Nel
post:
STORIA
DELLO STATO: INFLUENZA DEL MILLENARISMO SULLA POLITICA MODERNA E
CONTEMPORANEA -Continuazione 19-, presente
in questo blog, ho trattato il tema dell' ideologia millenarista
secolarizzata come soluzione politica finalizzata a risolvere la
nostalgia del futuro e il pessimismo politico dell' uomo occidentale, e, come argomento, necessariamente derivato, in questo post, faccio
un tentativo per rendere "trasparente" l' ideologia massonica,
strettamente legata, nel Settecento, e solo nel Settecento, al Millenarismo.
Attualmente
noi viviamo immersi nelle ideologie, profondamente penetrate,
naturalizzate e incorporate nella nostra psiche e pur avendo la
consapevolezza che sono una costruzione culturale, purtuttavia, i
politici e i persuasori le usano così abilmente da convincerci che
alcune sono buone e altre cattive. Oggi noi viviamo all' interno di un paradosso: ideologico significa anche cattivo mentre il buono non è ideologico e quì si consuma il paradosso poichè tutto è ideologico e tutta la cultura occidentale nasce ideologica! Storicamente la produzione di
ideologie avviene e riguarda il governo del pubblico, della guerra e della società con interventi massicci sul
privato per indirizzare le persone verso la famiglia. La produzione ideologica
pubblica si trasmette essenzialmente attraverso scritti ma ci sono
ideologie che si trasmettono oralmente, in modo segreto, attraverso
percorsi iniziatici ma poi non rimangono in ambito privato e segreto ma
ambiscono a influenzare, modificare e impadronirsi del potere
pubblico. Una di queste formazioni sociali segrete, produttrice di
una ideologia privata e segreta con ambizioni di influenza e
controllo sul pubblico è la Massoneria
la
quale raggiunge il culmine ideologico e organizzativo nel Settecento,
secolo di trasformazioni sociali, politiche e culturali, in
concomitanza proprio con la concettualizzazione del termine
ideologia.
Si
può iniziare subito con il dire che la Massoneria si sviluppa con le ideologie ma non è in
grado di competere proprio ideologicamente con le altre formazioni
sociali e civili umane che daranno forma e corpo al potere statale politico
pubblico?
Storia
del termine ideologia e problematizzazione del paradosso ideologico
L'
ideologia, come modo di ideare, costruire e proporre discorsi
pubblici contiene una concettualizzazione originaria che ne rivela
inequivocabilmente l' ambivalenza:
- il significato originario positivo del termine ideologia viene concettualizzato da Destutt de Tracy nel 1796 nell'opera Mémoire sur la faculté de penser con il significato di un metodo del corretto ragionare, discorso razionale sulle idee, guardando alla realtà e alla grandezza intellettuale degli ideologi settecenteschi
- Napoleone il quale aveva ormai saldamente in mano il potere e non aveva più bisogno di atteggiarsi a sostenitore delle idee illuministe di questi ideologi, progressisti atei e razionalisti, dei quali si era servito agli inizi della sua carriera, in suo noto discorso del 1812, diede delle ideologie un significato negativo:
- È alla ideologia, a questa tenebrosa metafisica che ricercando con sottigliezza le cause originarie, vuole su tali basi fondare la legislazione dei popoli in luogo di adattare le leggi alla conoscenza del cuore dell'uomo e alle lezioni della storia, che vanno attribuiti tutti i mali che ha provato la nostra bella Francia.
Gli ideologi (les idéologues), nella Francia agli inizi del XIX secolo, erano i giuristi, medici, ingegneri, architetti, matematici e insegnanti legati alla cultura illuminista i quali furono considerati un pericolo concreto da Napoleone Bonaparte, nel momento della sua assunzione al potere imperiale, proprio perchè erano intellettuali che perseguivano ideali politici veramente riformisti su base laica e antiautoritaria e contrari - pertanto - al corso reazionario e conservatore attuato da Napoleone il quale li definirà:
- dottrinari sostenitori di idee astratte, dediti ad un'inutile e vuota speculazione.
Oltre allo stesso Destutt de Tracy gli esponenti più importanti di questo movimento di pensiero furono il suo amico Pierre Jean Georges Cabanis, Marie-Francois-Pierre Maine de Biran e Victor Coisin. Cosa si proponevano questi ideologi? Approfondire la riflessione sull' uomo nuovo in un nuovo mondo pensato antiautoritario continuando sulla strada di Locke il quale aveva approfondito la “politica” ignorando la società; particolarità delle loro ricerche era l'analisi dei fenomeni mentali e sensoriali per la fondazione di una conoscenza derivata dalle nuove esperienze politiche e sociali percorrendo la strada del criticismo e di una nuova conoscenza. La riflessione sui modi del conoscere umano, stimolata dalle novità introdotte dalla scienza di Galilei e Newton, in quel periodo di reali e insieme apparenti profonde trasformazioni, era dovuta e prende le mosse dal problema dell'esistenza del mondo esterno, che, come abbiamo detto, Locke aveva lasciato insoluto. Il pensiero filosofico giunge così a dissolvere gradualmente la metafisica tradizionale, rivoluzionando il rapporto soggetto-oggetto e proponendo, con Hume e Kant, un originale concetto di soggettività che prendeva vita da Berkeley e Leibniz i quali contribuiscono al processo di rovesciamento del concetto classico di soggettività formulato da Sant'Agostino d' Ippona. La soggettività era stata definita dalla filosofia agostiniana ed era essenzialmente fondata sull' introspezione interiore: scrutando dentro se stesso, il soggetto si riconosce. In questa prospettiva il banco di prova è fornito dalla questione del tempo: attraverso l'introspezione il soggetto riesce a definire anche ciò che sembrava indefinibile per principio — il tempo, per l'appunto.
Il nuovo concetto di soggettività che si afferma nella filosofia settecentesca sposta il suo fulcro dall'interiorità alla sfera dei rapporti fra il soggetto e il mondo, attraverso l'indagine dei fondamenti sia del sapere metafisico che di quello empirico. Indagare il modo in cui il soggetto costruisce le proprie rappresentazioni significa riconoscere, indipendentemente dalla dimostrabilità dell'esistenza di una realtà esterna univoca e oggettiva, il ruolo dell'ambiente in cui il soggetto è collocato per la determinazione stessa della soggettività: è questo il principale contributo che nel Settecento proviene alla teoria della conoscenza dal pensiero sensistico francese.
Tanto Cabanis,
nel Rapporti tra il fisico e il morale dell'uomo, quanto
Condillac nel Trattato delle sensazioni, mettono in
risalto la dipendenza dell'uomo dagli stimoli provenienti
dall'esterno. Condillac giunge fino ad ammettere, contro Berkeley, la
deducibilità della realtà della natura a partire dalla sensazione
della resistenza che noi proviamo muovendoci nello spazio. Non si
tratta di un tema esclusivamente francese: anche per gli illuministi
scozzesi (Adam Ferguson, John Millar) l'ambiente, inteso come
contesto sociale, ha un ruolo decisivo nella determinazione
dell'uomo.
Da
quello che ci è dato sapere anche la Massoneria moderna si organizza e ha un
ruolo attivo e positivo nei cambiamenti avvenuti in questo periodo,
contribuendo, parzialmente al progresso umano ma senza poi trovare
strumenti culturali, organizzativi e intellettuali per definirsi come
soggetto sociale capace di rinnovarsi e sottrarsi dalla vocazione
mercantilistica, pasticciona e materiale che la accompagna fin
dalla sua nascita.
All' inizio abbiamo visto che la massoneria si sviluppa con le ideologie ma non è in grado di competere proprio ideologicamente con le altre formazioni sociali e civili umane che daranno forma e corpo al potere statale politico pubblico.
A questo punto possiamo anche dire che la massoneria non riesce a elaborare una originale riflessione filosofica sulla nuova soggettività la quale si sarebbe sviluppata attraverso l' esperienza nel mondo e non attraverso la chiusura al mondo.
All' inizio abbiamo visto che la massoneria si sviluppa con le ideologie ma non è in grado di competere proprio ideologicamente con le altre formazioni sociali e civili umane che daranno forma e corpo al potere statale politico pubblico.
A questo punto possiamo anche dire che la massoneria non riesce a elaborare una originale riflessione filosofica sulla nuova soggettività la quale si sarebbe sviluppata attraverso l' esperienza nel mondo e non attraverso la chiusura al mondo.
Per
approfondire la storia della massoneria e sottrarla al dominio della
demonizzazione, della criminalizzazione, della magia ma anche della soluzione salvifica al pessimismo politico sarebbe utile
la consultazione di:
CARLO
FRANCOVICH, STORIA DELLA MASSONERIA IN ITALIA DALLE ORIGINI ALLA
RIVOLUZIONE FRANCESE
Nascita
della massoneria moderna
Le
origini della Massoneria moderna si fanno risalire all'anno 1717, quando, in occasione della festa di
San Giovanni Battista, a Londra, si unirono quattro logge di
cosiddetti liberi muratori (Free-Masons) i quali diedero vita alla Gran
Loggia d'Inghilterra: siamo all' inizio del percorso illuministico e la nascita di questa nuova associazione, pur derivando dalle antiche
corporazioni dei muratori, abbandona totalmente gli scopi tecnici e pratici
dell'associazione originaria per abbracciare finalità umanitarie e
filantropiche, le quali nulla hanno più in comune con il mestiere
del muratore se non come significato simbolico legato alla costruzione. In quella data la massoneria tecnico-operativa,
vale a dire l'associazione di mestiere, venne sostituita dalla
massoneria
speculativa la
quale attribuisce al linguaggio e agli arnesi dell'arte muratoria il
significato simbolico della propria ideologia e delle proprie
aspirazioni teoriche.
Come si era arrivati al 1717 e alle logge moderne? Attraverso du percorsi:
Inghilterra: massoneria storico-operativa delle origini
Come si era arrivati al 1717 e alle logge moderne? Attraverso du percorsi:
- un percorso tecnico-operativo legato alla costruzione di cattedrali permeato di materialismo e spiritualismo etico;
- un percorso essenzialmente spirituale e spiritualistico legato agli ideali cavallereschi e alla religione.
Inghilterra: massoneria storico-operativa delle origini
Nel
secolo XVII la corporazione dei muratori ed architetti era, fra le
associazioni di mestiere, una delle più antiche e famose d'Europa.
Pur risalendo ai collegia
fabrorum
dei Romani, l'associazione ebbe il suo momento di maggiore prosperità
nel Medioevo, a cominciare dai maestri comacini (secolo VII), cui,
nei secoli XI e XII subentrarono associazioni monastiche, per
l'edificazione di chiese e di conventi, e, nei secoli successivi - a partire dal secolo XIV - confraternite laiche ed infine Gilde: vere e proprie associazioni di tipo corporativo.
Queste
corporazioni,
come del resto tutte le associazioni medievali, avevano alcune
funzioni specifiche da svolgere nell'interesse degli aderenti e fra
queste, in primo luogo, l'insegnamento ed il perfezionamento
dell'arte e della tecnica, da cui derivavano due necessità: il
gradualismo e la segretezza e questo perchè il
ruolo di maestro, derivato dalla conoscenza di un mestiere,
corrispondeva a un potere.
Il gradualismo collocava i vari componenti nelle varie categorie,
secondo le loro capacità e secondo
le conoscenze dell'arte e della tecnica; la corporazione era divisa
nei tre gradi di apprendista,
lavorante e maestro.
La sede in cui i membri si riunivano era la capanna eretta nei pressi
dell'edificio in costruzione e chiamata appunto loggia.
Nell'Europa centro-occidentale, quando si trattava di edificare una
cattedrale gotica, la loggia costruita parallelamente alla chiesa,
era come questa rivolta da est (ex oriente lux) ad ovest. I
maestri impartivano l'insegnamento ai due primi gradi e decidevano la
promozione dell'aderente da un grado all'altro a seconda delle abilità tecniche dell' allievo ma anche a seconda del carattere morale e religioso dimostrato! Si trattava di una religiosità autonoma ed etica per quanto riguarda i simboli
ed i riti, ma sempre tale da rientrare nella ortodossia cattolica.
Fra i simboli, il più comune e ricorrente è quello che si richiamava al tempio di Salomone e al mitico suo architetto Hiram, di cui oggi i
liberi muratori si proclamano eredi, attribuendo alla ricostruzione
del tempio distrutto il valore simbolico di un rinnovamento
dell'umanità.
Il muratore, dunque, attraverso il mestiere, la tecnica, la moralità, la
geometria, la matematica, l' arte, la filosofia e la teologia, era un
costruttore di mondo e di senso ed era anche il detentore di un
sapere/potere per cui gli insegnamenti dell'arte e della tecnica
venivano impartiti in segretezza: i segreti del mestiere, si dice
ancor oggi; per rendere più solenne e più impegnativa la
segretezza, le rivelazioni dell'arte venivano impartite secondo
determinati riti e giuramenti, che pur rientrando nell'ortodossia
cristiano-cattolica, si distinguevano per una loro particolare
caratterizzazione dai culti ufficiali.
I riti cattolici si avvalevano di liturgie pubbliche e le iniziazioi muratorie di riti segreti; appartenere a un corporazione significava potere ma anche il mutuo soccorso verso i fratelli muratori per ogni necessità e in qualunque luogo fossero.
I riti cattolici si avvalevano di liturgie pubbliche e le iniziazioi muratorie di riti segreti; appartenere a un corporazione significava potere ma anche il mutuo soccorso verso i fratelli muratori per ogni necessità e in qualunque luogo fossero.
Ricapitolando:
gradualità,
segretezza e mutuo soccorso
erano le basi del sapere muratorio ma poi tutte le corporazioni e
tutte le Gilde di altri mestieri, più o meno, praticavano i loro
riti particolari e si ispiravano agli stessi principî ma la
corporazione dei muratori è quella che più si riconobbe nelle sue
regole attraverso i secoli attraversati in compattezza di adesione
formale a quanto stabilito dai fratelli. La corporazione dei muratori
era strettamente legata alla Chiesa, nella costruzione di cattedrali,
di pievi e di altri edifici ecclesiastici. Nei viaggi attraverso il
continente Europa, più degli altri artigiani, i muratori, gli
scalpellini e gli architetti sentivano la necessità di un legame
tendente a creare solidarietà per scongiurare la solitudine fisica e
artistica: costruire un edificio era una avventura molto dispendiosa
di energie fisiche ed economiche e l' esito doveva sempre essere
positivo.
Nel
periodo
Moderno,
XVI secolo, le corporazioni medievali iniziarono a entrare in crisi e
quella che più delle altre riuscì a conservare - almeno in
Inghilterra - una struttura organizzativa fu la corporazione dei
Freemasons
ma anche questa, per durare dovette rinnovarsi ed evolversi
internamente: la più grande evoluzione fu il passaggio
graduale dalla massoneria operativa verso la massoneria
speculativo-simbolica salvaguardando la solidarietà, la fratellanza
e il sapere segreto.
Quali
erano i problemi reali?
Ridurre
le logge sciogliendone alcune per confluire in altre mantenendo il
carattere ambivalente ed universale della segretezza interna ma l'
apertura fraterna verso i fratelli di altre logge.
Territorio germanico: l' esperienza rosacrociana
I seguaci di Christian Rosenkreutz, i cosidetti rosacrociani, in origine, erano un gruppo di filosofi e di teologi luterani di Tubinga nel Würtemberg, che, raccolti intorno al pastore Johann Valentin Andreae (1586-1654), avevano dato vita ad una società di iniziati, mossi dal desiderio di superare i dissensi religiosi e politici fra cattolici luterani e calvinisti, in nome di un Cristianesimo, esoterico nei suoi contenuti ideali e cosmopolita nella sua forma organizzativa. Essi esposero la loro dottrina ermetica in una serie di pubblicazioni - o manifesti, come vengono chiamati dai loro studiosi più recenti - apparsi fra il 1614 e il 1663 che hanno come punto di partenza la vita e le gesta di Christian Rosenkreutz, un dotto cavaliere tedesco che sarebbe vissuto dal 1378 al 1484, il quale durante i suoi viaggi giovanili in Oriente ed in Africa, tra Damasco e Fez, sarebbe stato iniziato ai più grandi misteri della tradizione orientale e della Qabbala. Egli sarebbe poi morto in Germania alla bella età di 106 anni. Ma solo nel 1604, per un misterioso caso, fu reperita la sua tomba, nella quale i discepoli avrebbero trovato il corpo del maestro con in mano un libro ermetico di pergamena scritto in lettere d'oro, circondato di oggetti rituali, campanelli e specchi dalle più strane virtù, lampade perpetue, macchine parlanti ed altre cose del genere. In stretto contatto con rosacruciani di Baviera fu perfino Leibniz, come risulta da una sua lettera del 1668; tanto che alcuni studiosi riscontrano influenze cabalistiche nel suo sistema filosofico e nello stesso concetto della monade. È certo che alcuni di questi occultisti, dediti allo studio della cabala e dell'alchimia, entrassero nella corporazione dei freemasons, per servirsene come copertura e per facilitare i loro incontri segreti.
La Germania conserverà sempre una tradizione massonica misterico-esoterico-cavalleresca che andrà a confluire nell' Ordine della Stretta Osservanza: fondato in Germania nel 1756 di chiara e dichiarata ispirazione cavalleresca, dal barone von Hund und Altengrotkau, che alle sue origini era destinato a resuscitare i fasti dell'Ordine del Tempio. Varie cerchie massoniche s'interessarono subito a quest'ordine autodefinitosi illustre, tra le quali una corrente francese di tendenza mistica facente capo al giovane (aveva allora 26 anni) carismatico francese Jean Baptiste Willermoz (v.). L'Illustre O.S.O. conobbe un grande successo, anche se limitato alla sola nazione d'origine, grazie all'avvertenza sfruttata dal suo fondatore di articolare il suo rituale con allusioni simboliche, atte a conquistare le romantiche inclinazioni tedesche. Inoltre vi prendeva presto corpo una sorta di mito, quello dei "Superiori incogniti", che avrebbero diretto la Massoneria, mantenendola sul retto cammino. Era sottinteso che quei misteriosi Superiori incogniti (detti anche Sconosciuti) non erano esseri umani veri e propri, ma entità viventi nel piano astrale), da dove emanavano benefiche influenze occulte. L’apoteosi del Regime coincise certamente con il Convento di Wilhelmsbad (1782), convocato dal duca Ferdinando di Brunswick, che vi fu eletto Gran Maestro Generale di tutte le Province dell’Ordine dei Cavalieri Benefici e dei Muratori Rettificati. Il Convento terminò con l’affermazione, vincolante per tutte le numerose delegazioni presenti, della più stretta adesione al Cristianesimo, come risulta dal secondo paragrafo dell’art. 1 della Regola stabilita a Wilhelmsbad: "Rendi dunque grazie al tuo Redentore, prosternati davanti al verbo incarnato, e ringrazia la Provvidenza che ti fece nascere tra i cristiani. Professa in ogni luogo la divina Religione di Cristo". L'Ordine contribuì indirettamente alla formazione ed espansione di un particolare sistema massonico, denominato Rito Scozzese Rettificato), di ispirazione esoterico-cristiana e soprattutto templare, tuttora operativo anche in Italia. L’O. mirava alla ricostituzione dell’intero patrimonio e di tutti i diritti dell’Ordine del Tempio), a lungo ma invano invocato velleitariamente dagli osservanti. Sul piano simbolico impegnò i propri adepti nella partecipazione alla progressiva costruzione di diversi templi, destinati ad essere tutti riassorbiti nella Gerusalemme celeste, il mitico ed ambizioso traguardo già perseguito dall'Ordine del Tempio, che rimane comunque un’opera realizzata indirettamente dalle azioni evolutive dell'essere umano.
Strutturazione
e origine della massoneria speculativo-simbolica: Inghilterra e Scozia
La massoneria operativa e speculativa moderna assolve il suo ruolo di comunità solidaristica, vocata a costruire progresso e potere, non più cattedrali, in base a un sapere speculativo segreto su cui si svilupperanno esiti esoterici, mistici ed ermetici. Con il passare degli anni, gli elementi speculativi - nobili o alchimisti che fossero - presero il sopravvento, sugli elementi operativi, in seno alle logge, processo avviato in Scozia fin dal secolo XVI mentre in Inghilterra esso si intensificò a cominciare dal 1607, quando Giacomo I si proclamò protettore della corporazione e nominò Inigo Jones maestro della stessa: costui organizzò - come in Scozia - le logge sul modello delle Accademie culturali italiane. Già nella seconda metà del secolo XVII, in Inghilterra, le logge, col prevalere dei massoni accettati, avevano perso ogni caratterizzazione professionale, per assumere - se non in via ufficiale e statutaria, almeno nella realtà dei fatti - la configurazione di un'associazione culturale e filantropica, che si avvaleva dei riti, dei simboli, della disciplina e della segretezza ereditate dall'antica corporazione dei liberi muratori.
Il passaggio dalla massoneria tecnico-operativa alla massoneria speculativo-simbolica avvenne parallelamente alla formazione dello Stato moderno di diritto e specificatamente, in Inghilterra, mentre era in corso la lotta fra gli Stuart e il Parlamento e, successivamente, fra gli Stuart e gli Orange. In questo contesto di trasformazioni politiche esterne e di trasformazioni interne alla massoneria, avviene la politizzazione delle logge con le società segrete che diventavano punti di riunione per i vinti, i quali se ne servono per i loro intrighi. Non è dunque un caso se per primi fossero proprio gli Stuart a pensare di servirsi delle logge per i loro fini, dato che ufficialmente la massoneria rientrava ancora nella osservanza del culto romano, praticando l'obbligo, riconfermato nel 1693, di essere «fedele a Dio e alla Santa Chiesa», secondo le disposizioni che si trovano ancora negli statuti del 1704 emanati dalla loggia di York. Furono appunto quattro di queste logge che, per iniziativa di alcuni dirigenti hannoveriani, si fusero e dettero vita il 24 giugno del 1717,durante la solennità massonica di San Giovanni Battista alla Gran Loggia di Londra. La grande loggia si assunse subito l'incarico di unificare i regolamenti della massoneria e si può dire che da questo momento i semplici artigiani sparirono dalle assemblee e la massoneria cessò di essere una corporazione di maestri d'opera per diventare un corpo puramente speculativo.
La massoneria operativa e speculativa moderna assolve il suo ruolo di comunità solidaristica, vocata a costruire progresso e potere, non più cattedrali, in base a un sapere speculativo segreto su cui si svilupperanno esiti esoterici, mistici ed ermetici. Con il passare degli anni, gli elementi speculativi - nobili o alchimisti che fossero - presero il sopravvento, sugli elementi operativi, in seno alle logge, processo avviato in Scozia fin dal secolo XVI mentre in Inghilterra esso si intensificò a cominciare dal 1607, quando Giacomo I si proclamò protettore della corporazione e nominò Inigo Jones maestro della stessa: costui organizzò - come in Scozia - le logge sul modello delle Accademie culturali italiane. Già nella seconda metà del secolo XVII, in Inghilterra, le logge, col prevalere dei massoni accettati, avevano perso ogni caratterizzazione professionale, per assumere - se non in via ufficiale e statutaria, almeno nella realtà dei fatti - la configurazione di un'associazione culturale e filantropica, che si avvaleva dei riti, dei simboli, della disciplina e della segretezza ereditate dall'antica corporazione dei liberi muratori.
Il passaggio dalla massoneria tecnico-operativa alla massoneria speculativo-simbolica avvenne parallelamente alla formazione dello Stato moderno di diritto e specificatamente, in Inghilterra, mentre era in corso la lotta fra gli Stuart e il Parlamento e, successivamente, fra gli Stuart e gli Orange. In questo contesto di trasformazioni politiche esterne e di trasformazioni interne alla massoneria, avviene la politizzazione delle logge con le società segrete che diventavano punti di riunione per i vinti, i quali se ne servono per i loro intrighi. Non è dunque un caso se per primi fossero proprio gli Stuart a pensare di servirsi delle logge per i loro fini, dato che ufficialmente la massoneria rientrava ancora nella osservanza del culto romano, praticando l'obbligo, riconfermato nel 1693, di essere «fedele a Dio e alla Santa Chiesa», secondo le disposizioni che si trovano ancora negli statuti del 1704 emanati dalla loggia di York. Furono appunto quattro di queste logge che, per iniziativa di alcuni dirigenti hannoveriani, si fusero e dettero vita il 24 giugno del 1717,durante la solennità massonica di San Giovanni Battista alla Gran Loggia di Londra. La grande loggia si assunse subito l'incarico di unificare i regolamenti della massoneria e si può dire che da questo momento i semplici artigiani sparirono dalle assemblee e la massoneria cessò di essere una corporazione di maestri d'opera per diventare un corpo puramente speculativo.
Jean-Théophile
Desaguliers
Il
promotore della Gran Loggia di Londra si chiamava Jean-Théophile
Desaguliers (1683-1744), abile politico ed un uomo di indubbie
qualità intellettuali e morali, nato a La Rochelle, figlio di un
pastore ugonotto, emigrato con la famiglia in Inghilterra dopo la
revoca dell'editto di Nantes. Egli stesso divenne pastore, dopo avere
finito i suoi studi ad Oxford, dove tenne anche la cattedra di
filosofia sperimentale. Nominato cappellano del principe di Galles
egli è nello stesso tempo un matematico, tanto da legarsi in stretta
amicizia a Isacco Newton, di cui volgarizzò anche l'opera. Membro
della Royal Society, fu autore di varie opere scientifiche, nonché
di un poema sul sistema newtoniano. La sua versatilità arrivò al
punto di fare in pubblico esperimenti di elettricità animale, di
studiare un sistema per migliorare il tiraggio dei caminetti e di
progettare un cannone che sparasse ventitre colpi al minuto. Fu nei
15 anni che vanno dalle dimissioni di Christopher Wren, l'ultimo gran
maestro cattolico, alla fondazione della Grande Loggia di Londra, che
Desaguliers, con l'aiuto di alcuni dotti collaboratori, fra cui il
pastore protestante James Anderson, realizzò
la trasformazione della massoneria da tecnico-operativa e cattolica in
speculativa e protestante continuando il Principo
della
fratellanza/uguaglianza
mutuato direttamente dai liberi muratori i quali si chiamavano, fra
di loro, fratelli, principio che valeva anche tra appartenenti a
religioni ed a partiti politici diversi: qualunque
fossero le loro opinioni politiche e religiose, i massoni dovevano
considerarsi fratelli in seno alle logge, e se, scontrandosi nel
mondo profano, non potevano applicare i principî del mutuo soccorso,
erano tenuti almeno a non nuocersi sul piano personale.
Dal
principio della fratellanza derivava così quello della tolleranza,
principio che del resto vigeva già nella coscienza del tempo e che
era un punto fondamentale del programma politico portato avanti dal
partito orangista; del resto la tolleranza religiosa era raccomandata
anche dal cattolico Giacomo II ai suoi seguaci, fra cui si contavano
non pochi protestanti, per i quali si doveva trovare una possibilità
d'intesa con l'elemento cattolico prevalente a corte. Va poi notato
che il principio di uguaglianza, praticato nelle logge della
massoneria operativa, trasferito in quella speculativa, acquistava un
significato nuovo, un significato politico, unendo
nell'organizzazione muratoria, non solo cattolici e protestanti,
deisti ed atei, ma anche nobili e borghesi, cui era imposto, tramite
i legami massonici, sentirsi e comportarsi da «fratelli»: il
principio della segretezza, rendeva ancora più stretto il vincolo
della fratellanza.
Ultimo punto:
introducevano la prassi della democrazia, cui cominciava ad aspirare la parte più consapevole dell'opinione pubblica inglese ed europea. Questa massoneria è la massoneria del progresso, dell' etica, dell' evoluzione anticipatrice della democrazia ma con il limite della segretezza e dell' elitarietà. Questa massoneria resterà una esperienza unica e originale ma incapace di trovare spazi all' interno dello Stato moderno.
Ultimo punto:
- la libera discussione in seno alle logge;
- la periodicità e la eleggibilità delle cariche;
- le decisioni prese a maggioranza
- la votazione a testa
introducevano la prassi della democrazia, cui cominciava ad aspirare la parte più consapevole dell'opinione pubblica inglese ed europea. Questa massoneria è la massoneria del progresso, dell' etica, dell' evoluzione anticipatrice della democrazia ma con il limite della segretezza e dell' elitarietà. Questa massoneria resterà una esperienza unica e originale ma incapace di trovare spazi all' interno dello Stato moderno.
Le
Costituzioni di Anderson
I
principi professati da Desaguliers e dai suoi compagni furono
codificati dal «fratello» James Anderson, anche lui pastore
presbiteriano, in un'opera che diventerà famosa: The
Constitutions of the Free Masons. Containing the History, Charges,
Regulations, etc. of that Most Ancient and Right Worshiplul
Fraternity. For the Use of the Lodges [Le costituzioni dei massoni,
comprendenti la storia, i doveri, le regole ecc. di questa antica e
venerabile confraternita. Compilato ad uso delle logge].
Anderson, anche se una parte dell'opera fu direttamente ispirata da
Desaguliers, fece negli anni che vanno dal 1718 al 1723 una fatica
non indifferente, collazionando gli antichi testi della massoneria
operativa (che poi distrusse) e studiandoli con scrupolo filologico,
prima di arrivare alla stesura definitiva del suo testo, che,
sfrondando e riassumendo, condensava in un'unica redazione i concetti
essenziali dell'arte muratoria.
Il
libro pubblicato nel 1723, divenne subito la legge ufficiale della
libera muratoria, ogni loggia - anche se indipendente dalla gran
loggia di Londra o addirittura in concorrenza con essa - lo ritenne
come il proprio testo sacro ed ogni massone lo considerò come il
proprio breviario.
Si
tratta di un'opera, in cui, con una lettura attenta, si può cogliere
lo spirito e le intenzioni riformatrici, sia in campo religioso sia
in quello politico degli autori e si divide in due parti: la prima
costituisce una storia leggendaria ed assai singolare della
massoneria, la seconda espone gli obblighi e i doveri dei fratelli.
Origini
mitiche della massoneria secondo Anderson
La
parte storica identifica l'arte muraria con la stessa scienza e la
base di entrambe è la geometria, la cui iniziale si identifica con
quella di Dio (God)! Il
libro delle Costituzioni di
Anderson fa risalire la fondazione della massoneria ad Adamo il quale
avrebbe passato l'insegnamento dell'arte a Caino - e non a Abele! -
quindi a Seth, ai profeti, al re Salomone, agli Assiri, agli Egizi,
ai Greci, ai Romani i quali avrebbero introdotta l'arte muraria in
Inghilterra. Gesù Cristo è ricordato in una sola riga, come grande
architetto della Chiesa.
Si
tratta insomma di una storia del progresso scientifico, della
costruzione materiale del mondo, dopo la Creazione la quale, dopo
Adamo, avrebbe avuto i suoi capisaldi nelle mitiche figure di
Pitagora, Archimede, Tubal Cain. «La storia massonica dell'umanità
- dice Fay - è un panorama dei progressi scientifici e materiali
compiuti dall'uomo dopo la creazione del mondo». In questa
ricostruzione mitica non manca chi in questa vicenda scorge allusioni
e allegorie di una religione esoterica, della quale lo stesso
Anderson sarebbe stato un cultore.
Doveri
del libero muratore
Il
libro di Anderson espone i doveri del libero muratore toccando due
temi fondamentali: quello che riguarda la religione e quello che
riguarda la politica.
In
fatto di religione, il testo dell'Anderson dice espressamente
nell'art. I:
- Un massone ha l'obbligo in virtù del suo titolo, di obbedire alla legge morale; e se ben comprende l'arte non sarà mai uno stupido ateo, né un libertino senza religione. Negli antichi tempi i massoni erano obbligati in ogni paese di professare la religione della loro patria o nazione, qualunque essa fosse; ma oggi, lasciando a loro stessi le particolari opinioni, si trova più a proposito di obbligarli soltanto a seguire la religione sulla quale tutti gli uomini sono d'accordo: essa consiste nell'essere buoni, sinceri, modesti, e persone d'onore, qualunque sia il credo che li distingue; da ciò se ne deduce che la massoneria è il centro di unione e il mezzo atto a conciliare una sincera amicizia fra le persone che non avrebbero mai potuto senza di ciò, divenire componenti della stessa famiglia.
Per
quanto riguarda la religione, il massone non è obbligato a seguire
una religione rivelata anche se è opportuno che segua quella
praticata nel suo paese: è sufficiente che pratichi quella religione
«sulla quale tutti gli uomini sono d'accordo» e cioè quella
generica morale cristiana, che in fondo s'identifica con la religione
naturale dei deisti.
Per
quanto riguarda la vita politica, i doveri del massone «relativi al
magistrato civile» gli impongono obbedienza e lealismo nei confronti
del potere costituito. Ma, forse in vista di una espansione della
libera muratoria sul continente, e soprattutto nella nemica Francia,
assolutista e cattolica, la legge massonica lascia aperto un sia pur
modesto spiraglio per un intervento più o meno diretto di qualche
fratello nella vita politica e addirittura nella rivolta contro lo
Stato.
Dice
il testo dei Doveri
- ... qualora un fratello si ribellasse contro lo Stato non dovrà essere sostenuto nella sua ribellione. Pertanto si potrà averne pietà, come per un disgraziato; e per quanto la fedele confraternita debba sconfessare la sua ribellione e non debba dare in avvenire né ombra, né provocare il benché minimo risentimento politico del governo, se il ribelle non è colpevole di altro crimine, non potrà essere escluso dalla loggia ed il suo rapporto con essa resterà immutato.
Concludendo,
con la fondazione della Grande Loggia di Londra (1717) e poi con la
pubblicazione de Il libro delle Costituzioni (1723) nasce la
massoneria moderna e scompare
la vecchia massoneria tecnico-operativa per dar luogo alla nuova massoneria
speculativa abbandonando gli interessi corporativi e professionali,
le cui pratiche ed i cui simboli vengono ora impiegati per un'azione
sociale e politica nell'ambito della società civile. La massoneria,
da quel momento, si presentava come una corporazione universale,
come «una confraternita morale, che unisce tutti gli uomini di buona
volontà, d'ogni paese, d'ogni lingua, d'ogni razza, d'ogni
condizione sociale, indipendentemente dalle loro opinioni politiche e
religiose» per affermare gli ideali di libertà e di progresso,
quali si andavano forgiando nella società inglese sullo scorcio del
secolo XVII e agli inizi del XVIII. Rafforzamento del potere statale
e universalismo massonico erano ideologie parallele e complementari
che prefiguravano il controllo del mondo come poi si sarebbe
effettivamente realizzato da parte dell' Inghilterra con il
Commonwelth.
Il
simbolismo ed il rituale, barocco e ridicolo, quale veniva praticato
nelle logge aveva una sua ragione storica e sociale, come giustamente
afferma Franco Venturi:
- Le complicate ed arcane cerimonie massoniche, sono formule che sfatano, diradano e allentano le complesse e tacite regole del cerimoniale delle diverse classi sociali, nei loro rapporti tradizionali, nella fissità ancor seicentesca dei loro incontri e scontri.
I
gradi della massoneria
Rimaneva
insoluta, all' interno della massoneria, la suggestione esoterica che
si andava affermando e incanalando nelle utopie politiche e alla
quale, la libera muratoria, rispose con la creazione
di un terzo grado,
quello di maestro
mentre
le prime logge inglesi non conoscevano che due gradi: quello di
apprendista e quello di compagno. Il titolo di maestro spettava solo
a colui che presiedeva le adunanze della loggia e che in seguito avrà
il titolo di «venerabile».
Ciò si rileva anche da quanto viene affermato nella prima edizione
del Libro delle Costituzioni di James Anderson (1722), che parla solo
dei primi due gradi.
Il
grado di maestro, come grado a sé stante, fu introdotto nelle logge
inglesi a partire dal 1724 o 1725 ed il suo rituale è ispirato alla
leggenda
di Hiram
il quale, nella parte storica del testo di Anderson viene appena
ricordato come direttore dei lavori nella costruzione del tempio di
Salomone, e invece nel rituale del terzo grado - quello di maestro –
assume un ruolo fondamentale: Hiram diventa il biblico architetto, al
quale il re Salomone affidò la costruzione del tempio. Egli sarebbe
stato ucciso da tre compagni, i quali volendo arrogarsi - senza
esserne degni - il titolo di maestro, cercarono di strappargli la
«parola», vale a dire il segno di riconoscimento che solo Hiram
conosceva. Al suo rifiuto lo uccisero, lo seppellirono e sulla terra
smossa piantarono un ramo di acacia. Fu questo ramo che permise ai
compagni, messisi alla ricerca del maestro, di scoprirne il corpo e
di dargli sepoltura. Si tratta di una leggenda che si è prestata a
varie interpretazioni simboliche, come la ricerca della parola
perduta o la volontà di vendicare la morte del padre da parte dei
«figli
della vedova»,
come da allora si denominavano i massoni.
Il
terzo grado sarebbe stato introdotto nella libera muratoria, dagli
alchimisti e dagli occultisti, quasi un appello ai maestri visibili
dei rosacroce in nome del segreto massonico e della fraternità
cristiana. Dato che il mito di Hiram, oltre a postulare la ricerca
della parola perduta con la morte del maestro, nella putrefazione del
cadavere e nel suo recupero mediante un particolare rito, si
raffigurerebbe un adattamento da parte degli ermetisti di un
particolare mito solare «per rappresentare allegoricamente le
operazioni successive che, con la dissoluzione, decomposizione e
sublimazione, dovrebbero trasformare le materie prime in oro
filosofico». Questa congettura storica ci fa pensare che affiliati
all'ordine dei rosacroce aderissero alla libera muratoria per meglio
occultarvi la propria attività. Oppure - ed una cosa non esclude
l'altra - che gruppi di occultisti, fermamente convinti della
esistenza di superiori sconosciuti e di iniziati in possesso dei veri
segreti alchimistici, credessero che costoro si celassero dietro la
segretezza ed i riti esoterici della corporazione e aderissero con
questa speranza alla confraternita. La conferma arriverebbe dal
medico inglese
William Stukeley,
membro della «Royal
Society»,
il primo che dopo la fondazione della grande loggia di Londra fu
accolto come libero muratore, nel suo diario sotto l'anno 1720 così
scrivesse di sé:
- «His curiosity led him to be initiated into the mystery of Masonry, suspecting it to be the remains of the mysteries of ihe antients...».
Sempre
in base alla congettura storico-scientifica, anche nella massoneria
inglese, nella cosiddetta massoneria moderna, la cui data di nascita
coincide con la fondazione della grande loggia londinese, accanto
all'umanitarismo
razionalista,
al
cosmopolitismo e al deismo integrale,
sussistesse fino dalla sua prima origine, in forma più coperta, una
tradizione esoterica che nell'organizzazione della fratellanza vedeva
la possibilità di un punto d'incontro fra alchimisti ed occultisti.
André
Michel Ramsay
Nella
storia della massoneria è necessario soffermarsi su André-Michel
Ramsay, ideologo dello scozzesismo e degli alti gradi massonici.
Ricapitolando:
la
massoneria protestante o inglese, speculativo-simbolica - chiamata
anche «massoneria azzurra» dal colore del nastro che adornava la
divisa dei fratelli - originariamente era, come abbiamo visto, divisa
in due gradi e successivamente, nel 1724, venne adottato un terzo
grado: quello di «maestro»; Questa struttura fondata sui tre gradi
basilari rimarrà tale anche nei decenni successivi e sarà un
modello per tutte le logge europee.
Così
infatti si organizzarono anche le prime logge francesi, sia quelle di
origine stuardista che quelle di origine hannoveriana, finché non
apparve nel mondo latomistico la discussa e misteriosa figura del
cavaliere André Michel Ramsay (1686-1743), nato ad Ayr in Scozia, da
padre calvinista e da madre anglicana il quale scelse di circondare
di mistero le sue origini educativo-culturali come misteriosa fu l'
ultima parte della sua vita e la sua morte.
A
Londra fu iniziato alla massoneria il 17 marzo del 1730 nello stesso
anno e nella stessa loggia «The Horn» di Westminster, nella quale
due mesi dopo verrà iniziato Montesquieu. Da quel momento, alla sua
già notevole attività letteraria e pedagogica, aggiunse quella
latomistica che esercitò una influenza grandissima sulle vicende
della massoneria europea e che culminò con il famoso discorso tenuto
in una loggia a Parigi nel 1737. In questo discorso Ramsey assegna
nuove finalità alla libera muratoria e ne traccia una nuova storia.
Egli comincia la sua orazione elencando le doti indispensabili per
diventare un buon massone con il fondamento dell' umanità, l' amore
per le arti e il segreto inviolabile per poi definire lo scopo della
confraternita:
- Les hommes ne sont pas distingués essentiellement par la difference des langues qu'ils parlent, des habits qu'ils portent, des pays qu'ils occupent, ni des dignités dont ils sont revetus. Le monde entier n'est qu'une grande République, dont chaque Nation est une famille et chaque Particulier un Enfant. C'est pour fai re revivre et répandre ces essentielles maximes prises dans la nature de l'Homme, que notre Société fut d'abord établie. Nous voulons réunir tous les Hommes d'un esprit éclairé, de moeurs douces et d'une humeur agréable, non seulement par l'amour des Beaux Arts, mais encore plus par les grands principes de vertu, de science, et de religion, où l'intérêt de la Confraternité devient celui du Genre Humain tout entier, où toutes les Nations peuvent puiser des connaissances solides et où les Sujets de tous les Royaumes peuvent apprendre à se cherir mutuellement, sans renoncer à leur patrie ....
Come
si vede, si tratta della visione di un'umanità unita dalle sue
élites intellettuali, formata - secondo una visione modernissima -
dall'armonioso accordo delle «patrie» e delle «Nazioni» in nome
dei principi cari alla fraternità massonica e nello stesso tempo
alla morale cristiana, quale egli voleva che fosse professata da una
Chiesa cattolica rigenerata e meno rigida nelle sue affermazioni
dogmatiche.
Di
tale iniziativa, promossa e guidata dalla libera muratoria, Ramsay
voleva che si facesse banditrice la nobiltà francese, rinnovata nei
costumi, sotto la guida dello stesso Luigi XV, anche lui
probabilmente massone, e comunque favorevole alla massoneria visto
che permetteva l'esistenza di una loggia nella sua corte a
Versailles. In questo senso Ramsay parlò anche al cardinale Fleury,
che - diffidando delle società segrete - quale avveduto uomo di
stato e quale cardinale di santa romana chiesa, oppose un netto
rifiuto circa la sanzione regale all'iniziativa del letterato
scozzese.
La
massoneria messianica di Ramsey
Nella
famosa orazione di Ramsay, oltre alla parte programmatica c'è anche
una parte storica, la quale avrà una enorme influenza sulla
successiva evoluzione della libera muratoria: Ramsay, nel suo
discorso, infatti respinse l'interpretazione corporativa e le
premesse borghesi ed ugualitarie della massoneria inglese per
attribuirle una discendenza aristocratica e cavalleresca un motivo
retorico per richiamare alla massoneria la giovane nobiltà francese.
Nell' interpretazione di Ramsay, la massoneria era sempre esistita ed
aveva continuato ad esistere in Oriente, quando nell'Occidente si
era perduto il ricordo della dottrina segreta che in essa si
perpetuava. Furono i crociati, andati al seguito di Goffredo da
Buglione - non per nulla Ramsay era stato precettore in casa del duca
de Bouillon! - a riscoprire, nei sotterranei del tempio di
Gerusalemme, le leggi dell'antica confraternita decidendo di
ricostruirla anche in Europa, dopo che fossero tornati nei loro
rispettivi paesi. L'ordine godette all' inizio della protezione del
re d'Inghilterra e soprattutto dei re di Scozia, ma, durante le
guerre di religione che sconvolsero l'Europa nel secolo XVI, la
massoneria subì una notevole decadenza e: i fratelli dimenticarono
le vere finalità dell'ordine. Ramsey aggiungeva che solo nel
Settecento si era ricominciato, in Inghilterra e soprattutto in
Scozia, dove la confraternita aveva meglio conservato la purezza
della dottrina segreta, un lavoro di riorganizzazione della libera
muratoria, che aveva cominciato a rifiorire anche in Francia: ora
toccava ai massoni francesi assumere la direzione della fratellanza
e guidarla alle sue vere finalità.
Questo
discorso pone le premesse per il riconoscimento di una originale
evoluzione massonica direttamente di origine cavalleresca che ha come
fondamento una dottrina segreta che esula dall' origine
operativo-muratoria e pone le premesse per ' istituzione di alti
gradi di iniziazione. Questo filone interpretativo viene definito
scozzesismo e va a interrompere la ricostruzione storico-lineare
della storia massonica incentrata sulla libera muratoria. Ramsay,
facendo dei massoni i discendenti, gli eredi, dei crociati e facendo
derivare dalla Scozia la rinascita dell'ordine, lo legava in un certo
senso alla casta nobiliare ed alla causa cattolica degli Stuart,
contrapponendo al mito razionalista e ugualitario della libera
muratoria inglese la mistica leggenda cavalleresca e nobiliare.
L' istituzione degli alti gradi non aveva solo lo scopo di sostituire
una tradizione, una leggenda per accontentare la vanità
aristocratica dei fratelli francesi ma essa offriva anche un diritto
di cittadinanza massonica ai cultori delle scienze occulte e
soprattutto agli alchimisti, presenti in gran numero in Francia, come
nel resto d'Europa. Sembra quasi che nell'esoterismo degli alti gradi
si racchiuda l'ansia del secolo proteso al conseguimento della
perfezione umana bruciando le tappe di un cammino considerato troppo
lungo e faticoso, incentrato sulle conquiste scientifiche alle quali
si cercano scorciatoie salvifiche attraverso il perseguimento della
ricchezza nella trasmutazione dei metalli e della salute nel
tentativo di prolungare la vita nella fabbricazione di elisir. Ramsey
è quindi protagonista della nuova linea utopica della massoneria
dove convergono istanze millenariste nel tentativo di risolvere la
nostalgia del futuro dell' uomo europeo e il pessimismo politico. Ramsey
non intendeva rivolgersi solo alla nobiltà francese cattolica ma
prevedeva un percorso di civilizzazione progresso di tipo pedagogico
finalizzato alla rigenerazione del mondo con le immagini del Vangelo
trasferite al mondo laico nella ricerca della beatitudine e di una
umanità riconciliata.
Nel
suo
discorso afferma ancora:
- L'ordre exige de chacun de vous de contribuer par sa protection, par sa liberalité ou par son travail à un vaste ouvrage, auquel nulle Académie ne peut suffire, parce que toutes ces Sociétés étant composées d'un très petit nombre d'Hommes, leur travail ne peut embrasser un objet aussi étendu. Tous les Grands Maîtres en Allemagne, en Angleterre, en Italie, et ailleurs exhortent tous les Savants et tous les Artisans de la Confraternité de s'unir pour fournir les matériaux d'un Dictionnaire Universel des Arts libéraux et des Sciences utiles, la Théologie et la politique seules exceptées. On a déjà commencé l'ouvrage à Londres et par la réunion de nos Confrères, on pourra le porter à sa perfection dans peu d'années. On y explique non seulement les mots techniques et leur éthimologie mais on y donne encore l'histoire de chaque Science et de chaque Art, leurs principes et la manière d'y travailler. Par là on réunira les lumières de toutes les Nations dans un seul Ouvrage, qui sera comme una Bibliothèque universelle de ce qu'il y a de beau, de grand, de lumineux, de solide et d'utile dans toutes les Sciences et dans tous les Arts nobles...
Come
si vede è in queste parole che per la prima volta balena l'idea
dell'opera più rivoluzionaria del secolo:
l'Encyclopedie!
Come
si concilia l' apparente paradosso della ideazione di un' opera nella
quale si manifesta, in modo completo, la volontà razionalista
dell'illuminismo ideata da Ramsey il quale sembra portatore di
ideologie a prevalenza misteriche? Si concilia proprio pensando al
disegno della massoneria messianica, un progetto di lungo corso che
la storia ha rivelato utopico e non capace di risolvere la nostalgia
del futuro e il pessimismo politico, una ambizione che ha portato a esiti volgarizzanti e
avventure discutibili ma sempre presente nell' uomo!
Nella
seconda metà del secolo XVIII le contemporanee scoperte nel campo
della chimica, dell'astronomia e l'improvviso ed inaspettato
rivelarsi dei primi fenomeni di magnetismo animale facevano sperare
che anche i sogni degli antichi astrologi e maghi si sarebbero
realizzati. Si sperava anche che con l'evocazione degli spiriti o
delle anime dei defunti sarebbe stato possibile, non solo acquisire
conoscenze del mondo ultraterreno, ma di avere anche concrete
indicazioni per arricchirsi e per scoprire tesori nascosti. Accanto
al movimento illuminista che, guidato dalla ragione procede sulla via
della scienza, c'è il movimento mistico che cerca la soluzione ai
vari problemi nei culti esoterici, nella ricerca del miracolo, nella
magia. E questi due movimenti non camminano parallelamente e
distinti, ma s'intersecano ed assai spesso vivono e si manifestano in
una stessa persona. Come i personaggi del goethiano Wilhelm Meister,
si possono assai spesso incontrare «uomini misurati, saggi, ben
radicati nella realtà sociale e contemporaneamente pervasi da grandi
passioni, nostalgie esoteriche e mistiche». Mentre
la politica, la cultura e la società si andavano organizzando
mettendo al bando tutta la metafisica non razionale, permanevano
istanze “irrazionali” sublimate segretamente, nell' appartenenza
massonica, perduranti fino a oggi.
In
conclusione:
a
metà Settecento, gli intellettuali illuministi diventato illuminati
in base all' unico criteri della ragione ed internamente alla
massoneria perdura il modello della libera muratoria delle logge
inglesi dal carattere equalitario e filantropico con i tre gradi
classici: apprendista, fratello e maestro a cui si aggiungono gli
alti gradi ordinati in vari sistemi a seconda delle aspirazioni
spiritualiste: talvolta avviene una inersecazione fra i due modelli
difficilmente decifrabili allontanandosi dalle indicazioni sia di
Anderson che di Ramsey. Lorenza Cervellin, continua......
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