Donne
e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?
E'
utile ricordare che il C.P. All' art. 587
prevedeva e giustificava la soggettività violenta dell' assassino,
contro le donne, poiché si pensava concordante con il sentire
comune sociale, in nome dell' onore:
- Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all' onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.
Questa
norma risaliva alla
prima legislazione penale occidentale elaborata da Dracone nel 621
circa a. C. e finiva nel 1981 dopo una serie di sentenze della
Suprema Corte, la quale, su indicazione dell' art. 3 della
Costituzione, gradualmente, ne svalutarono il senso. Storicamente
la norma, istitutiva di una “doppia morale” è durata 2600 anni è
l' averla abolita legalmente, evidentemente, non ci deve far cadere
in un atteggiamento ottimistico pensando che la normatività risolva
una criticità sociale e culturale e don
Piero Corsi
ce lo dimostra. Storicamente, nei momenti di crisi sociali e di
temperie politiche ed economiche, la donna veniva rigorosamente resa
colpevole di qualunque cosa in base a un principio psico-dinamico
elementare di rimozione/proiezione e anche oggi succede la stessa
cosa.
Attenzione
perchè le discriminazioni, le svalutazioni morali e i pregiudizi
contro le donne quasi sempre anticipano e giustificano anche la
cultura della discriminazione, della demonizzazione e della distruzione del nemico in
generale e sono difficilmente riconoscibili poiché soggetti, nella
loro interpretazione, al bias
di conferma.
Sono
tre le grandi discriminazioni elaborate dalla cultura occidentale che
hanno procurato morte fisica e morte sociale di cui non si riesce a
liberarsi:
- l' inferiorità del genere femminile
- l' antisemitismo
- la svalutazione dell' omosessualità
Su
queste grandi discriminazioni ed emarginazioni sociali si sono
costruite altre discriminazioni: lo straniero, il negro, il nemico
politico e i poveri.
Sono
tutte discriminazioni costruite, irrazionali e “magiche” che
originano dalla cultura del dominio e della superbia che solo con
responsabilità e azioni culturali forti si riuscirà a destrutturare
interrompendo il “circolo
maledetto” (definizione
di Lévi-Strauss).
Le
parole di don Corsi risultano ancora più gravi poiché, in generale,
contraddicono l' intero sistema giuridico italiano il quale si basa
sul diritto positivo teso a salvaguardare il cittadino e in
particolare:
- l' art. 3 della Costituzione il quale riconosce uguale dignità a uomini e donne e non legittima nessuno a uccidere per superiorità o differenza culturale
- il messaggio evangelico il quale stabilisce che ogni persona appartiene e si realizza in Cristo non in base alla soggettività, spesso discutibile, di uomini e donne!
- Il V Comandamento: non uccidere!
E' sempre utile ricordare che le ultime streghe furono bruciate, in Europa, ancora dopo il 1780. Una delle ultime streghe ad essere bruciata fu Anna Göldi, uccisa nel 1782 a Glarona, in Svizzera. La sua figura è stata riabilitata dal parlamento Cantonale nel 2008.
A rappresentare questo post una raffigurazione medievale sulla stregoneria e il dipinto allegorico di Goya: "Le streghe"
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