giovedì 3 gennaio 2013

«Mi umili, ti uccido»: il rifiuto può attenuare il gesto violento?

«Mi umili, ti uccido»: il rifiuto può attenuare il gesto violento?

Questa la sintesi della motivazione alla condanna all' ergastolo per Salvatore Parolisi come viene interpretato dai titolisti dei giornali e cito a caso:  Un rapporto sessuale negato. Sarebbe questa la causa delle furia omicida di Salvatore Parolisi che, il 18 aprile 2011 in un boschetto a Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, uccise con 35 coltellate la moglie Melania Rea. Questa la motivazione della sentenza con cui il Gup del Tribunale di Teramo, Marina Tommoliniha condannato all'ergastolo Parolisi. Secondo il giudice, il caporalmaggiore si sarebbe avvicinato per fare sesso, ma il rifiuto della moglie e le parole umilianti avrebbero scatenato in lui il raptus omicida. Un delitto non premeditato, quindi, ma maturato da una situazione di frustrazione nei confronti della figura psicologicamente dominante che Melania ricopriva all'interno della coppia. Nessun tradimento, nessuna bugia né presunti segreti in caserma, come sostenuto dalla Procura, ma la rabbia e l'umiliazione di un rapporto sessuale negato. Nella sentenza, il Gup Tommolini, spiega che Parolisi, nel tentativo di scagionarsi, ha fornito con interviste e dichiarazioni «una mole di menzogne che, inconsapevolmente, hanno costituito una sorta di confessione». Per il momento non è arrivato nessun commento da parte della difesa, che si riserva di leggere con attenzione la sentenza. Per i legali di Parolisi sembra però certo il ricorso in appello. Margot Silva 3 gennaio 2013, Style.it/news

Commento. Provo molta stima per il Gup Tommolini  perchè è riuscita a rendere evidente un equilibrio familiare pericoloso, devastante e patologico incentrato sul potere enorme dato a Melania dallo stesso Parolisi quando ha confessato alla moglie le sue infedeltà. Melania non ha perdonato e probabilmente usava questo potere dominando Parolisi. Queste tensioni terribili  si sono scatenate in occasione di quel rapporto sessuale chiesto il quale  equivaleva a rendere meno evidente la superiorità morale di Melania e la negazione del rapporto stabiliva nvece il bisogno di mantenere quella distanza per continuare ad avere potere. La risoluzione di questo conflitto e sfociata in violenza totale in danno di Melania  Le motivazioni di questa sentenza devono essere da monito per chi vive equilibri patologici per evitare di identificarsi come vittime o dominatori,, ruoli entrambi pericolosi!  Lorenza Cervellin

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