mercoledì 17 ottobre 2012

«Ha creduto di essere diventato il capo» Ora Cl vuole il divorzio da Formigoni - Corriere.it

«Ha creduto di essere diventato il capo» Ora Cl vuole il divorzio da Formigoni - Corriere.it

Posto questo articolo del Corriere sul mio blog e lo inserisco a pieno titolo nel filone della riflessione storica sul potere contemporaneo, detenuto da una classe dirigente la quale, incapace di seguire la strada democratica, ha attinto, attraverso forme elementarizzate, a poteri presenti nella storia ma che, la riflessione democratica aveva sancito essere superati in base al metodo della linearità storica. Il potere di Formigoni si spiega come operazione ideologica la quale sotto apparenze formali democratiche ha realizzato, nella realtà, un potere di origine magica attraverso una doppia credenza: la credenza del cittadino basata sulla fiducia in un uomo che proveniva da un ambiente religioso considerato valoriale a priori e la credenza dello stesso Formigoni autoconvintosi di essere l' uomo salvifico della provvidenza, credenza che lo ha portato a perseguire un potere monocratico, elementare, autoreferenziale, clientelare e circolare attraverso un gruppo di uomini uniti dall' appartenenza in base a una comunanza d' interessi intrecciati e intreccianti pubblico e privato.  
E' basilare fare anche  una riflessione sulla pericolosità dei  leader che nascono al di fuori del dibattito politico pubblico e al di fuori del campo normale delle relazioni sociali: i leader che emergono dallo scautismo e da movimenti tipo Comunione e liberazione, spesso, non si sono misurati con la complessità sociale e con le frustrazioni di una "carriera" regolare ma sono cresciuti al' interno di un Limbo sociale protetto che  li indirizza, senza competizione, verso un  potere guidato e supportato all' interno di una gerarchia sicura e in salita che li allontana dalla realtà. Penso che questo tipo di potere che non viene alimentato dall' esperienza della società comune e dalla ragione popolare laica sia pericoloso per la democrazia rappresentativa. Dobbiamo essere grati agli uomini di potere provenienti dai Gesuiti, notabilato religioso, associazionismo religioso i quali hanno portato civiltà ma ora è tempo di cambiare in quanto  la commistione fra potere pubblico, potere religioso e potere privato, in mancanza di trasparenza, hanno aperto al potere illegale che ha sovrastato e fagocitato ogni altro potere. 
Volevo fare una ulteriore sottolineatura: la società civile italiana, parte della burocrazia, del S.S.N e dell' università vivono di efficienze e sostrati culturali storici che hanno resistito all' omologazione acritica ed è per questo che funzionano non certo per il potere espresso dalla classe dirigente attuale la quale invece ha inferto un colpo mortale alle efficienze raggiunte con la strutturazione del sistema valoriale seguito alla seconda guerra mondiale ma ormai destrutturato definitivamente. Quando Formigoni si appella, come giustificazione al suo potere, alla  buona organizzazione non si rende conto che è una buona organizzazione per tradizione basata sulla circolarità organizzazionale storica, nonostante l' azione devastante effettuata dal suo gruppo di potere e comunque soggetta all' analisi storica reale, non certo all' autodichiarazionismo. 
Immagine tratta da: rossi-mantova.blogautore.repubblica.it Si tratta di una proposta fotografica di Formigoni in occasione dell' ultima campagna elettorale. E' una immagine che propone un potere laico con forme e linguaggio attinto alla religione. la sua vicenda politica si trasforma in missione religiosa volta al bene.

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