domenica 18 novembre 2012

L' ANTRO DI TROFONIO!

Mito greco: Trofonio, re di una piccola provincia ed illustre architetto, costruì con il fratello Agamede il tempio di Apollo a Delfi e successivamente, in seguito alla sua abilità fu incaricato, dal re Hyrieus, di costruire un edificio dove custodire le ricchezze reali, opera che lui eseguì aprendo anche un passaggio segreto il quale sarebbe tornato utile per rubare il tesoro. Hyrieus, mentre stavano rubando, se ne accorse e tese loro un'imboscata riuscendo a catturare  Agamede. Trofonio, non potendo  liberare il fratello e non volendo rischiare di essere riconosciuto per la somiglianza con lui, gli tagliò la testa per portarla via con sé, ma fu subito inghiottito dalle viscere della terra forse per punizione o forse accidentalmente. Anni dopo la Pizia, consultata per mettere fine a una terribile siccità, raccomandò agli uomini di rivolgersi a Trofonio e ne localizzò la dimora in un antro in fondo a un bosco. La risposta del re-architetto contribuì favorevolmente a risolvere la siccità e da quel momento, l'oracolo fu molto frequentato, anche se lo si poteva consultare solo dopo aver superato prove terribili: un seguito di vestiboli sotterranei e di grotte conduceva all'entrata di una spaventosa caverna, che si apriva come un oscura cavità, fredda e senza fine; il consultante vi discendeva tramite una scala che portava a un altro cunicolo con un'apertura molto stretta in cui egli si introduceva a fatica, i piedi in avanti, scivolando così precipitosamente fino in fondo all'antro. Al ritorno, veniva fatto risalire assai velocemente, la testa in giù e i piedi in alto, grazie a una macchina invisibile. Per tutto il tempo, egli teneva in mano dei dolci di miele, che gli impedivano di toccare la macchina e gli permettevano di placare i serpenti che infestavano quei luoghi. Il soggiorno nell'antro poteva durare un giorno e una notte: gli increduli non rivedevano più la luce del giorno, mentre i credenti a volte udivano l'oracolo e, ritornati alla superficie, venivano fatti sedere su un sedile chiamato Mnemosine (la dea della memoria) e raccontavano le terribili esperienze provate, da cui sarebbero rimasti colpiti per tutta la vita. Si diceva comunemente delle persone gravi e tristi: "ha consultato l'oracolo di Trofonio". 
Come tutti i miti, anche questo si propone di spiegare la realtà nella sua molteplicità: in questo caso l' ambivalenza della realtà; la caverna, nel tempo, sarà considerata luogo reale e simbolico di riparo e di salvezza  e luogo reale e simbolico di estremo pericolo, antro che precede l' accesso all' inferno e "luogo" di ignoranza.
In sintesi il mito di Trofonio si può interpretare in chiave  storico-culturale, psicologica e politica:
  • per Platone, il mondo della caverna è un luogo di ignoranza, di sofferenza e di punizione, in cui le anime degli uomini sono imprigionate come in una caverna dagli dei. "Immagina di vedere degli uomini" dice Platone in Repubblica (libro VII, 514 A - B) descrivendo il famoso mito, "rinchiusi in un'abitazione sotterranea a forma di caverna, che abbia l'ingresso aperto verso, estendentesi in tutta la sua ampiezza per tutta quanta la caverna; inoltre che si trovino qui fin da fanciulli con le gambe e con il collo in catene in maniera da dover star fermi e guardare solamente davanti a sé e che dietro di loro e più lontano arda una luce di fuoco…". Tale è la situazione degli uomini nel mondo, secondo Platone: la caverna è l'immagine di questo mondo, gli uomini intravedono solo ombre delle idee, cioè mere riproduzioni di una realtà superiore. La luce indiretta che rischiara le pareti della caverna viene da un Sole invisibile, ma indica la strada che l'anima deve seguire per raggiungere il bene e il vero: "l'ascesa e la contemplazione del mondo superiore equivalgono all'elevarsi dell'anima verso il mondo intellegibile". Il simbolismo platonico ha quindi un significato non soltanto cosmico ma anche etico e morale: la caverna e il proiettarsi delle ombre rappresentano il mondo sensibile dell'apparenza, da cui l'anima deve uscire per contemplare il vero mondo delle realtà, il mondo delle Idee
  • il complesso di Trofonio, che uccise il fratello per non essere riconosciuto colpevole, è il complesso delle persone che rinnegano il proprio passato per soffocare dentro di sé il senso di colpa; ma il passato inscritto nel fondo del loro essere non può essere cancellato e continua a tormentarli, sotto diverse forme (serpenti ecc.) finché non sono disposti ad accettarlo come parte integrante di se stessi. La caverna rappresenta l'esplorazione dell' io interiore, in particolare dell' io primitivo, rimosso nelle profondità dell'inconscio.
  • Noi cittadini siamo stati, durante la nostra storia recente, dentro l' antro di Trofonio e il nostro prossimo passaggio alle urne si presenta come il viaggio per uscirne, un viaggio che ci può portare la salvezza o la definitiva caduta all' inferno ma che, in ogni caso, ci lascerà colpiti per tutta la vita! 
Attenzione ai "serpenti" che incontreremo durante il viaggio: stanno risvegliandosi tutti, vecchi e nuovi: Montezemolo, Briatore, Samorì, Casini, Fini....
Lorenza Cervellin. Raffigurazione: Pietro Tavani, Disperazione

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