Lo
Stato moderno è una “invenzione” che risale a circa 300 anni mentre la
riflessione scientifica sui sistemi elettorali democratici inizia dal Settecento ma si sviluppa nel corso del XX secolo.
Jean
Antoine Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet,(1743-1794)
studioso
dei possibili sistemi elettorali di uno Stato liberale, sviluppa
il metodo
elettivo di Condorcet :
un metodo di votazione a vincitore unico, attraverso il quale i
votanti assegnano ai candidati una precisa posizione, in ordine di
preferenza (1°, 2°, 3°, ...). Il metodo di votazione deve
soddisfare il criterio di Condorcet ossia il vincitore sconfiggerebbe
sempre ciascun altro candidato in un confronto a due (vincitore di
Condorcet o Condorcet Winner ).In base all'ordine di preferenza si
può stabilire il preferito e quindi il vincitore per ogni coppia di
candidati (sono ammessi ordinamenti paritari, in caso di candidati
fra cui si è indifferenti); l'ordinamento indica dunque anche il
numero di vittorie nei confronti e il primo della lista è il
vincitore di tutti i confronti e quindi il vincitore per il singolo
votante. Ripetendo l'operazione per tutti i votanti e aggregando gli
esiti si ottiene il vincitore dell'elezione. Il metodo di Condorcet
può far vincere un candidato che non è la prima scelta di nessun
votante: seleziona
quindi il miglior candidato di compromesso, il meno sgradito a tutti.
Vi
sono circostanze in cui una elezione non ha un vincitore di Condorcet
ed è lo stesso Condorcet a mostrare come la votazione a
maggioranza, usata nella democrazia rappresentativa, può condurre a
delle scelte ambigue. Questo limite della votazione a maggioranza
viene definito: Paradosso
di Condorcet ed
esattamente Il Paradosso
di Condorcet descrive il caso di un "pareggio multiplo"
(ciclo della regola di maggioranza) e occorre risolvere questa
ambiguità circolare. Nel Paradosso
le preferenze collettive possono essere cicliche (cioè
non transitive)
anche se le preferenze dei votanti non lo sono individualmente.
Questo è un paradosso perché significa che i desideri
della maggioranza possono essere in conflitto gli uni con gli altri.
Questo succede quando le maggioranze in conflitto sono ognuna
composte di gruppi di individui differenti.
Jean
Charles de Borda, contemporaneo
di Condorcet,
riflette
sugli studi di Condorcet e sviluppa un metodo elettivo alternativo al
metodo studiato da Condorcet che si proponeva di risolvere il
paradosso maggioritario, che Borda considerava equo ma difficile da
metter in pratica. Borda propone un'altra
procedura, detta Conteggio
di Borda
che consisteva nell'attribuire dei punti e fare la somma, la quale
non ha questo difetto, un sistema di voto ponderato
i cui
primi impieghi sono molto antichi, poiché fu utilizzato dal Senato romano fino
all'anno 105 e
formalizzato da de Borda nel 1770.
Una polemica molto accesa oppose questi due studiosi, ciascuno dei
quali difendeva il proprio metodo come il più equo.
Conteggio
di Borda: si sceglie un numero n (n. di volte)inferiore
o uguale al numero dei candidati. Ogni elettore costruisce allora una
lista di n candidati
in ordine di preferenza. Al primo della lista si
attribuiscono n punti,
al secondo n
- 1 punti,
e così di seguito, fino all'n-esimo della lista che si vedrà
attribuire 1 punto. Il risultato di un candidato è la somma di tutti
i punti che gli sono stati attribuiti. Il candidato, o i candidati, i
cui punteggi sono i più elevati vincono le elezioni.
Nel
caso in cui n
= 1,
si ritrova il sistema di scrutinio maggioritario a un turno.
Nel
caso in cui n è
molto grande e ciascuno può fermare la sua lista dove vuole, si
ritrova il sistema di voto per approvazione.
In effetti, per n grande,
i candidati che sono votati ricevono quasi lo stesso numero di punti,
mentre i candidati non classificati si vedono attribuire zero punti.
Esempio: se, in una elezione dove n
= 10,
l'elettore compila un elenco di solo tre candidati, essi si vedranno
attribuire rispettivamente i voti di 10, 9 e 8 (o, in modo
proporzionale, i voti di 1, 0,9 e 0,8), ossia tre voti vicini al
valore massimo, mentre gli altri candidati otterranno un voto pari a
0.
Quando
il sistema di voto obbliga a classificare tutti i candidati, si può
diminuire di 1 il numero dei punti attribuiti a ciascuno: il primo
della lista ottiene n - 1 punti, il secondo n
- 2 punti e così via, fino all'ultimo che riceve 0 punti.
Così il punteggio di ogni candidato è un numero compreso tra 0 e (n
- 1)v, dove v è il numero di suffragi espressi.
Jean
Antoine Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet, condivideva la
critica al criterio di
maggioranza semplice, ma non la proposta di
Borda per risolverne i limiti. Divenuto segretario dell’Accademia
francese illustrò, nel 1784, una sua proposta, in un verbale in cui
veniva riportata anche la proposta di Borda.
Condorcet
proponeva di mettere a confronto i candidati due alla volta, sulla
base delle preferenze
espresse dai votanti, ciascuno dei quali
elenca in ordine i candidati. Chi vinceva i confronti diretti
veniva
dichiarato vincitore.
Molto spesso i due metodi portano allo stesso
risultato, ma Condorcet illustrò anche casi in
cui i due metodi
divergono. Tuttavia il fatto più importante, visto in retrospettiva,
fu la scoperta che
lo stesso Condorcet fece, e cioè che il suo
metodo poteva non portare ad un CW (Condorcet Winner).
Il
Teorema dell'impossibilità di Arrow, o semplicemente teorema
di Arrow, è un teorema formulato nel 1951 dal Premio Nobel per l'
economia Kenneth Arrow nel libro Social Choice and Individual
Values. Arrow sostiene, partendo da alcuni requisiti fondamentali
della Democrazia e da alcune leggi matematiche, considerati come
dati:
- Universalità (o dominio non ristretto): la funzione di scelta sociale dovrebbe creare un ordinamento delle preferenze sociali deterministico e completo, a partire da qualsiasi insieme iniziale di preferenze individuali
- Non imposizione (o sovranità del cittadino): qualsiasi possibile preferenza sociale deve essere raggiungibile a partire da un appropriato insieme di preferenze individuali (ogni risultato deve poter essere raggiunto in qualche maniera)
- Non dittatorialità: la funzione di scelta sociale non deve semplicemente seguire l'ordinamento delle preferenze di un individuo o un sottoinsieme di individui, al contempo ignorando le preferenze degli altri
- Monotonicità, o associazione positiva tra i valori individuali e sociali: se un individuo modifica il proprio ordinamento di preferenze promuovendo una data opzione, la funzione di scelta sociale deve promuovere tale opzione o restare invariata, ma non può assegnare a tale opzione una preferenza minore (nessun individuo dovrebbe essere in grado di esprimersi contro un'opzione assegnandole una preferenza maggiore)
- Indipendenza dalle alternative irrilevanti: se si confina l'attenzione ad un sottoinsieme di opzioni, e la funzione di scelta sociale è applicata ad esse soltanto, il risultato deve essere compatibile con il caso in cui la funzione di scelta sociale è applicata all'intero set di alternative possibili
che
non sia possibile determinare un sistema di votazione che preservi le
scelte sociali. Lo scopo dello studio era quello di trovare una
qualsiasi procedura di decisione elettorale collettiva che potesse
soddisfare alcuni requisiti ragionevoli per una scelta non arbitraria
ma il più condivisibile possibile. Un esempio di una procedura
che non può soddisfare tutti i requisiti considerati da Arrow è il
sistema di voto maggioritario come mostrato dal Paradosso di
Condorcet. La procedura proposta da Jean Charles de Borda, che
consiste nell'attribuire dei punti e fare la somma, che in teoria non
avrebbe alcun difetto, nella realtà, il teorema di Arrow ci dice che
ci deve essere un requisito che non è soddisfatto: l'indipendenza
dalle alternative irrilevanti. La dimostrazione del teorema comporta,
sorprendentemente, l'impossibilità di soddisfare simultaneamente
tutti i requisiti considerati da Arrow per cui si può concludere
dicendo che non è ancora stato trovato un sistema elettivo che
rappresenti veramente le scelte degli elettori.
Si
ipotizzi che una società necessiti di adottare un ordine di
preferenza tra diverse opzioni. Ciascun individuo della società ha
un proprio ordine di preferenza, che può esprimere per esempio
tramite un voto. Il problema è quello di trovare una procedura (per
esempio un sistema di voto), più in generale chiamato una funzione
di scelta pubblica, che trasformi l'insieme delle preferenze
individuali in un ordinamento globale coerente.
Il
teorema di Arrow afferma che se il gruppo di cittadini votanti
comprende almeno due individui e l'insieme delle alternative
possibili almeno tre opzioni, non è possibile costruire una funzione
di scelta sociale che soddisfi al contempo tutti i requisiti sopra
enunciati.
Secondo
una versione alternativa del teorema di Arrow, il requisito di
monotonicità è rimpiazzato da:
- unanimità (o criterio paretiano, o efficienza paretiana): se ogni singolo individuo preferisce una certa opzione A all'opzione B, allora A deve essere preferita a B anche da parte della funzione di scelta sociale.
Tale
formulazione è più restrittiva, in quanto ipotizzare sia la
monotonicità che l'indipendenza dalle alternative irrilevanti
implica l'efficienza paretiana. Va tuttavia detto che la teoria
paretiana dell'efficienza nel liberismo è stata criticata e resa
limitata dal premio Nobel per l'Economia Amartya Sen.
La
teoria dei giochi
Tutte
queste riflessioni diventate teorie ufficiali sono state strutturate
e supportate scientificamente con il metodo matematico e con lo
stesso metodo sono state criticate, sviluppate, arricchite o
limitate. In base a calcoli e formule matematiche gli insiemi
elettivi decisivi che rispettano la chiusura rispetto
all'intersezione, elementi presenti nelle formule e nei grafici, formano un ultrafiltro, e dato che l'insieme dei
votanti è, per fortuna, finito, anche un filtro principale. Esiste,
dunque, un singolo votante, che Arrow chiama il dittatore, che
da solo determina il risultato della votazione: egli è
l'intersezione di tutti gli insiemi decisivi. Quindi, con le ipotesi fatte da Arrow, delle due l'una: o accettiamo il paradosso di
Condorcet, e quindi l'esito delle votazioni dipende dall'ordine in
cui vengono effettuate, oppure in un sistema che esclude questa
possibilità, ogni insieme decisivo comprende un dittatore,
ossia un votante che da solo determina il risultato della votazione.
Entrambe le possibilità sono in contrasto con l'idea istintiva di
democrazia rappresentativa, che è quindi matematicamente
impossibile. Contrariamente a quanto possa sembrare, sono
possibili alternative che consentano ad una Costituzione di attuare
una democrazia rappresentativa senza il paradosso di Condorcet, però
queste forme devono necessariamente rinunciare ad una o più delle
ipotesi isolate matematicamente con la teoria dei giochi. Data la
semplicità delle ipotesi di partenza, e la complessità della
spiegazione del perché sono inaccettabili, è arduo ipotizzare che
sia possibile far varare una legge elettorale conforme alle soluzioni
prospettate.
Il
teorema di Arrow è un risultato matematico, ma è spesso espresso in
termini non matematici, con affermazioni distraenti: nessun
sistema di voto è equo, qualunque sistema di voto può essere
manipolato,il solo sistema di voto non manipolabile è la
dittatura, con questo sistema elettorale non si va da nessuna parte.
Queste affermazioni rappresentano semplificazioni del risultato di
Arrow che non si possono considerare universalmente vere e comunque resta la considerazione finale che, se il politico fosse onesto ed esercitasse il suo mandato in modo equo ed etico, i sistemi elettorali passerebbero in secondo piano, invece attualmente, la discussione intorno ai sistemi elettorali sposta l' attenzione dalla disonestà e dalla corruzione della classe dirigente alla limitatezza della legge elettorale che come abbiamo visto non sarà mai risolutiva del Principio rappresentativo.
Arrow
usa il termine fair (equo) con riferimento ai suoi criteri. In
effetti alcuni di essi, quali l'ottimo paretiano o la richiesta di
assenza di imposizioni, possono apparire banali. Non così, ad
esempio, per il criterio dell'indipendenza dalle alternative
irrilevanti. Si consideri il seguente esempio: Dave, Chris, Bill e
Agnes concorrono per uno stesso posto di lavoro; si supponga che
Agnes abbia un chiaro vantaggio rispetto agli altri concorrenti. Ora,
in base al risultato di Arrow, si potrebbe avere una situazione in
cui, se Dave si ritira, Bill, e non Agnes, ottiene il posto. Ciò
potrebbe apparire non equo a molti; tuttavia il teorema di
Arrow implica che situazioni di questo tipo non possono, in generale, essere evitate.
Diversi
teorici, e non, hanno proposto di rilassare, ossia rendere meno
restrittivo, il criterio dell'indipendenza dalle alternative
irrilevanti al fine di risolvere il paradosso. I fautori di sistemi
di voto basati su ordinamenti delle alternative affermano che il
criterio sarebbe restrittivo senza ragione, e che non troverebbe
applicazione nella maggioranza delle situazioni concrete. In effetti,
tale criterio è escluso da diversi meccanismi di voto di comune
impiego, così come in generalizzazioni quali il Metodo di Borda.
Il
Teorema di Gibbard-satterthwaite è
un tentativo di rilassare le condizioni che portano al risultato di
Arrow, sostituisce al criterio dell'indipendenza dalle alternative
irrilevanti un criterio di non-manipolabilità. Il teorema, tuttavia,
giunge alle stesse conclusioni (paradossali) di Arrow, dimostrando
così l'equivalenza tra il criterio dell'indipendenza dalle
alternative irrilevanti e la non-manipolabilità.
In
conclusione, il teorema di Arrow mostra che il voto è un gioco non
banale, e che la teoria dei giochi potrebbe essere impiegata per
predire l'esito della maggior parte dei meccanismi di voto. Ciò
potrebbe essere interpretato come un risultato scoraggiante, dal
momento che un gioco non ha necessariamente un equilibrio efficiente
(o desiderabile dal punto di vista sociale). L'alternativa sarebbe di
traslare i risultati ottenuti da Sen nel campo dell'economia, al
campo della politica elettorale, che però richiedono di rilassare
una delle condizioni viste all'inizio.
Conseguenze
Nel
1970, applicando lo stesso principio di Arrow, il premio Nobel per l'
economia, Amartya Sen ha mostrato l'impossibilità matematica del
liberismo paretiano. Tramite una generalizzazione del metodo ad
insiemi di vettori ad n dimensioni, l'economista Herbert Scarf
ha mostrato, nel 1962, l'inesistenza della mano invisibile per
mercati con più di due beni i cui prezzi siano interdipendenti. Il
risultato di Arrow rappresenta uno dei primi approcci alle scienze
sociali tramite il formalismo matematico; tramite questo e altri
lavori Kenneth Arrow ha contribuito significativamente all'evoluzione
dell' economia politica nel corso del XX secolo nella direzione di un
maggior rigore matematico. L' attualità politica odierna ci conferma
tragicamente la teoria di Arrow e l' unica variabile per contrastare
il Principio dell' impossibilità a trovare un sistema elettorale
efiiciente e giusto sarebbe semplicemente l' onestà politica
che non rientra, oggi, nella teoria dei giochi se non come variabile
irrilevante.
A rappresentare questo post la dimostrazione del paradosso i Condorcet
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