli italiani e dello Stato al chiuso dei salotti, club, circoli, ambienti rigorosamente maschili ed elettivi e attraversa tutta la Storia italiana della quale decide le sorti rimanendo nell' ombra, al riparo della sua ricchezza gestendo il potere d' influenza, mediando con tutti i poteri presenti in Italia -anche quelli illegali- o governando direttamente. Quando, dopo il fascismo, l' Italia si riaffacciò alla vita democratica, il notabilato, egregiamente sopravvissuto alla dittatura, si riaffacciò sulla scena politica portando sempre istanze reazionarie e conservatrici. 
Qual' è la colpa storica del notabilato? 
Non aver mai creduto e voluto l' emancipazione vera del popolo, aver creduto più nella dottrina amorale capitalistica senza regole e nel profitto che nell' uomo. Al limite il notabilato ha esercitato una emancipazione paternalista e controllata con l' ambizione, ora riuscita, di monopolizzare la povertà ma fallendo tutti gli altri obiettivi politici legati alla capacità di gestire un potere responsabile e capace di portare un vero progresso basato sull' eguaglianza e sull' equità che sono i Principi fondamentali della Democrazia ma, che, per il notabilato sono dettagli marginali. Ora il notabilato combatte una battaglia campale perchè si vede sfuggire di mano tutti i poteri  e questi gruppi sono costretti a difendersi attraverso il monopolio della e sulla povertà e l'asservimento a gruppi finanziari sovranazionali e invisibili con la tessitura di contatti che non possono più chiamarsi  politica estera in quanto hanno l' unica preoccupazione del denaro.
I notabili in nome del potere e del profitto, storicamente, sono stati particolarmente attivi nella ricostruzione delle loro reti clientelari, tendendo a formare partiti per conto proprio o allinearsi con chi può tornare loro utile.
Ma allora i notabili hanno una struttura organizzata e compatta senza conflitti?
Assolutamente no: all' interno del notabilato ci sono conflitti interni anche distruttivi ma poi, con una capacità mostruosa, si riallineano per non perdere il potere perchè il potere è "roba" loro! 

Come agiscono i notabili?

I notabili continuano ad attuare il modello elitario rivisitato: 
  • sono prudenti, solidali e sobri ma non disdegnano frasi simpatiche e autocelebrazioni;
  • usano una retorica rassicurante: sul sito del Governo è presente lo scritto di Monti agli italiani con l' uso retorico di parole pesanti, materiali: credibilità, coesione, responsabilità, legalità, visione, sacrificio -da quando c' è Monti non abbiamo più sentito la parola percezione con la quale i politici mascheravano la realtà della crisi economica e della insicurezza del territorio-; 
  • si pronunciano raramente ma preferiscono stare in attesa per  vedere come va il vento per proporsi poi come persone salvifiche, anche infiltrandosi nei partiti "tradizionali";
  • il notabile ha una paura pazzesca di perdere il potere e la ricchezza ma si propone sempre con indifferenza riuscendo a convincere che si occupa della politica per salvare "il paese"
In questo momento i notabili, sono al governo e altri notabili si preparano per il potere: Montezemolo e Oliviero persone che hanno sempre dichiarato di non voler fare politica e non si sono mai espressi in modo critico verso le politiche distruttive del governo Berlusconi e devastanti del governo Monti, ora si propongono di "salvare il paese" dando la scalata al potere politico.  
Attenzione! In questo momento storico dare il potere ai notabili è percoloso ed è una regressione in continuità con la politica berlusconiana il fatto di far corrispondere il potere politico con il potere economico e sociale ma è il momento di sviluppare competenze politiche specifiche che nelle democrazie sono incentrate sull' uomo: non si può più continuare con la privatizzazione e il dilettantismo della politica che ha fin quì destabilizzato le istituzioni.
Lorenza Cervellin

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