Gli
antichi rifletterono molto sul potere perchè avevano un vero terrore
del ritorno al caos e al disordine presente prima della civiltà per
cui ragionarono molto soprattutto intorno alle forme di governo
conosciute e realizzabili costruendo dei discorsi pubblici importanti
con una costante: il governo e il potere dovevano essere esercitati
“naturalmente” dai migliori in funzione del bene comune. In
generale: il bene comune
trovava realizzazione quando era garantito l' ordine pubblico, la
stabilità sociale, la realizzazione dell' espansione territoriale
per il reperimento di risorse, la difesa efficace del territorio, il
commercio e la possibilità per i cittadini "idonei" di avere garanzie
per dedicarsi alla carriera politica.
Gli
antichi non avevano una idea statica del potere ma una caratteristica
del potere pubblico era proprio la dinamicità: la Grecia aveva
sperimentato l' aristocrazia terriera, la tirannide, la monarchia,la Polis democratica e gli antichi ateniesi avevano assegnato a quest' ultima il primato della miglior forma di governo proprio
per le garanzie sopracitate a tal punto che furono incapaci di
elaborare una forma di governo che superasse il particolarismo della
Polis e non ebbero difficoltà a riconoscere nella repubblica romana
la forma di potere più idonea di governo, un insieme armonico e
dinamico, vera istituzione capace a contrastare il ritorno alla
monarchia vista come il peggiore dei mali politici sia dai greci che
dai romani, identificata come una tirannide, un potere nemico del
bene comune.