Analizzando,
con il metodo storico della “Lunga durata”, l' attuale situazione
politica, è evidente la possibile chiusura di un ciclo, iniziato con
la riflessione di Macchiavelli scaturita dalla sua esperienza e
osservazione della realtà a lui contemporanea la quale, presentando
delle analogie con il presente, obbliga a riflettere sulla
necessità di rivedere il concetto patriarcale del potere basato sul
dominio e sulla superbia in favore di un modello mutualistico e
condiviso che abbia finalmente al centro i cittadini e le persone.
Sintesi
delle osservazioni di Macchiavelli posto di fronte al dramma della
divisione italiana e della inettitudine della classe dirigente:
• crisi politica: l' Italia non presentava quei solidi organismi statali unitari che caratterizzavano le maggiori potenze europee e appariva frammentata in una serie di Stati regionali e cittadini deboli e instabili;
• crisi militare: la difesa e l' espansione territoriale era affidata a milizie mercenarie e compagnie di ventura, anzichè su eserciti "cittadini", che potevano garantire la fedeltà, l' ubbidienza e la serietà di impegno;
• crisi morale: erano scomparsi, o affievoliti, tutti quei valori che, soli, davano senso e fondamento saldo ad un vivere civile, e che, per Machiavelli, sono rappresentati esemplarmente dall' antica Roma: l' amore per la patria, il senso civico, lo spirito di sacrificio e lo slancio eroico, l' orgoglio e il senso dell' onore, valori sostituiti da un atteggiamento scettico e rinunciatario, che induce ad abbandonarsi fatalisticamente al capriccio mutevole della fortuna, senza reagire e senza lottare: valori esemplificati nel Mos maiorum.
La riflessione di Macchiavelli è considerata la prima riflessione politica italiana dell' Età Moderna, valida ancora oggi poiché mai realizzata ma anche mai dichiarata fallita per cui l' idea del rafforzamento dello Stato e la realizzazione del bene comune continuavano ad alimentare la nostalgia del futuro dell' uomo.
• crisi politica: l' Italia non presentava quei solidi organismi statali unitari che caratterizzavano le maggiori potenze europee e appariva frammentata in una serie di Stati regionali e cittadini deboli e instabili;
• crisi militare: la difesa e l' espansione territoriale era affidata a milizie mercenarie e compagnie di ventura, anzichè su eserciti "cittadini", che potevano garantire la fedeltà, l' ubbidienza e la serietà di impegno;
• crisi morale: erano scomparsi, o affievoliti, tutti quei valori che, soli, davano senso e fondamento saldo ad un vivere civile, e che, per Machiavelli, sono rappresentati esemplarmente dall' antica Roma: l' amore per la patria, il senso civico, lo spirito di sacrificio e lo slancio eroico, l' orgoglio e il senso dell' onore, valori sostituiti da un atteggiamento scettico e rinunciatario, che induce ad abbandonarsi fatalisticamente al capriccio mutevole della fortuna, senza reagire e senza lottare: valori esemplificati nel Mos maiorum.
La riflessione di Macchiavelli è considerata la prima riflessione politica italiana dell' Età Moderna, valida ancora oggi poiché mai realizzata ma anche mai dichiarata fallita per cui l' idea del rafforzamento dello Stato e la realizzazione del bene comune continuavano ad alimentare la nostalgia del futuro dell' uomo.
Ogni
forma di potere statale, con definizione “Stato di diritto” a
vocazione nazionale che si organizza dall' età Moderna: monarchia
nelle forme di origine divina, illuminata, burocratico-amministrativa
e liberale, fascista e repubblicana-democratica si porta dietro il
peso dell' incapacità di elaborazione di un potere che riesca a:
• rafforzare e mantenere lo Stato;
• garantire il bene dei cittadini.
L' attualità macropolitica
• rafforzare e mantenere lo Stato;
• garantire il bene dei cittadini.
L' attualità macropolitica
Sono
500 anni che la politica ci promette qualcosa che non è mai riuscita
a realizzare e lo fa perchè la sua azione non è legata al qui
ed ora ma e verificabile
solo nel futuro; questa campagna elettorale ha decretato il
fallimento di tutto: dell' azione politica nobile futura di lungo
respiro e dei guizzi esistenzialisti di qui ed ora che potessero
anche solo evocare l' idea della risoluzione della nostalgia del
futuro.
Ora
tutto è chiaro! Siamo in presenza del fallimento totale della politica italiana ma i
politici fingono di non saperlo e continuano a proporre solo litigi messi in atto come delle parti in commedia!
E la satira?
La satira è morta! E' vero che il surrealismo e l' ironia, provenienti dalla cultura artistica e psicologica sono risorse a cui attingere per spiegare simbolicamente una realtà ma sono anche luogo di nascondimento, un rifugio per mettersi al riparo da future complicazioni, un modo per appianare distanze che dovevano rimanere abissali fra cittadini e cattiva politica! Questo è vero soprattutto per la satira. Surrealismo, ironia e satira in questi ultimi 20 anni in Italia, sono stati complementari al potere e non hano creato distanze. Cito per esempio Crozza ma vale per tutti: la sua satira è stata, prima di tutto, una satira spettacolo per il cliente-fruitore e non ha inciso efficaciemente nel porre quella distanza necessaria a marcare un distacco definitivo e morale da chi si voleva attaccare per evidenziarne i limiti e la pericolosità. In questo caso è stata doppiamente pericolosa e non ha assolto alla sua funzione storica; sarebbe stato preferibile il linguaggio normale, trasparente e diretto per prendere le distanze in modo netto, senza strizzatine d' occhio, al potere tutto!
E la satira?
La satira è morta! E' vero che il surrealismo e l' ironia, provenienti dalla cultura artistica e psicologica sono risorse a cui attingere per spiegare simbolicamente una realtà ma sono anche luogo di nascondimento, un rifugio per mettersi al riparo da future complicazioni, un modo per appianare distanze che dovevano rimanere abissali fra cittadini e cattiva politica! Questo è vero soprattutto per la satira. Surrealismo, ironia e satira in questi ultimi 20 anni in Italia, sono stati complementari al potere e non hano creato distanze. Cito per esempio Crozza ma vale per tutti: la sua satira è stata, prima di tutto, una satira spettacolo per il cliente-fruitore e non ha inciso efficaciemente nel porre quella distanza necessaria a marcare un distacco definitivo e morale da chi si voleva attaccare per evidenziarne i limiti e la pericolosità. In questo caso è stata doppiamente pericolosa e non ha assolto alla sua funzione storica; sarebbe stato preferibile il linguaggio normale, trasparente e diretto per prendere le distanze in modo netto, senza strizzatine d' occhio, al potere tutto!
In
questo momento l'
hic et nunc
tocca ai cittadini poiché è un momento politico che
non ammette proroghe nella sua attuazione. Andiamo quindi a votare
senza illusioni miracolistiche ma andiamoci anche solo per iniziare
un cambiamento e votiamo con il cuore perchè il voto utile non
esiste (finora si sono dimostrati inutili).
Esercitiamo
il Diritto di resistenza anche, se vogliamo, con una risata tanto
questa campagna elettorale è stata una squallida commedia da
avanspettacolo dove l' unico che si è distinto per serietà e
coerenza è stato Grillo!
Per
il resto abbiamo visto di tutto:
- siparietti comici e a doppio senso di Berlusconi;
- intimidazioni di Galan;
- giaguari da smacchiare;
- lettere ingannevoli;
- finte lauree e master;
- l' impoverimento scientifico effettuato da Monti occultato dal progressismo;
- siparietti muti su imitazione a catena;
Chissà
che sia una risata da un comico vero a salvarci! L' unica cosa certa è il fatto che: la
risata realizza il qui ed ora! Lorenza Cervellin
P.S. L' unica criticità della proposta "politica" di Grillo è la carenza di complessità dovuta all' uso eccessivo della rete!
P.S. L' unica criticità della proposta "politica" di Grillo è la carenza di complessità dovuta all' uso eccessivo della rete!
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