venerdì 28 dicembre 2012

DON PIERO CORSI E IL CIRCOLO MALEDETTO

Questo il titolo apparso all' interno della bacheca della chiesa di Lerici, La Spezia su iniziativa del parroco, don Piero Corsi:

Donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?

E' utile ricordare che il C.P. All' art. 587 prevedeva e giustificava la soggettività violenta dell' assassino, contro le donne, poiché si pensava concordante con il sentire comune sociale, in nome dell' onore:          
  • Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all' onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.
Questa norma risaliva alla prima legislazione penale occidentale elaborata da Dracone nel 621 circa a. C. e finiva nel 1981 dopo una serie di sentenze della Suprema Corte, la quale, su indicazione dell' art. 3 della Costituzione, gradualmente, ne svalutarono il senso. Storicamente la norma, istitutiva di una “doppia morale” è durata 2600 anni è l' averla abolita legalmente, evidentemente, non ci deve far cadere in un atteggiamento ottimistico pensando che la normatività risolva una criticità sociale e culturale e don Piero Corsi ce lo dimostra. Storicamente, nei momenti di crisi sociali e di temperie politiche ed economiche, la donna veniva rigorosamente resa colpevole di qualunque cosa in base a un principio psico-dinamico elementare di rimozione/proiezione e anche oggi succede la stessa cosa.
Attenzione perchè le discriminazioni, le svalutazioni morali e i pregiudizi contro le donne quasi sempre anticipano e giustificano anche la cultura della discriminazione, della demonizzazione e della distruzione del nemico in generale e sono difficilmente riconoscibili poiché soggetti, nella loro interpretazione, al bias di conferma.

Sono tre le grandi discriminazioni elaborate dalla cultura occidentale che hanno procurato morte fisica e morte sociale di cui non si riesce a liberarsi:
  1. l' inferiorità del genere femminile
  2. l' antisemitismo
  3. la svalutazione dell' omosessualità
Su queste grandi discriminazioni ed emarginazioni sociali si sono costruite altre discriminazioni: lo straniero, il negro, il nemico politico e i poveri.

Sono tutte discriminazioni costruite, irrazionali e “magiche” che originano dalla cultura del dominio e della superbia che solo con responsabilità e azioni culturali forti si riuscirà a destrutturare interrompendo il “circolo maledetto” (definizione di Lévi-Strauss).

Le parole di don Corsi risultano ancora più gravi poiché, in generale, contraddicono l' intero sistema giuridico italiano il quale si basa sul diritto positivo teso a salvaguardare il cittadino e in particolare:
  1. l' art. 3 della Costituzione il quale riconosce uguale dignità a uomini e donne e non legittima nessuno a uccidere per superiorità o differenza culturale
  2. il messaggio evangelico il quale stabilisce che ogni persona appartiene e si realizza in Cristo non in base alla soggettività, spesso discutibile, di uomini e donne!
  3. Il V Comandamento: non uccidere!
E' sempre utile ricordare che le ultime  streghe furono bruciate,  in Europa, ancora dopo il 1780. Una delle ultime streghe ad essere bruciata fu Anna Göldi, uccisa nel 1782 a Glarona, in Svizzera. La sua figura è stata riabilitata dal parlamento Cantonale nel 2008.
 
A rappresentare questo post una raffigurazione medievale sulla stregoneria e il dipinto allegorico di Goya: "Le streghe"




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