L'
elaborazione culturale del patriarcato e la sua definitiva
strutturazione come unica forma di organizzazione sociale si è
realizzata attraverso due percorsi ideologici:
- la giustificazione dottrinaria del sistema di potere patriarcale e la sua legittimazione basata sul concetto di superiorità universale dell' uomo
- la costruzione ideologica dell' inferiorità fisica e morale e incapacità intellettuale femminile
La
Storia dell' uomo e indirettamente la Storia delle donne si dipanano
all' interno di questa ideologia di superiorità e di inferiorità,
un parallelismo ideologico che, da 2500 anni, ci accompagna ancora
oggi, una produzione di ingiustizie dovute a un “peccato originale”
di superbia che ha prodotto un percorso univoco di conoscenza e di
civiltà, che si è sviluppato e ha prodotto cultura, nella
contrapposizione ideologico-strumentale gestita dall' uomo, intorno
alle opposizioni uomo-donna e padre-figlio, sublimate nel modello
famigliare dominato dal padre.
L'
uomo, formatore di mondo e gestore unico del potere, ha riempito e
riempie la Storia con le guerre, forma di comunicazione estrema,
attraverso la quale, risponde al proprio bisogno di lasciare traccia
di sè, attraverso la distruzione dell' altro, ha legittimato una
ideologia di potenza basata sul denaro e ha monopolizzato la povertà
per avere masse di uomini e donne deboli e poveri da impiegare nei
suoi progetti di reificazione distruggendo il lavoratore dignitoso
che “faceva” e imponendo il lavoratore alienato che replica
finendo poi per distruggere tutto: lavoratore e lavoro.
Il
potere basato sulla superiorità e la superbia che giustificano il
dominio e il possesso, la deificazione del denaro e la volontà di
controllo totale delle donne e oggi di tutta la popolazione resa
consapevolmente debole, asservita e povera da una globalizzazione
ideologicamente pensata in funzione neo-liberista, costituiscono i
presupposti ideologici e sostanziali attorno a cui ruotano le forme
di potere elaborate dal' uomo, che tutta l' umanità ha dovuto
accettare, che oggi sarebbe utile rivedere poiché “pericolose”
e irreversibilmente in crisi:
- lo Stato è in crisi;
- il Papato è in crisi;
- il calcio è in crisi;
- il capitalismo è in crisi e naviga a vista come una nave in tempesta.
Il
potere ufficiale ormai è solo apparente: potere di retorica e
potere rituale che diventa mostruoso e violento verso i deboli,
potere reazionario incapace di proiettarci verso il futuro mentre il
vero potere è monopolizzato dai poteri segreti e dalle “associazioni
a delinquere”.
In
questo momento storico, se l' uomo vuole salvarsi, può e deve
problematizzare definitivamente il Patriarcato, unica forma di
organizzazione sociale e politica, mai messa radicalmente in
discussione, atteggiamento colpevole che porta reazioni sempre più
negative e violente di uomini verso le donne o verso altri uomini
considerati “diversi” e inferiori. La problematizzazione
definitiva del patriarcato, oggi attraversato dall' istinto di morte,
e il percorso/progetto verso forme di potere basate sulla
condivisione, la mutualità, la solidarietà, la legalità e l'
etica, il recupero della complessità distrutta in campo economico,
politico e sociale negli ultimi 40 anni e un coinvolgimento nella
responsabilità di potere, in tutti i campi, aperto finalmente e
sostanzialmente alle donne è un “obbligo” non più
procastinabile: le poste in gioco sono la Vita e la Democrazia
essenza della Repubblica.
Lorenza
Cervellin, Esperto di politiche di Pari Opportunità, cittadinanza di
genere e integrazione sociale. Blog:
http://opportunitapari.blogspot.com
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