giovedì 25 ottobre 2012

BIAS DI CONFERMA: COMMENTO A: Femminicidio, nessun dubbio. Parla la cronaca - Nadia Somma e Mario De Maglie - Il Fatto Quotidiano


Commento questo post utilizzando  direttamente i miei commenti inviati al post di Nadia Somma e Mario De Maglie

Siete ammirevoli per la vostra volontà divulgativa ma volevo farvi riflettere su una cosa: occorre superare il bias che limita il superamento della contrapposizione. In generale tutti i commentatori fanno riferimento a bias di conferma che attingono alla legislazione paritaria ma non alla reazione che questa legislazione, in casi particolari, ha scatenato facendo perdurare sostanzialmente la "doppia morale" che era durata per secoli e tenendo in vita il simulacro dell' uomo virilizzato e della donna immaginata ma non reale. Questi stereotipi vengono tenuti in vita anche dalla politica, dalla società, dalla famiglia, dalla stampa e dai singoli. Il femminicidio si colloca nell' accettazione o nel rifiuto di un cambiamento verso condizioni civili più accettabile per donne e uomini: colmare questa distanza serve a vivere meglio, proporre un nuovo modello di umanità  e a salvare delle vite umane perchè tornare indietro non si può, rimanere nel limite è pericoloso e uccidere non conviene a nessuno. Inoltre perchè tanta resistenza per prendere in considerazione il termine femminicidio? Dovremo abituarci all' uso di termini che specificano dopo l' adozione di termini, considerati universali, ma che in realtà si riferivano all' uomo solamente. Il termine homo significa essere umano ma poi è passato a significare uomo e donna e la parola omicidio era neutra e significava uomo e donna che non sono esseri umani neutri. A chi giova contrapporsi a una riflessione evolutiva?  A me non provoca una reazione conflittuale  la riflessione intorno ai diritti dei padri, all' affido condiviso e non mi affido ai bias di conferma quando si parla di migliorare la vita delle persone e di salvare delle vite umane. Scusate ma io attingo alla mia materia: potrebbe essere utile fare una introduzione storica per decodificare i bias di conferma che riguardano il genere e il femminismo? Ma il post ha dei limiti mi rendo conto.
A un commentatore che mi chiedeva che cos' era il bias ho risposto grossolanamente pregiudizio ma poi ho aggiunto delle spiegazioni più accurate:

Non è corretto chiamarlo pregiudizio che è ben identificabile il bias di conferma  è un qualcosa di molto più sfumato: è proprio quello che accade con i commenti che si scatenano su questa rubrica  intorno al termine femminicidio. E' un modo di pensare  percorrendo strade conosciute ed è un fenomeno intellettuale inconscio e di difficile decodificazione perchè attiene al senso comune e alle certezze introiettate profondamente. Una persona riceve una informazione, in questo caso il femminicidio, che dovrebbe costringere a riflettere in modo nuovo ma per fare questo la persona deve fare propri dei dati che non appartengono al conoscibile tradizionale  allora invece di fare uno sforzo verso il nuovo preferisce attingere alle informazioni che conosce e a cui attribuisce maggiore credibilità selezionando informazioni considerate sicure a supporto delle proprie credenze e sminuendo quelle nuove. La nostra politica procede quotidianamente con il bias di conferma procedendo a negare l' evidenza con la proposta di credenze: il ruolo salvifico di Monti. l' italia sull' orlo del baratro, il liberismo come unica forma di economia...
In generale i commenti sono molto pesanti e fanno riferimento a stereotipi storici già consolidati e a una contrapposizione che attinge a mentalità maschiliste e misogine ormai  superate ma che risultano, spesso, offensivi e antistorici.
Per fare un esempio di bias di conferma riporto il commento di un lettore che non risulta offensivo anche se denso di stereotipi:
Mi ero ripromesso di non tornare più sull'argomento a causa dei commenti eliminati, molti più equilibrati e decisamente migliori degli articoli. Sono essi la vera ricchezza. Ed eccomi ancora qui. Per dire cosa? 
Che la donna è, metaforicamente e fisio - biologicamente parlando, riflesso del pianeta terra, di ciò che ai primordi gli antichi chiamavano Grande Madre. Lei è portatrice del seme e continuatrice della vita, dispensatrice d'amore e di vitale nutrimento. Riconosciuta tale similitudine, la donna, in tutte le sue figure, proprio come la Gran Madre Terra, è ora la più sfruttata e violentata. Le peggiori violenze le subisce e sopporta lei. E ciò perché sono saltati molti dei parametri che facevano del nostro sistema sociale e di coppia così come del nostro sistema solare, i migliori in assoluto. Le stagioni sono impazzite, mutamenti climatici atmosferici si fanno sempre più disastrosi, gli equilibri di quasi tutti gli ecosistemi saltano e si aggiungono a quelli già saltati. E la convivenza tra il pianeta e l'uomo e fra tutti gli esseri viventi va incontro, se non capiamo che dobbiamo esigere rispetto e rispettarci a vicenda fra noi così come dobbiamo rispettare l'ambiente, se continua la violenza, la stupidità, se l'intelligenza abdica e continua la prevaricazione e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e se ripetiamo e perpetuiamo gli errori di sempre, all'estinzione.
Ma il problema è trovare il lessico giusto, dire solicidio, maricidio, cielicidio, terricidio? Esempio di commento stereotipato
In conclusione la nostra psiche vede quello che vuole  vedere in base a conoscenze consolidate dentro cornici culturali sperimentate e il femminicidio non è ancora entrato dentro la cornice. Lorenza Cervellin


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