martedì 10 luglio 2012

PROBLEMATIZZAZIONE DEL FEMMINICIDIO



Il giorno 6 luglio 2012, sul blog di Rita Guma, del Fatto Quotidiano è apparso un articolo: "Femminicio, capirsi per combatterlo". Il risultato non sembra avere avuto l' esito sperato perchè si è innescato il meccanismo duale classico di conoscenza della cultura occidentale basata sulla divisione sessuale di genere: superiorità maschile, inferiorità femminile elaborata e imposta storicamente alla donna dall' uomo. L' incomprensione era accentuata dal fatto che non si discuteva di un tema leggero ma si parlava di omicidi e si tentava di spiegare il femminicidio come un portato culturale delle società e degli Stati, direzione tracciata dall' ONU il quale auspica un incontro Cultura/Giurisprudenza su questo tema.
Vorrei mettere un punto fermo: la cultura di genere decodifica i meccanismi di potere elaborati dall' uomo per porre sotto dominio il genere femminile  con l' obiettivo di superare il genere e limitare le conflittualità. I meccanismi di potere patriarcali hanno tenuto sotto controllo tutta la popolazione femminile e tutti i soggetti deboli per cui questa conoscenza prende in esame tutta l' umanità. 


Durante tutta la Storia occidentale, nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, l' attenzione sul femminile, probabilmente per paura, si focalizza sulla donna perchè il controllo sulla donna, secondo un portato storico, corrisponde al controllo sulla compagine sociale. Questo controllo interessa tutti e questo spiega, probabilmente, la rinnovata attenzione odierna sulla donna. 
Oggi non si può più tenere sotto controllo la donna con giustificazioni che la Storia e la Giurisprudenza hanno decretato ingiuste e illegali ma, dal momento che la parità sostanziale non si realizza si ha paura del ritorno di antichi pregiudizi che possano compromettere le posizioni di parità formale raggiunta. 

Per esemplificare queste paure ricorro alla produzione poetica: "La Storia"

la Storia non si snoda
come una catena
di anelli interrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La Storia non contiene
il prima e il dopo
nulla che in lei borbotti
a lento fuoco...
La Storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli.
C' è chi sopravvive......

Eugenio Montale, La Storia, Satura, Milano, 1971
La forza e la verità della poesia rappresentano efficacemente la Storia delle donne

Qual' è la paura? la rappresento con un' altra poesia

Quando bacio il tuo labbro profumato
cara fanciulla non posso obliare
che un bianco teschio vi è sotto celato.
Quando a me sringo il tuo corpo vezzoso
obliar no poss'io, cara fanciulla
che vi è sotto uno scheletro nascosto.
E nell' orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o la man posi,
Sento sporger le fredde ossa di un morto.
Iginio Ugo Tarchetti, Memento 


« Molte donne ho amate, molte che mi hanno tutto sacrificato, avvenire, felicità, reputazione [...] » (Iginio Ugo Tarchetti Lettera del 1863)

Non più sudditanza e rappresentazioni di scheletri ma soggetti relazionali autonomi, liberi e responsabili, non più ritorno al passato e aderenza critica alle posizioni dell' ONU.

Nessun commento: