domenica 21 ottobre 2012

STORIA DELLO STATO: PROBLEMATIZZAZIONE DELLA CRISI -Continuazione 18-


Riflessione generale
Nel saggio Sulle idee  Aristotele affrontava la difficoltà di individuare il rapporto fra le idee e le cose reali, riflessione  che Platone ed Eudosso avevano lasciato insoluta. Tutti pensavano che l' idea fosse “la forma superiore dell' intelligenza” ma ognuno la pensava diversamente sul nesso che intercorreva fra idea trascendente e realizzazione immanente. Platone pensava che idee e cose partecipassero fra di loro ma fossero separate, Eudosso pensava che ci fosse mescolanza mentre Aristotele individua il principio di tutte le cose nelle forme immanenti che si realizzano dalle idee. L' immanenza cioè le realizzazioni degli uomini era superiore alla pura trascendenza. Questo principio aristotelico, in campo politico, ci rimanda all' importanza dell' idea realizzabile e ci pone interrogativi sulle ideologie irrealizzabili. Nel Seicento Cartesio svilupperà al massimo l' idea dell' importanza del pensiero umano mettendo l' uomo al centro di tutto: Penso dunque sono. Dal dubbio scientifico Cartesio arriva alla certezza filosofica della superiorità dell' uomo sulle cose grazie al pensiero.
Questa riflessione è particolarmente appropriata quando si parla di governo dello Stato, di realizzazioni politiche e di competenza delle classi dirigenti alla luce della "politica" attuale, la quale, vive di ideologie irrealizzabili e manca di idee da proporre ai cittadini.
Il pensiero politico dell' uomo moderno costruisce delle idee: idea nobile di popolo, idea del bene comune e idea dell' interesse nazionale e in base a queste idee, la riflessione moderna, riguardo l' organizzazione politica e sociale costruisce un sistema di valori nuovo basati sull' eguaglianza, sulla giustizia sociale e sulla pace.
La forma di potere politica moderna è stata pensata come potere dei cittadini realizzabile attraverso il Principio di rappresentanza: il cittadino, nel patto statale fondativo, autorizza la cessione del proprio potere, di cui avrebbe diritto per nascita, a un rappresentante che lo esercita in nome del Principio di Equilibrio finalizzato a garantire la sicurezza e a preservare i singoli dalla guerra. Il diritto civile primario: la preservazione della vita agisce come idea fondante delle nuove comunità europee.

Popolo, bene comune e interesse nazionale non sono entità percepibili attraverso i sensi ma sono costruzioni culturali metafisiche che hanno un alto significato e valore simbolico che deve essere realizzato sostanzialmente e non può rimanere solo come dato formale. Il popolo non è solo la somma aritmetica degli aventi diritto al voto ma è l' idea fondamentale della democrazia, valore presente e in divenire, idea universale che non riguarda solo la maggioranza ma tutto il popolo per cui la legge elettorale è un dettaglio di fronte all' immenso valore dell' idea di popolo costruita in secoli di riflessione intorno all' uomo.
Tutta la riflessione filosofica occidentale parte dall' idea di popolo e ne fa una entità in divenire attraverso una grandezza e nobiltà di tipo ideale ma auspicata come realizzabile proprio grazie e attraverso la politica. Anche il bene comune e l' interesse generale sono idee che devono trovare realizzazione proprio grazie all' azione degli uomini politici. Il rappresentante politico è un uomo che si trova a colmare la distanza fra la realtà e l' ideale pensato per cui dve cercare un punto di equilibri senza abbandonare i Principi guida. E' proprio qui, nela distanza fra l' azione umana, sempre limitata, e ideale da raggiungere che si rivela la debolezza dei sistemi rappresentativi. La sovranità è pensata e appartiene a una entità ideale ma il popolo vero chi è, cosa pensa veramente? Il popolo è reso visibile solo in forma mediata dal rappresentante perchè legittima la rappresentanza ed è solo in quella occasione che si può esprimere ma è anche in quella occasione che si rivela la debolezza del sistema. Come si verifica la coerenza/congruità fra i rappresentanti politici e il popolo? Con l' obbligo della fiducia da parte dei cittadini verso i rappresentanti e con l' obbligo della reciprocità da parte dei rappresentanti verso i cittadini. In Italia attualmente è evidentissimo un deficit strutturale di legittimità in presenza di una classe politica scadente e indubitabilmente, in generale, incapace e corrotta una realtà che svela e rivela l' impossibilità di realizzare il potere dal basso in modo di realizzare la democrazia per la gente “comune”. La Costituzione tedesca riconosce ed esorta i partiti ad agire insieme e rende possibile la grande coalizione mentre in italia non è così perchè nella Costituzione non c' è un riconoscimento esplicito ai partiti ed è forse per questo che i partiti allontanano il popolo dalle istituzioni: per paura e per debolezza in quanto i partiti sono delle associazioni private non riconosciute mentre la rilevanza costituzionale viene data ai gruppi parlamentari che spesso coincidono con i partiti ma non sempre. In questa ultima Legislatura, la XVI, prima di Monti, abbiamo assistito a una migrazione di deputati da un partito ad un altro andando a modificare il gruppi parlamentari secondo strategia ignorando la coerenza politica: gruppi misti. Concludendo: il partito - organizzazione spontanea della società civile che non va al di là, per quanto attiene alla veste giuridica, dell’associazione privata non riconosciuta - attraverso la costituzione del “suo” gruppo parlamentare si solidifica ed assume la trasparenza, la tipicitàe il Principio di legalità delle istituzioni costituzionali. Insomma, è attraverso i gruppi che i partiti “si fanno istituzioni”, partecipano alla formazione degli organi parlamentari e decidono dei programmi di lavoro delle commissioni e dell’aula; è attraverso la consultazione dei gruppi che il Presidente della Repubblica comunica con i partiti e ne conosce gli umori politici; è attraverso i gruppi che i partiti possono talvolta difendere davanti alla Corte costituzionale, attivando il conflitto di attribuzione, le proprie prerogative contro gli abusi della maggioranza parlamentare.
Ma può significare, al contrario, che il partito politico proietta la sua ombra su un segmento delle istituzioni parlamentari, i gruppi appunto: che li avvolge quindi con il velo di opacità, di “privatezza”, di mancanza di evidenza pubblica che caratterizza il proprio ordinamento privatistico. Le questioni interne ai gruppi, la loro organizzazione e il loro modo di funzionare, i loro rapporti con i partiti tenderebbero dunque a sottrarsi alle regole di trasparenza, pubblicità, controllabilità che devono invece applicarsi alle istituzioni costituzionali. La proiezione dei partiti non servirebbe dunque ad accrescere il livello di istituzionalizzazione di essi, ma opererebbe piuttosto nel senso di diminuire il livello di giuridicità delle istituzioni più vicine alla politica. Ma d' altra parte come ci si può sottrarre a questa situazione se la Costituzione recita che le commissioni parlamentari devono rispecchiare i gruppi parlamentari?
Nonostante il quasi silenzio della Costiuzione sui partiti la loro centralità è riconosciuta dalle leggi elettorali in base al Principio di rappresentanza in quanto, ogni deputato, rappresenta la totalità dei cittadini e deve uniformarsi al suo partito e al programma del suo partito. In tutte le democrazie occidentali i partiti sono il medio, colmano la distanza fra i rappresentati e i rappresentanti ed è evidente che non esprimendo il meglio della società ma la medianità, i partiti devono esprimere uomini politici alla Weber i quali sono chiamati a colmare la distanza fra la medianità e il meglio/giusto possibile.
I partiti dovrebbero esprimere uomini politici capaci di intercettare la complessità sociale e i bisogni provenienti da tutti i cittadini all' interno di una maggioranza che è comunque espressione di una particolarità. I partiti elaborano programmi finalizzati ad ottenere il consenso e non a migliorare le condizioni politiche verso il bene comune per cui vengono presentati programmi accattivanti simili per maggioranza e opposizione, conditi da slogans sulla scia di sondaggi che ribaltano la logica classica di reperimento del consenso:
  1. metodo classico: presentazione del programma agli elettori
  2. metodo berlusconiano: individuazione dell' elettore e confezionamento di un programma finalizzato al consenso.
Come già avevano evidenziato gli studi di de Borda e Condorcet non è importante individuare l' elettore di maggioranza e di opposizione ma l' elettore del centro che si sposta ed è capace di influenzare l' esito del voto.
Oggi l' Italia vede il fallimento del bipolarismo e non è ancora pronta alle coalizioni articolate che permetterebbero, superando la logica della contrapposizione, di superare le litigiosità salvagurdando maggioranze e minoranze.
Possiamo concludere isolando altri motivi di crisi dello stato:
  1. l' idea dello Stato e della politica diventati ideologia
  2. l' inadeguatezza degli uomini politici a interpretare al meglio il Principio di rappresentanza colmando la distanza fra il medio ed il meglio/giusto realizzando il superamento accettabile delle inevitabili imperfezioni dei sistemi elettorali a maggioranza con azioni capaci di creare fiducia.
Ricapitolando: attingendo anche a: STORIA DELLO STATO: PROBLEMATIZZAZIONE DELLA CRISI DELLO STATO -Continuazione 17-, finora abbiamo individuato 5 criticità che possono spiegare la crisi dello Stato Moderno:
  1. il paradosso di uno Stato formato con un patto di non violenza che usa la violenza legittimata
  2. la debolezza formale che rende lo Stato sostanzialmente debole e per questo a tendenza aggressiva e pervasiva
  3. l' omogeneità politica con i poteri politici, occulti e illegali, spesso, sullo stesso piano e la fine del pluralismo conflittuale, garanzia di Democrazia
A queste tre criticità si aggiungono:
  1. l' idea dello Stato e della politica diventati ideologia
  2. l' inadeguatezza degli uomini politici a interpretare al meglio il Principio di rappresentanza colmando la distanza fra il medio ed il meglio/giusto realizzando il superamento accettabile delle inevitabili imperfezioni dei sistemi elettorali a maggioranza con azioni capaci di creare fiducia.


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