Voglio
ricordare una riflessione “estetica” del pensiero greco presente
nel Simposio
e nel Fedro:
l' idea del bello. Dice Socrate, attraverso Platone, che le anime migliori hanno un
trasporto di gioia quando vedono nelle cose sensibili l'immagine
dell' idea che stanno cercando e la ricerca è incentrata sull' idea
del bello; chi cerca l' idea del bello é preso dalla passione per
gli esseri in cui scorge la bellezza e il raggiungimento dell' idea
del bello non é che un approfondimento di questo amore. L' idea del
bello é facilmente coglibile con la vista e va interpretata come
stimolo per indagare la realtà sensibile e intellegibile e per
scoprire tutte le altre idee: l' idea del buono e l' idea del bene.
Non a caso nel Simposio Socrate dice: "
La giusta maniera di procedere da sè o di essere condotti da un
altro nelle cose d' amore é questa: prendendo le mosse delle cose
belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di
più, come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due,
e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle
attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle
conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza
di null' altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al
termine, conoscere ciò che é il bello in sè ".
Come
si traduceva nella realtà il bello per gli antichi greci? La
bellezza del corpo veniva misurata nel rispetto delle proporzioni che
dovevano rispettare una armonia geometrica delle forme precise a cui
doveva corrispondere una espressione del volto originale e una
intelligenza trasparente.
Questa
idea di unione fra bello, buono e bene verrà ripresa da Aristotele e
sarà motivo di riflessione e di studio fino ai nostri giorni
attraverso la fisiognòmica:
arte,
appunto, derivata dalla Grecia antica, che, studiando la correlazione
tra il carattere e l'aspetto fisico della persona, si propone di
dedurre le caratteristiche psicologiche e spirituali degli individui
dal loro aspetto corporeo, in particolare dai tratti del viso.
In
questo post prendo le distanze dalla semplificazione, dalla
distorsione, dall' interpretazione esclusivamente materiale e dall'
uso razzistico di questi studi fatti dal dott. Cesare Lombroso ma rivendico
ancora attenzione e attualità alla scienza fisiognomica e alla lettura del linguaggio del corpo, in questo
periodo in cui la bellezza è scomparsa insieme allo spirito indomito
delle persone svuotate, a mio avviso, dalla banalità e dall'
ordinarietà imperante.
C'
è qualche correlazione fra la scomparsa del bello, del buono e del
bene e l' ascesa al potere di certe persone?
C' è qualche correlazione fra l' abbattimento della distanza intima e sociale fra individui e il successo di certi politici?
Che beneficio deriverà alle donne politiche dal non rispetto della distanza? Fisica, simbolica e sociale?
C' è qualche correlazione fra l' abbattimento della distanza intima e sociale fra individui e il successo di certi politici?
Che beneficio deriverà alle donne politiche dal non rispetto della distanza? Fisica, simbolica e sociale?
Quali riflessioni ci suggerisce la fisiognomica applicata al volto di politici considerati, proposti e definiti, attualmente, leader?
Possiamo riconoscere nei volti di questi uomini politici l' espressione grave e pensosa di Alfieri e Mazzini, l' espressione risoluta e indomita di Garibaldi, la serietà grave di Cavour, la consapevolezza responsabile di De Gasperi e la convinzione che la politica corrisponde a lungimiranza e solitudine?
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