È palesemente infondato parlare di “ingerenza” nella campagna elettorale
N
o t a
È
palesemente infondato e del tutto gratuito parlare - a proposito
della visita del Presidente della Repubblica a Washington - di
"ingerenza" nella campagna elettorale. L'incontro con il
presidente Obama si è aperto con brevi dichiarazioni dinanzi a
stampa e tv: il presidente degli USA ha ribadito il suo ben noto
apprezzamento per i progressi compiuti dall'Italia, e al presidente
Napolitano è sembrato giusto sottolineare che essi erano stati
possibili grazie al sostegno parlamentare di diverse e opposte forze
politiche. Più tardi, in conferenza stampa con i giornalisti
italiani, il Capo dello Stato ha rilevato come da qualche parte si
sia passati dal sostegno ai provvedimenti del governo a giudizi
liquidatori. Rispetto alle forze in campo nella competizione
elettorale in Italia, il presidente Obama si è astenuto da qualsiasi
apprezzamento nei confronti di chiunque. Non solo in pubblico, ma
anche nel colloquio a porte chiuse, si sono tenuti comportamenti
assolutamente impeccabili.
Roma,
16 febbraio 2013
Non è un solo comportamento o singole frasi che denotano una ingerenza politica del Presidente Napolitano ma un insieme di comportamenti attuati ad iniziare dalla nomina a senatore a vita di Mario Monti avvenuta a novembre del 1911: dopo quella data tutto è stato politico e tutto è stato antipolitico poichè ha provocato l' impoverimento degli italiani! Lorenza Cervellin
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