domenica 2 febbraio 2014

FISIOGNOMICA E PROSSEMICA DEI LEADER NEL PERIODO POSTPATRIARCALE

Voglio ricordare una riflessione “estetica” del pensiero greco presente nel Simposio e nel Fedro: l' idea del bello. Dice Socrate, attraverso Platone, che le anime migliori hanno un trasporto di gioia quando vedono nelle cose sensibili l'immagine dell' idea che stanno cercando e la ricerca è incentrata sull' idea del bello; chi cerca l' idea del bello é preso dalla passione per gli esseri in cui scorge la bellezza e il raggiungimento dell' idea del bello non é che un approfondimento di questo amore. L' idea del bello é facilmente coglibile con la vista e va interpretata come stimolo per indagare la realtà sensibile e intellegibile e per scoprire tutte le altre idee: l' idea del buono e l' idea del bene. Non a caso nel Simposio Socrate dice: " La giusta maniera di procedere da sè o di essere condotti da un altro nelle cose d' amore é questa: prendendo le mosse delle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di più, come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza di null' altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al termine, conoscere ciò che é il bello in sè ".
Come si traduceva nella realtà il bello per gli antichi greci? La bellezza del corpo veniva misurata nel rispetto delle proporzioni che dovevano rispettare una armonia geometrica delle forme precise a cui doveva corrispondere una espressione del volto originale e una intelligenza trasparente.
Questa idea di unione fra bello, buono e bene verrà ripresa da Aristotele e sarà motivo di riflessione e di studio fino ai nostri giorni attraverso la fisiognòmica: arte, appunto, derivata dalla Grecia antica, che, studiando la correlazione tra il carattere e l'aspetto fisico della persona, si propone di dedurre le caratteristiche psicologiche e spirituali degli individui dal loro aspetto corporeo, in particolare dai tratti del viso. 
 
In questo post prendo le distanze dalla semplificazione, dalla distorsione, dall' interpretazione esclusivamente materiale e dall' uso razzistico di questi studi fatti dal dott. Cesare Lombroso ma rivendico ancora attenzione e attualità alla scienza fisiognomica e alla lettura del linguaggio del corpo, in questo periodo in cui la bellezza è scomparsa insieme allo spirito indomito delle persone svuotate, a mio avviso, dalla banalità e dall' ordinarietà imperante. 
 
C' è qualche correlazione fra la scomparsa del bello, del buono e del bene e l' ascesa al potere di certe persone? 

C' è qualche correlazione fra l' abbattimento della distanza intima e sociale fra individui e il successo di certi politici? 

Che beneficio deriverà alle donne politiche dal non rispetto della distanza? Fisica, simbolica e sociale? 

Quali riflessioni ci suggerisce la fisiognomica applicata al volto di politici considerati, proposti e definiti, attualmente, leader?


Possiamo riconoscere nei volti di questi uomini politici l' espressione grave e pensosa di Alfieri e Mazzini, l' espressione risoluta e indomita di Garibaldi, la serietà grave di Cavour, la consapevolezza responsabile di De Gasperi e la convinzione che la politica corrisponde a lungimiranza e solitudine?


 

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