martedì 15 settembre 2015

LETTERA APERTA AL COMUNE DI COMO

Riflessioni: 
  1. sulla decisione del Comune di Como di concedere uno spazio pubblico, ai cittadini islamici, per celebrare la Festa del Sacrificio;  
  2. sulla raccolta firme contro la concessione di suolo pubblico per la celebrazione pubblica della Festa del Sacrificio.
Premessa esplicita. La mia riflessione non è politica ma si inserisce nel filone dell' antropologia storica, sociale e culturale.

Premessa generale

In questi giorni mi è stata inviata via mail la proposta di una raccolta firme contro l' autorizzazione del Comune di Como alla celebrazione pubblica e ufficiale della Festa del Sacrificio da parte della comunità islamica. La raccolta firme si concentra sull' opportunità o meno di concedere uno spazio pubblico alla celebrazione di una Festa che ha come fondamento l' uccisione rituale per sgozzamento degli animali. Il cuore significante della Festa è questa modalità di uccisione rituale anche se, non avviene e non è visibile in quel preciso momento. Proprio in questo caso è utile dire che: L' essenziale è invisibile agli occhi. 
La raccolta firme è organizzata dagli attivisti impegnati in favore dei diritti degli animali, contrari alla celebrazione pubblica della Festa perchè riprodurre e replicare questo modello è diseducativo e contrario alla nostra cultura civile e, spesso, lede i diritti degli animali sacrificati a scopo rituale. 

Non si vogliono togliere i diritti/doveri a nessuno ma semmai richiamare tutti all' osservanza dei diritti/doveri. 

Confesso che ho avuto dei dubbi a porre la firma, ho riflettuto molto e sono andata alla ricerca dei documenti e delle risposte ufficiali del Comune di Como.

Queste le risposte ufficiali che sono riuscita a reperire

Prima risposta. Mi è stata passata da una volontaria e guardia ecozoofila OIPA
  • Gentile Signora,
    La informo che non è stata autorizzata alcuna uccisione di animali. Le strumentalizzazioni che insinuavano questo, sono state regolarmente smentite dal nostro ufficio stampa. Trovo strano che non le sia giunta notizia. Cordiali saluti. Valeria Guarisco
Seconda risposta

Notiziario N° 162–11 settembre 2015 –12.
30 Ufficio stampa -031.25 23 38 /031 25 22 00 addettostampa@comune.como.it

Chiarimento sulla Festa dell’Eid dell’Associazione culturale islamica (Aci) di Como del 23 settembre 2015

11/09/2015 –Marcello Iantorno, Assessore alla legalità e ai diritti precisa, in merito alle
notizie che a Como è prevista una festa con sacrifici animali:

Quella del sacrificio è una festa della fede e per legge costituzionale il Comune è ugualmente rispettoso verso tutti gli orientamenti religiosi e ciò non ha nulla che vedere con gli episodi di brutalità dell'ISIS o delle realtà violente e intolleranti di alcune forze e Stati di orientamento musulmano che fermamente sono condannati da tutto il mondo civile. Sono anni che la Giunta di Como, anche la precedente amministrazione, concede lo spazio per la festa del Sacrificio e tutto è sempre avvenuto alle condizioni previste dai Regolamenti comunali e delle Leggi nazionali. In ogni caso, non è stato chiesto o autorizzato alcun sgozzamento di animali sul piazzale. Nel caso di festeggiamenti rituali, il cibo, come comunemente avviene, è acquistato nei negozi della città. Finora la comunità
islamica nelle feste autorizzate è stata rispettosa del corretto uso degli spazi”.

Entrando nel merito della questione

Nel rispetto di tutti. A mio parere i rappresentanti del Comune rispondono eludendo la criticità mediante l' uso della possibilità retorica data dall' equivoco ed esattamente ponendo l' accento sulla forma e non sulla sostanza tralasciando la sensibilità e la ragione popolare nell' attualità del qui ed ora.

Mi spiego. La signora Valeria Guarisco afferma: non è stata autorizzata alcuna uccisione di animali.

L' assessore Massimo Iantorno afferma: In ogni caso, non è stato chiesto o autorizzato alcun sgozzamento di animali sul piazzale.

Dopo avere letto queste affermazioni ho firmato perchè:
  1. il cuore del problema sono i diritti/doveri di tutti e la loro salvaguardia per tutti,

  2. la tutela della Sensibilità e della Ragione popolare basata sull' etica a difesa della personalità e dignità personali,

  3. l' opportunità politica delle decisioni che devono valutare la complessità sociale,
  1. il dovere alla responsabilità sociale,
  1. il percorso evolutivo verso forme di civiltà sempre più rispettose della dignità,
e, a mio parere, i rappresentanti del Comune hanno risposto senza approfondire la complessità culturale della questione.

In questa concessione di spazio pubblico per la celebrazione della Festa del sacrificio:

i detentori dei diritti sono:
  • i cittadini islamici. I cittadini islamici sono titolari di diritti/doveri al pari dei cittadini italiani. La professione di fede, per tutti i cittadini non cattolici è tutelata da: 
     
    Regio decreto, 28 febbraio 1930, n. 289, recante “Norme per l’attuazione della legge 24 giugno 1929, n. 1159, sui culti ammessi nello Stato e per coordinamento di essa con le altre leggi dello Stato”. 
     
    Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 8, Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Nessuno discute questi diritti!
  • la cittadinanza non islamica. Andiamo alla fonte dei loro diritti che si può rintracciare nell' art. 2 della Costituzione della Repubblica italiana: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
     
    L' art. è chiaro e tutela la personalità dell' uomo e parla di solidarietà sociale. Io sento una lesione della mia personalità quando un Ente pubblico autorizza una celebrazione pubblica di una Festa che ha come rito fondativo l' uccisione mediante sgozzamento di un animale e non si può dire che questo è meno grave perchè non avviene pubblicamente. 
     
    Molti cittadini islamici acquistano l' animale morto per sgozzamento dai centri autorizzati ma molti cittadini, non islamici, sanno, anche per esperienza diretta, che in molti garage, terrazze e giardini, dove abita un cittadino maschio islamico, è frequente che l' uccisione rituale avvenga direttamente e questo è contrario alla legge. 
     
    Quando questo avviene tocca al cittadino attivarsi per porre fine a questo comportamento illegale e contrario alla sensibilità attuale mentre dovrebbe essere compito dell' amministrazione pubblica attivarsi perchè questo non avvenga o investire sulla prevenzione di questa forma di illegalità. 
     
    Per tutto questo non è separabile la celebrazione della Festa del Sacrificio dall' uccisione per sgozzamento degli animali. Le due cose sono connesse, una dà significato all' altra: sono una partenogenesi bio-sociale: la Festa e lo sgozzamento rituale sono la stessa cosa e a poco vale affermare che formalmente sono due cose diverse. I cittadini islamici che celebreranno pubblicamente la Festa del sacrificio si alimenteranno ritualmente con un animale sgozzato acquistato legalmente o sgozzato in proprio e questo i cittadini lo sanno.
In questo caso, in occasione di questa Festa, rendere sostanziale il Principio costituzionale della solidarietà sociale e rendere sostanziale il processo di integrazione è impossibile perchè io non potrò mai partecipare a una Festa pubblica basata su una ritualità che contempla lo sgozzamento di un animale e lede, indirettamente la mia dignità basata sulla ricerca di una nobiltà morale che mi porta ad avere rispetto di tutte le creature.
  • Gli animali. Riguardo i diritti degli animali. Oggi gli animali hanno dignità di soggetti giuridicamente riconosciuti e non vado oltre perchè, penso, lo sappiamo tutti. 
    Il diritto più significativo è quello di avere il diritto di non essere più considerati soggetti sacrificali. Sono più di duemila anni che il Cristianesimo ha risolto il problema del sacrificio. Prima venivano sacrificati esseri umani poi sostituiti con animali. Gesù ha risolto definitivamente il tema del sacrifico perchè sia gli umani sarcificati che gli animali erano esseri innocenti.  Gesù come ci dice Giovanni cacciò i mercanti dal Tempio. Cosa vendevano, spesso illegalmente, i commerciani? Vendevano animali da sacrificio:   Egli trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe e cambiamonete seduti. Fece una sferza di cordicelle e li cacciò tutti dal tempio, con le pecore e i buoi; sparpagliò il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i tavoli; poi disse ai venditori di colombe: " Portate via di qua queste cose; e non fate della casa del padre mio una casa di mercato". Giovanni 2, 14 - 16 Gesù risolve la questione del sacrificio sacrificandosi lui.  
Conclusioni

E' compito del Comune vigilare e organizzare la vita pubblica affinchè siano rispettati i diritti e la dignità di tutti, la solidarietà sociale e lo sviluppo civico ed educativo basato sulla trasmissione dell' idea dei diritti/doveri di tutti.

Una ulteriore precisazione: il dott. Iantorno afferma:
    Sono anni che la Giunta di Como, anche la precedente amministrazione, concede lo spazio per la festa del Sacrificio e tutto è sempre avvenuto alle condizioni previste dai Regolamenti comunali e delle Leggi nazionali.
Mi permetto di dire che questa è una motivazione criticabile perchè ogni amministrazione deve mettere in campo decisioni sue proprie adeguandosi al contesto attuale ed il conteso attuale si è precisato come assolutamente basato, in questo caso:
  1. sulla centralità dei diritti degli animali

  2. sulla necessità di individuare iniziative culturali favorevoli all' integrazione lavorando su quelle iniziative che, alimentando il conflitto, di fatto, la impediscono.
Oggi non basta concedere uno spazio pubblico, dove, in inevitabile solitudine, un gruppo sociale afferma una ritualità sua propria, percepita come non socializzante e accompagnata dall' idea del non rispetto dei diritti degli animali, da molta parte della cittadinanza.

Non è forse il momento di riflettere a fondo per capire se queste iniziative sono socialmente valide ai fini della convivenza civile o, non sono, invece, auto-segreganti?

Cosa sanno i cittadini islamici dei diritti degli animali? E' mai stato somministrato loro un questionario?

Penso non sia più procastinabile il fatto che i Comuni organizzino iniziative culturali e incontri reciproci per informare tutti i cittadini sulle regole comuni che permettono la convivenza soprattutto oggi che, nel mondo cattolico, cultura giuridica laica e cultura cattolica sono arrivati a un punto comune con la recente Lettera Enciclica papale: Laudato sì.

C' è da dire che queste riflessioni sono valide in tutte le circostanze che vedono lesi i diritti degli animali, sia in campo laico che religioso e sia che le lesioni dei diritti avvengano da parte di ogni cittadino di ogni etnia.

Tornando nell' ambito religioso: Da molto tempo il rito del sacrificio, per la religione cattolica è simbolico, e molti cattolici rinunciano, spontaneamente, a consumare l' agnello pasquale.

Oggi nessun cittadino italiano si sognerebbe di celebrare una Festa religiosa, basata sulla ritualità del sacrificio animale, mediante sgozzamento, anche se lo sgozzamento non avviene direttamente e non è visibile, in ambito pubblico e a nessun cittadino italiano sarebbe concesso farlo. Il cittadino cattolico italiano celebra il sacrificio simbolico del Corpo di Cristo all' interno della Chiesa e festeggia la Pasqua e il sacrificio dell' agnello, in ambito privato, relegando a un livello di civiltà primitiva il sacrificio pubblico mediante uccisione o anche la sua evocazione.

Anche ai cittadini islamici si potrebbe proporre loro la conoscenza e l' esperienza di altre religioni che celebrano le feste religiose, senza l' uccisione reale di un animale che viene sostituito con un simbolo e, a mio parere, il Comune potrebbe attivarsi per incoraggiare questo comportamento.Lorenza Cervellin

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