martedì 23 aprile 2013

IN ITALIA CONTINUA LO STATO D' ECCEZIONE E LA PAX NEOCONSOCIATIVISTICA CON LA BENEDIZIONE DEL RE PADRE

Il giorno 22 aprile 2013 Giorgio Napolitano ha giurato dopo la sua rielezione alla Presidenza della Repubblica italiana. Da novembre 2012 lo Stato italiano vive in uno Stato d' eccezione derivato dal fallimento della classe politica italiana e il Presidente Napolitano interviene su questo fallimento dando forma a un potere inedito con interventi politici determinanti: l' incarico di governo a Monti, il conflitto di attribuzione, le "larghe" intese  e interventi sull'opinione pubblica: dichiarazione in favore delle banche e condanna dei moralizzatori. 

Dopo il giuramento il neo-rieletto Presidente pronuncia un discorso espressione del più classico "paternalismo mediterraneo": un padre che rimprovera, impone, indica la via della "salvezza" nell' "unità familiare", protegge, ricatta secondo il modello classico familista al quale l' Italia non sa sottrarsi perchè la famiglia copre anche le nefandezze. I "figli/ fratelli" Bersani e Berlusconi sono chiamati all' alleanza e a serrare le fila pena l' essere abbandonati dal padre! Tutto nell' aula parlamentare parlava di ricomposizione della "famiglia politica" con i "figli" indisciplinati che accettavano i rimbrotti dal padre ed esprimevano applausi liberatori e di soddisfazione per  l' avvenuta ricomposizione dopo un periodo di "pericolose" intemperanze. In questo clima non è stato rispettato neppure il principio elementare di individuazione del "cattivo" perchè ognuno era legittimato a pensare che il "cattivo" fosse l' "altro". 
Al di fuori della "famiglia politica" si muore di povertà, di suicidi, di disoccupazione, di mancanza di cultura e di verità ma poco importa. Il discorso del Presidente Napolitano è stato pronunciato sotto lo sguardo della Presidente della camera Boldrini e in piena dissonanza con il suo discorso di insediamento incentrato invece sulla questione irrisolta della giustizia sociale. Il Presidente del Senato Grasso continua a ridere soddisfatto della sua carica.  Il paradosso e il senso dell' assurdo si riversavano al di fuori dello schermo perchè mentre il "padre" fustigava i "figli", loro, comunque sollevati applaudivano grati dell' ulteriore protezione e salvataggio! Il tutto in base a una idea di potere magica irrazionalistica e naturalistica cancellando una riflessione politica che si dipana dal Trecento e si conclude con la ragione illuminata e illuministica e con la riflessione di Max Weber. Particolarmente preoccupante il fatto che il Presidente Napolitano abbia affermato di voler restare su invito anche dei Presidenti di Regione a significare che potere centrale e potere regionale continueranno ad agire ledendo completamente e irreversibilmente le istituzioni democratiche! 
Tutto questo ha un senso quando i cittadini muoiono e la loro ragione popolare viene demonizzatae volgarizzandola riducendola con disprezzo nel termine "piazza"?

Queste le parole del Presidente Napolitano:

Apprezzo l'impegno con cui il movimento largamente premiato dal corpo elettorale come nuovo attore politico-parlamentare ha mostrato di volersi impegnare alla Camera e al Senato, guadagnandovi il peso e l'influenza che gli spetta : quella è la strada di una feconda, anche se aspra, dialettica democratica e non quella, avventurosa e deviante, della contrapposizione tra piazza e Parlamento. 

Queste parole sono illuminanti e vogliono dire: adesso voi siete dentro fate parte del potere mentre la piazza è fuori! Ma chi ricorda ai politici che la Piazza è nobile, che la Piazza ha fatto Storia, che la Piazza è la sede dove la Ragione popolare si esprime e che Piazza significa Democrazia?

In conclusione: la classe dirigente più corrotta e più irrazionale d' Europa è salva e pacificata, Caino e Abele ricondotti al Padre, lo Stato affidato al Consiglio familiare dei saggi e il popolo sovrano? Il popolo è fuori come sempre e chissà se il Presidente Napolitano, dopo 60 anni di potere, ricorda: 


Fischia il vento, urla la bufera
Scarpe rotte eppur bisogna andare
A conquistare la rossa primavera 
Dove brilla il sol dell' avvenir

Lorenza Cervellin 

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